FRASI E PENSIERI DI VINICIO CAPOSSELA

 

LA NOTTE

"Sulla notte si dicono un sacco di banalità, così come sulla strada. La mia notte, che è un luogo scomodo, non ha niente a che spartire con la notte dell'eccesso, del divertimento a tutti i costi. Come diceva Kerouac, la vita è troppo triste per divertirsi di continuo. Non ho niente a che fare con questa massa di giovanotti che si arma per divertirsi. Anzi, io il sabato non esco neanche: è la serata dei dilettanti… Mi interessa di più lo sfinimento che si prova alla fine della notte. L'alba livida è il momento cruciale. La sensazione più vicina alla morte che ho mai sentito è stata alle sei e mezza, alla prima luce del mattino sul Po d'inverno…"

 

LA STRADA

"La strada era quella che filmava Fellini, erano i suoi personaggi. Oggi il senso di libertà che era proprio della strada trent’anni fa esiste solo in alcuni luoghi imprevedibili. Tutto accade indipendentemente dai chilometri percorsi: puoi trovarti a Salonicco e ascoltare sul porto i canti vivi e disperati dei pescatori greci. Il resto sono luoghi e personaggi che possono darti tanto anche senza spostarti per niente. Io infatti sono uno che viaggia pochissimo. Fisicamente, s’intende."

 

IL CONCERTO

"Voglio esserci anch'io, come in una parata, come in un addio. Tra il tamburo maggiore e i palotini. Cantare tristi ballate mentre la notte gonfia le nuvole che migrano a folate. Prenderò questa discesa senza più fermarmi, caracollante tra i reggimenti dispersi. Sciolti, smazzati, come ulani in rotta, fino alle Taberne impilate di vuoti dove tutto è orzata. Nel girone del 'rebetico'. Un lamento che si canta in coro, ma si balla da soli. Bene, da sotto il soffitto a cassettoni, sento salirmi addosso un'Epopea. Sento fanfare soffiare dentro grossi tromboni che puliscono dal sonno, sento tanghi di gioventù come peccati. Sento clarini e bottoni luccicanti, sento vetri infranti. Cos'è un uomo di fronte a una stagione? Fatevi stretti attorno, ne ho ancora abbastanza per inseguire volpi nella luna dietro le ultime retrovie. L'urlo della zurla lacera il mattino. Il piantone di corvetta fa a pezzi l'alba con l'accetta. Questo non è un concerto. E' una capitolazione a parte."

 

QUALE MUSICA NON MI PIACE

"Non amo parlare di quello che non mi piace. Cerco di applicare una sintetica e fondamentale lezione di Totò: "Che c'è? Non ti piace? E tu non lo guardare!". Ad ogni modo la maggior parte di quello che esce fuori dagli impiantini dei bar, dalle radio dei taxisti, dalle casse dei negozi che vendono scarpe e vestiti mi costringe a bere in casa, a restarci e non cambiarmi mai d'abito."

 

QUALE MUSICA MI PIACE

"L'opera Cavalleria rusticana è la mia preferita... poi i Pogues, Louis Prima, gli intonarumori... mi piacciono molto i dischi dei rumori per i film. Rumori qualsiasi, gli spari per esempio, è divertente ascoltare degli spari dallo stereo mentre si è fermi al rosso di un incrocio...."

 

 

 

IL FUTURO

"Penso seriamente al ritiro dalle scene, per lo meno dalle scene organizzate. Mi piace molto andare in giro sotto falso nome. Il mio pseudonimo preferito è Vic Damone, però ne ho altri due o tre. Amo troppe cose. Sono un infedele, nella musica."

 

 

AUTODEFINIZIONE

"Mi ritengo un cantante di tango, che è musica dell'assenza, di qualcosa che c'è stato e non c'è più."

 

BEVO SOLO SUL LAVORO

"Ieri ero in treno e un ragazzo - avrà avuto una trentina d'anni - era seduto di fianco a me. Ho visto che mi ha guardato in un certo modo, come se mi avesse riconosciuto. È sceso alla stazione di Milano, ha comprato due Ceres ed è risalito. Con sua grande delusione non ho accettato la sua Ceres. Perché io bevo solo sul lavoro."

 

CANZONI A MANOVELLA

"Questo lavoro è una specie di regalo che abbiamo voluto fare ai molti temerari che si sono succeduti e buttati, ai molti oggetti in via d'estinzione, ai molti saloni che patiscono il silenzio di milioni di canzoni. Ascoltatelo se volete. Perdonateci, se potete."

 

I PIANOFORTI DI LUBECCA

"Ho sentito dire che esiste a Lubecca un grande capannone dove vengono tenuti i pianoforti che non si usano più. Me li immagino lì, polverosi e scordati. Perché i pianoforti sono fatti così, se ci si scorda di loro, loro a loro volta si scordano... questa canzone racconta di un corteggiamento tra due pianoforti."

 

GLI MP3

"Non conosco l'MP3, sono rimasto alla Vespa Px."

 

 

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