Memorie personali

 

Tutte le passioni generano emozioni, alcune emozioni faranno sempre parte della nostra vita.

Parlo spesso con amici del mio amore per i libri antichi, lo stesso feci con Anna una sera quando le proposi una cenetta alla “barese” con  linguine ai frutti di mare e spigola al sale. Parlammo un po’ di noi, delle nostre esperienze, di cosa ci avesse portato sin lì e lei mi disse che conservava alcuni libri appartenuti a sua nonna e che sarebbe stata felice di farmi dono di un esemplare…

Venne fuori così, semplicemente, la storia della sua famiglia.

Il bisnonno, ministro dei Trasporti dello Zar Nicola II di Russia, acquistò questo libro nel secolo scorso e lo donò a sua figlia, nonna di Anna.

La Rivoluzione di ottobre sconvolse tutto, quegli che era stato ministro finì povero e profugo in Jugoslavia, lontano dai parenti lasciati a Mosca che non potè più rivedere. Morì senza riabbracciare mai più sua figlia.

 Anna Vladimirovna Kurakina appartenente alla famiglia dei Principi Kurakin e, pertanto discendente da una delle quattro famiglie nobili più antiche di Russia, proprietaria tra le altre cose, di un intero palazzo su quella che fu rinominata Piazza Rossa, si vide confiscare tutti i beni, compreso il suo appartamento privato, che fu costretta a dividere con altre famiglie. Le rimase una sola stanza nella quale visse tutto il terrore staliniano e il dopoguerra per lunghi decenni. In quella stanza, coraggiosamente, nascose e custodì tutti i più cari ricordi di famiglia, tra cui alcuni libri appartenuti al padre.

Trascorse il resto dei suoi anni celando le sue origini nobiliari. Lei, laureata, si finse quasi analfabeta e inventò oscure provenienze contadine per salvarsi dalle “purghe” e dai Gulag.

Tra le cose salvate dalla furia dei bolscevichi, rimase un libro che narra delle futili vicissitudini di una ricca americana nella San Pietroburgo della fine del XIX secolo. Lo stesso libro che Anna ha portato in Italia da Mosca nel settembre 2000 per regalarlo a me.

Grazie Anna, il tuo è uno dei doni più belli che io abbia mai ricevuto. Anche questa volta il libro che mi hai regalato non è solo un testo antico, non è solo un pezzo di storia, ma è anche una pagina di vita vissuta da persone a te care, ed è commovente pensare che sia appartenuto a gente il cui amore e la cui tenacia lo ha condotto sino a me a dispetto di rivoluzioni e cambi di regime.

 

Forse per l’unica volta in vita mia, ho chiesto di apporre una dedica a penna sul frontespizio di un libro della mia collezione.

 

 

                                                     Giuseppe Giannelli

 

 

Scheda libro

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