|
|||||||||||||||||||||||
home>storia>storia 1998-2000 | |||||||||||||||||||||||
Pagina precedente
|
|||||||||||||||||||||||
Etna eruzioni 1998-2000
L'attività
dell'Etna che
ha interessato il periodo 1998-2000 ebbe inizio già nel '97, con manifestazioni
poco evidenti prima, poi verso i primi giorni del 1998 una serie di scosse,
che provocarono crolli nel pesino di Biancavilla alla chiesa della Madonna
del Rosario, fecero presagire l'inizio di una nuova fase attiva del vulcano
e fecero scattare lo stato di massima allerta della Protezione Civile. Uno
dei primi crateri ad essere interessati fu il cratere di Sud-Est manifestando
attività stromboliana.
Il professor Villari dell' I.I.V. (istituto internazionale di vulcanologia)
fece delle previsioni, che poi si rilevarono esatte, sull'effettiva possibilità
di eruzioni, dicendo che se si fossero verificate avrebbero interessato sicuramente
le aree sommitali.
Dopo uno sciame sismico di circa 150 scosse la colonna magmatica all'interno
del cratere di Sud-Est si abbassò notevolmente, provocando per la pressione
una frattura alla base di quest'ultimo. Il magma, prese quindi a fluire creando
delle piccole colate molto dense che andavano ad estinguersi a causa della
scarsa alimentazione. Le scosse sismiche, come l'attività dei crateri
sommitali, continuarono fino a quando il 22/07/98, una fortissima esplosione
accendeva il cratere centrale, riempendo il cielo con una densa nube ci ceneri
che investì anche la città di Catania e il suo aeroporto che
restò chiuso a causa della polvere nera riversatasi sulla pista. L'esplosione
provocò dei mutamenti alle aree sommitali del vulcano ed una piccola
colata dal cratere centrale arrivò ad ostruire il piccolo sentiero
che collegava il versante nord con quello sud, gli esperti definirono la situazione
altamente instabile e intanto le esplosioni anche se a carattere più
tranquillo continuarono a proseguire.
Per tutto il mese di Agosto '98 l'Etna mostrò un'attività mutevole,
a volte con violente esplosioni e espulsioni di ceneri, a volte con terremoti
altre volte con violenti boati udibili distintamente da Nicolosi e Zafferana.
In quello stesso periodo l'Etna richiamò l'attenzione di studiosi giapponesi
che montarono su e giù per l'Etna otto stazioni di monitoraggio, con
l'intento di poter sviscerare i misteri delle profondità del vulcano
con apparecchi in grado di registrare l'attività a chilometri di profondità
dalla superficie vulcanica.
Da Settembre in poi fu l'attività del cratere di Sud-Est a dare spettacolo,
con fontane laviche e trabocchi di magma mentre un leggero ma continuo sciame
sismico fu registrato in tutta la zona etnea. Le piccole colate che scendevano
dal cratere di Sud-Est si arrestarono comunque dopo qualche centinaia di metri,
la densità e la temperatura di questi trabocchi non ne favorirono il
fluire. A gennaio '99 una nuova fase esplosiva faceva alzare un alto pennacchio
di ceneri visibile a chilometri di distanza e il mese successivo, l'intensa
attività parossistica dei mesi precedenti provocava la frattura del
cratere di Sud-Est in tutta la sua lunghezza(4/2/99).
Da questa frattura fu alimentata una la colata, che si riversò nella
Valle del Bove a quota 2600. I numerosi ingrottamenti formatisi crearono un
campo lavico abbastanza esteso a quota 2900 ai piedi del cratere di Sud-Est
nel quale l'attività stromboliana dopo una prima fase di quasi totale
assenza, sembrò essersi ripresa verso marzo '99 per poi sparire durante
l'estate. L'attività del vulcano riprese poi, in maniera spettacolare,
verso Novembre'99 non tanto dal cratere di Sud-Est, ma da tutti gli altri
crateri sommitali (Bocca Nuova,Cratere Centrale,Cratere Nord-Est).
Ci sono state altre spettacolari esplosioni, con fontane di lava alte centinaia
di metri e anche qualche tracimazione dovuta alla forte pressione a cui furono
sottoposte le pareti del vulcano in quei giorni. Le piccole colate formatesi
sono state fortunatamente scarsamente alimentate, e quindi anche se in direzione
dei paesi di Adrano e di Bronte, non hanno destato particolare preoccupazione.
Durante i primi mesi dell'anno 2000 l'attività dell'Etna è stata
particolarmente intensa. Il Cratere di Sud-Est è stato il più
attivo, segnato ormai da profonde spaccature, sia in direzione della Valle
del Bove, sia in direzione rifugio Torre del Filosofo (lambito dalle colate),
l'Etna ha dato sfogo a spettacolari fontane di lava, rendendo però
più pericoloso l'accesso in quota.