Luigi
De Bellis

 


 HOME PAGE 
  
Opere riportate:

     
 

Le terre del Sacramento

 
 

 

 
 

Signora Ava

 
     
     

 





Francesco Jovine



LE TERRE DEL SACRAMENTO: Romanzo


Il romanzo non è diviso in capitoli, ma presenta stacchi bianchi a intervalli irregolari; in appendice, una «Testimonianza» dell'autore. È l'ultimo romanzo di Jovine, pubblicato postumo. Al centro dell'azione sono le terre del Sacramento, un grande feudo molisano in grave decadenza, il cui proprietario è l'avvocato Enrico Cannavale. Intorno alla terra -elemento dominante che avvicina questo romanzo a Fontamara di Silone - «s'aggrovigliano gl'intrighi, le superstizioni, i rancori» (Natalia Ginzburg) dei protagonisti: Enrico Cannavale, uomo dotato di qualche velleità socialista, dedito al bere, al gioco e alle donne; la cugina Laura de Martiis, che riesce a sedurlo e a divenire sua moglie; Luca Marano, un ex seminarista figlio di contadini, studente in legge a Napoli, giovane di nobili ideali. Accanto a loro, una selva di personaggi minori e minimi, ben distinguibili: da una parte i "padroni" e i loro amici (avvocati, notai, nobili e nobilastri ecc.), dall'altra i contadini e i diseredati.
La vicenda si svolge, tra il 1921 e il 1922, nei paesi di Calena e Morutri, alla vigilia della Marcia su Roma. Enrico Cannavale è sommerso dai debiti; tenta di gestire la grande proprietà del Sacramento, ma non ha né la voglia né la costanza di applicarsi per uscire da una situazione che volge al peggio; ha delegato tutto al proprio fattore Felice Protto, che lo imbroglia regolarmente. Un giorno, nella vita di Enrico entra la cugina Laura de Martiis, tornata a Calena a causa di un lutto familiare dopo aver vissuto alcuni anni a Napoli; i due cominciano a frequentarsi e alla fine si sposano. Laura decide di occuparsi del Sacramento, per tentare di riportare ordine negli sconclusionati affari del marito e di scongiurare il tracollo finanziario che sembra imminente. Ottenuta una delega totale da parte di Enrico, Laura si dedica con grande energia ed entusiasmo all'impresa. Ricorre così anche all'aiuto di Luca, impiegato dallo zio in piccoli servizi di notariato locale; in realtà, Luca "serve" a Laura principalmente come tramite con i contadini di Calena e Morutri, presso i quali il giovane gode di notevole prestigio grazie ai suoi studi universitari, alla sua cortesia e ai consigli legali pieni di buon senso che dispensa a chiunque gliene chieda.
I propositi di Laura sono onesti: il suo fine pare davvero quello di risanare la situazione finanziaria del Sacramento, tanto che non esita profondere nell'impresa denari e proprietà personali, e a esporsi in prima persona per ottenere prestiti a Napoli. Grazie alle sue amicizie, Laura ottiene credito, nonostante la proprietà sia già gravata da ipoteche; perché il denaro arrivi, occorre però che le terre comincino a fruttare: i contadini devono mettersi al lavoro. Qui interviene Luca: il suo compito è convincere i contadini ad anticipare lavoro in cambio della promessa di ottenere, dopo i primi raccolti, degli appezzamenti di terreno in concessione. I contadini accettano la proposta e cominciano a lavorare, fiduciosi nella parola data da Luca. Per un po' di tempo, tutto sembra procedere per il meglio, quando, improvvisamente, lo scenario cambia: Laura parte con il marito (convalescente dopo uno scontro con i fascisti locali) e non dà più notizie di sé; dopo qualche tempo, Enrico torna da solo a Calena, e Laura sembra sparita nel nulla. Luca si mette sulle sue tracce: va a Napoli, la cerca, ma senza risultato; infine apprende che è partita per San Remo. Intanto da Calena giungono notizie allarmanti: molti contadini hanno ricevuto ingiunzioni di sfratto, altri si sono visti moltiplicare venti, trenta volte il canone di affitto. La situazione precipita: un'anonima società di Roma risulta la reale proprietaria delle terre, e opera con l'intenzione di scacciare i contadini dalle zone più fertili, riservando loro quelle più aride e pietrose, a prezzi di affitto esorbitanti. Luca torna a Calena e organizza una "resistenza bianca": i contadini vogliono solo lavorare e pretendono il rispetto della parola data. Così le terre del Sacramento vengono occupate; ma la calata di fascisti e carabinieri coalizzati spazza via il tentativo dei contadini. Luca e qualche altro restano sul campo.
«Luca è vivo e vero: un magistrale ritratto», ha scritto Emilio Cecchi. Questo «jeune homme, povero illuso», che «troverà la morte, a difesa non più d'un diritto, ma d'un'idea» (Giuseppe De Robertis) resta tra le migliori e più solide figure di "eroi" della letteratura meridionalista. Del romanzo andò in onda nel 1970 un adattamento televisivo con la regia di Silverio Blasi.

 

HOME PAGE


Copyright ¿ 2002 Luigi De Bellis.
Webmaster: letteratura@tin.it