VINICIO CAPOSSELA
BIOGRAFIA
Vinicio Capossela
nasce ad Hannover in Germania, il 14 Dicembre 1965, ma la sua prima trasferta è
solo un caso. Tornato ben presto in Italia, si iscrive e frequenta il
Conservatorio che abbandonerà per meglio seguire la musica in luoghi a lui più
congeniali.
Si impiega come parcheggiatore, barista, suonatore di piano su navi, night club
di riviera e pub newyorkesi. Scoperto da Francesco Guccini, Vinicio Capossela
viene ingaggiato dal produttore Renzo Fantini che lo porta a firmare il primo
contratto discografico.
Nel 1990 arriva il disco d'esordio e il primo riconoscimento ufficiale.
"All'una e trentacinque circa" gli vale la targa Tenco per la migliore
"opera prima". Questo lavoro, disco notturno di ballate malinconiche e
slanci rabbiosi di euforia si può definire la carta d'identità artistica di
Vinicio. E' qui che i sogni cominciano ad attecchire, anche selvaggi, è qui che
inizia quella ricerca della chiave per aprire e chiudere il mantice a tempo. In
buona sostanza è qui che l'autore si rende conto che la vita "è troppo
triste per divertirsi di continuo e troppo intensa per non divertirsi
affatto", consapevolezza ancor più definita dal secondo lavoro "Modì"
(1991). Il mondo, se così si può dire, di Vinicio prende forma attraverso
tratteggiamenti, caratterizzazioni e soprattutto cronache; ecco il
musicista-scrittore, il cronista delle mancanze, cronache di "Morti
annunciate", cronache di "poveri amanti", cronache di chi
preferisce osservare che essere osservato, ma senza contemplazione, piuttosto
partecipazione.
Alcuni brani vengono utilizzati nel film "Non chiamatemi Oscar" del 1992 di Staino ed Altan, dove lo stesso Capossela interpreta una piccola parte. Dopo il successo di "Su la testa", Paolo Rossi lo vuole con seè nello spettacolo teatrale "Pop e Rebelot" in tournèe per tutto il 1993, in cui è attore ed autore delle musiche. Nello stesso anno partecipa al disco tributo, organizzato dal Club Tenco, dedicato al grande chansonnier russo Vladimir Visotski, intitolato "Il volo di Volodja", con il brano "Il pugile sentimentale".
Nel 1994 pubblica CAMERA A SUDI suoi spettacoli sono caratterizzati da una sempre più crescente partecipazione emotiva, da una grande capacità di improvvisazione, toni confidenziali, ammiccamenti e complicità con il pubblico. "Amici no, tuttalpiù conoscenti" è il suo esordio preferito ed emblematico. Il suo terzo disco viene pubblicato anche in Francia. Il suo concerto al teatro De la Ville (novembre 1995) registra il tutto esaurito. Dopo apparizioni cinematografiche ("Non chiamarmi Omar" di Staino), una felice collaborazione teatrale con Paolo Rossi ("Pop e Rebelot", "Milanin Milanon"), le musiche de "Il Circo", la partecipazione al disco di canzoni di Vladimir Vitsosky, le versioni in italiano dei tanghi di Annibal Troillo, dopo un periodo di curioso deambulare arriva questo quarto lavoro "Il Ballo di San Vito" per un personaggio che ha sempre voluto poco apparire e ha fatto dei taccuini e delle scene di club e teatri il suo luogo d'espressione preferito.
Nel dicembre 1996, in
occasione della pubblicazione di "Sogni di Bunker Hill", Capossela
partecipa, insieme a Vincenzo Costantino, a un reading dedicato a John Fante
dalla casa editrice Marcos Y Marcos: l'esperimento, replicato in diverse
occasioni, si trasforma in un reading semi-ufficiale di propri scritti e poesie
che prenderà il titolo di "Accaniti nell'accolita".
A gennaio del 1997 debutta il tour teatrale de IL BALLO DI SAN VITO. Da quel
tour verrà ricavato un home-video. Il 22 ottobre 1997 al Naima Club viene
registrata una speciale serata che porta sul palco, assieme alla band di
Capossela, la fanfara di ottoni macedone della Kocani Orkestar, diretta da Neat
Veliov. Da questa serata viene ricavato il corpo principale del quinto disco di
Vinicio Capossela, LIVEINVOLVO, al quale fa seguito, nell'estate del 1998, una
serie di concerti, realizzati tanto con il proprio gruppo che con la Kocani
Orchestar.
Nel 1999 Capossela si dedica a due esperimenti: l'accompagnamento al pianoforte
del classico di Charlie Chaplin "Tempi moderni" e un nuovo tour,
intrapreso con uno spettacolo che lascia spazio a composizioni di altri autori:
si intitola "Parole daltrove", e affianca versioni in italiano di
morne, rebetici e tanghi, realizzate da Capossela, a composizioni originali
scritte nel frattempo. L'esperienza culmina con un concerto tenuto assieme al
Trio Esquina del bandoneonista Caesar Stroscio.
Nell'aprile del 2000 iniziano a Milano le registrazioni del nuovo album, CANZONI
A MANOVELLA, il sesto lavoro della sua carriera. Composto da 17 tracce, il disco
vince il premio della critica del PIM e viene giudicato album dell'anno da
Musica e Dischi. All'album segue un tour teatrale.
DISCOGRAFIA
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