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4^ Divisione CC.NN.
"3 Gennaio"
"Chi osa vince"

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La 4° Divisione Camicie Nere "3 Gennaio" fu costituita il 25 giugno 1935-XIII, Comandante il Luogotenente Generale Alessandro Traditi, Vice Comandante il Generale di Brigata Vincenzo Tessitore ; con le Legioni :
101°, comandata dal Console Ludovico Ferraudi,
104°, comandata dal Console Felice Pertoldi,
215°, comandata dal Console Vittorio Savini,
dal Battaglione Misto Complementi, dal Battaglione Complementi, dal Battaglione Mitraglieri, dal Gruppo Artiglieria da 65/17 e dai Servizi.
Dopo intenso periodo di addestramento in Patria, il 30 ottobre la Divisione iniziò le operazioni d’imbarco per trasferirsi a Massaua ove nei primi giorni di novembre si avvicendarono i vari reparti.
Attraverso successive tappe per Mai Serau, Adi Cajéh, Senafè ed Adigrat, la "3 Gennaio"si trasferì nella zona di Macallè, dopo aver eseguito importanti lavori stradali, idrici e di fortificazione.
Decisa l’offensiva dell’Endertà, la Divisione si prepara ad avanzare a sud di Scelicot per il raggiungimento dei seguenti obiettivi: costone nord di Enda Gaber, Enda Gheorghis, Afgol.
All’alba del 10 febbraio 1936-XIV la 104° Legione si ammassa presso la sella Malmolà; sono con la Legione una compagnia del Battaglione Mitraglieri ed il Gruppo Cannoni; in riserva la 215° Legione ed una compagnia di Mitraglieri Pesanti.
Alle ore 8 dal Passo Dogheà sbocca la colonna di destra composta dalla 101° Legione e da due compagnie del Battaglione Mitraglieri.
Raggiunto l’obiettivo della giornata la Divisione sosta e alle ore 7 dell’indomani riprende l’avanzata. La 101° Legione (colonna di destra) con un battaglione in primo scaglione ed uno in secondo, spostato a destra a protezione del fianco scoperto, traversa rapidamente la piana del Gabat ed inizia l’ascesa della quota senza nome a sud-ovest di Scelicot.
Occupata rapidamente la posizione, la Legione si sistema a difesa in attesa di raggiungere l’altro obiettivo previsto per la seconda giornata. La 104° Legione con due battaglioni in primo scaglione, dopo aver attraversato ad oriente il vallone del Gabat, inizia l’ascesa dell’Addi-Marà; alle ore 8,45 anche questo obiettivo è raggiunto.
Il 12 febbraio lo schieramento della Divisione è il seguente: la 101° Legione sulla quota senza nome a nord di Taga-Taga; la 104° sull’Amba Metenè; la 215° già di riserva, è quasi tutta in linea di rincalzo alla 101° Legione; il IV Gruppo Cannoni sul pianoro dell’Addi Marà. Mentre i reparti del primo scaglione attendono le ore 7 per scattare, si pronunzia alle ore 6,50, sul fianco della colonna di destra, un violento attacco nemico che si rivela con rabbiose raffiche di fucileria e di mitragliatrici.
Malgrado la fitta nebbia sono visibili alcune migliaia di armati abissini che scendono dalle propaggini dell’Amba Aradam, per il costone di Enda Gaber, puntano sul fianco destro dello schieramento, con evidente intenzione di sboccare a tergo nella valle del Gabat. Altri grossi nuclei nemici nel frattempo, puntando per il fondo valle del Mai-Mesonò, tentano di risalire le pendici occidentali dell’Amba Adi-Marà e quelle orientali della posizione di Taga Taga.
L’azione nemica, appoggiata da numerose mitragliatrici e da artiglieria di piccolo calibro, si sviluppa con estrema rapidità.
La 101° Legione intanto, attaccata da circa 2000 abissini, discesi dal costone di Enda Gaber, contiene il nemico, lo contrattacca e procede lentamente alla conquista della posizione. Alle ore 12 tutta la sommità del costone di Enda Gaber è conquistata all’arma bianca. Il movimento procede costante malgrado il fuoco delle mitragliatrici avversarie e di qualche pezzo d’artiglieria.
Verso sera la 215° e la 101° Legione raggiungono il villaggio e la quota senza nome ad est, mentre l’azione viene rincalzata dal Battaglione "Pieve di Teco" del 7° Reggimento Alpini.
Intanto la colonna di sinistra, che in un primo tempo non incontra resistenza ed occupa tutto il costone di Adi Gul Negus, meno l’estrema punta ovest, è attaccata sulla destra da forti gruppi nemici con mitragliatrici.
Viene allora impiegato il Battaglione Alpini "Saluzzo" che tenta di occupare la punta dello sperone aggirandolo per la destra con due compagnie, ma il sopraggiungere della notte e la fitta nebbia impongono di sospendere l’azione.
Perdite della giornata : Ufficiali Caduti 6;feriti 9; truppa : Caduti 40; feriti 127.
Il giorno 13, raggiunto completamente l’obiettivo, la Divisione viene sostituita dalla 5° Divisione Alpina "Pusteria" e il 14 si trasferisce sul Quam Quam, lasciando a disposizione della Divisione Alpina la 215° Legione.
In questo nuovo settore sono respinti numerosi attacchi nemici nella notte del 16-17 febbraio. Ripresa l’avanzata sulla direttrice di Amba Alagi, la Divisione fu impegnata nei lavori stradali che permisero al I° Corpo d’Armata di ammassarsi per puntare verso il Lago Ascianghi.
Il 31 marzo, allorché gli abissini attaccarono le nostre posizioni di Passo Mecan e di Mai Ceu, la "3 Gennaio" era di seconda schiera.
Il 4 aprile alle ore 6,30 la Divisione venne lanciata all’inseguimento.
La notte seguente, per sentieri appena tracciati, sopra un percorso reso ancora più aspro da dirupi e scrosci violenti di pioggia, la marcia proseguì ed alle prime luci dell’alba veniva raggiunto Passo Agumbertà percorrendo circa 40 Km. di pista impraticabile. Discesa poi nella pianura del Lago Ascianghi, la Divisione viene impiegata in lavori stradali, che erano particolarmente urgenti, per consentire il passaggio agli automezzi in marcia verso Addis Abeba.
Dopo oltre un mese di permanenza sull’Ascianghi la "3 Gennaio" riprende il cammino fino a Dessiè: anche qui è urgente la sistemazione stradale e sotto le grandi pioggie le Camicie Nere hanno lavorato con tenacia romana.