Scritto tra il 1970 e il 1971, il libro è apparso postumo.
L'opera è divisa in due parti: la prima, «Il ventaglio dei possibili» (citazione
da Hegel), di sei capitoli; la seconda, «Una coppia a mezzadria», di dieci. In
più, in chiusura, una piccola apostrofe ad una «Cara lettrice». Vi si narra la
temporanea evasione di re Umberto I dai suoi impegni di sovrano per una breve
villeggiatura in un paesino delle Alpi svizzere, nell'estate del 1889. Oppresso
dalle incombenze istituzionali e inquieto per i dissesti finanziari della Real
Casa, il sovrano incontra un ufficiale d'ordinanza, Vigliotti, il quale gli
annuncia che la signora von Goltz, vedova di un Krupp, sarebbe interessata ad
acquistare un castello di proprietà dei Savoia. Umberto permette al giovane di
allontanarsi dalla residenza reale di Monza con il compito di avvicinare la
signora che si trova a Wassen, in Svizzera, per trascorrervi un periodo di
convalescenza. Deciso a sfuggire alla noia e alle quotidiane preoccupazioni, il
re si appresta anche lui a partire, ma in incognito, per seguire da vicino la
trattativa con la vedova e chiuderla vantaggiosamente. Assume l'identità di un
anonimo gentiluomo, il conte Filiberto di Moriana, e parte in assoluta
segretezza per le Alpi svizzere, facendo credere di allontanarsi per una caccia
in Piemonte. Porta con sé solo alcuni accompagnatori come il conte Brando della
Gherardesca, il bolognese Brighenti, suo medico personale, e il cameriere
Mancuso. Umberto-Moriana alloggia con il suo seguito all'Hòtel Adler di
Goeschenen, dove aspetta l'arrivo di Vigliotti che lo ha preceduto a Wassen per
incontrare la signora von Goltz.
Attesa da tutti come una vedova attempata, si rivela invece una donna sui
quarant'anni, alta e sottile, che risveglia gli appetiti sessuali del re in
vacanza. Dopo una breve contrattazione, viene pattuita la cifra per l'acquisto
della tenuta e viene firmato il contratto. Intanto, dall'Italia arriva Clara
Mansolin, la fidanzata di Vigliotti, che assume un atteggiamento di morbida
gentilezza con il re. Umberto-Moriana, però, cerca una liaison con la vedova von
Goltz che lo ospita, una notte, dopo una battuta di caccia durante la quale lui
e gli accompagnatori, perdutisi, si sono ritrovati nei pressi della sua villa.
La signora, in modo inopportuno, avverte l'imperatore Guglielmo della breve
vacanza del sovrano italiano in Svizzera. Poiché Guglielmo soggiorna a poca
distanza, potrebbe fargli visita e, per questo, Umberto rischia di perdere il
suo anonimato. Ma la tranquillità del re viene ancor più compromessa dall'arrivo
di un giornalista di un quotidiano romano, il quale è insospettito dalla
concomitante presenza, in quel luogo di villeggiatura, della von Goltz e dei
misteriosi italiani, tra cui capisce che si nasconde un personaggio in
incognito: cosicché sul giornale romano, appare la notizia che svela il
soggiorno, in Svizzera, di un "importante" italiano. La vendita della tenuta di
Visè va complicandosi perché su di essa grava un'ipoteca. All'Adler arriva,
intanto, una lettera dell'imperatore che annuncia la probabile visita al re
d'Italia: Guglielmo è interessato ad un incontro con Umberto che, invece,
mantiene per lui un'invincibile antipatia. Clara civetta con il sovrano, che le
corrisponde con elegante attenzione. Vigliotti, dal canto suo, promesso sposo
della ragazza, amoreggia spudoratamente con la vedova von Goltz. Alla fine,
l'imperatore non arriva e Umberto-Moriana può, quindi, ritornare ai suoi
progetti di convegni amorosi con Clara, anche se ormai la vacanza volge al
termine. Viene annunciata la partenza della signora von Goltz con cui sono stati
risolti. grazie alla mediazione di Vigliotti, tutti i problemi finanziari legati
all'ipoteca. La pausa di libertà, che Umberto si è concessa, finisce dunque con
il ritorno a Monza.
Opera volutamente non impegnata, né celebrativa e neanche polemica, Divertimento
1889 oscilla tra la favola e il gioco. Gratuita e svagata, è il pretesto per
l'evasione dello scrittore tra i fantasmi di un'epoca lontana. I personaggi
storici trovano, infatti, un destino diverso e si trasformano in caratteri da
operetta offenbachiana. Essi vivono la loro vacanza dalla Storia davanti a quel
«ventaglio dei possibili» che simboleggia, per loro, la libertà: in un'atmosfera
da belle époque dove, sotto l'apparente frivolezza, si ritrovano i temi cari
all'autore, come, per esempio, il disagio esistenziale.
|