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6° Divisione CC.NN.
"Tevere"
"Molti nemici, molto onore"

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Il 7 agosto 1935-XIII il Duce ordinò la costituzione della 6° Divisione Camicie Nere "Tevere" composta di italiani residenti, mutilati, combattenti, volontari di guerra, arditi, studenti universitari: Comandante il Generale di Divisione Enrico Boscardi, Vice Comandante: prima il Console Generale Mario Boccaccini, poi il Luogotenente Generale Vittorio Vernè.
Il 15 ottobre si costituirono i Comandi di Legione:
219°, comandata dal Console Enzo Galbiati, prima, e Console Carlo Rastrelli, dopo.
220°, comandata dal Console Onorevole Mario Mazzetti,
221°, comandata dal Console S.E. Piero Parini,
dal Battaglione Mitraglieri, due Battaglioni Complementi, Gruppo di Artiglieria Divisionale ed i Servizi.
Il 6 novembre fu costituita la 321° Legione al comando del Console Giovanni Cangemi.
Il 13 dicembre la Divisione venne passata in rivista da S.M. il Re. Il 14 s’iniziò il trasferimento in A.O. e per i primi di gennaio si concentrò nel campo trincerato di Mogadiscio. S’iniziarono quindi le esercitazioni e l’addestramento proseguì malgrado il clima torrido.
Il 16 aprile perviene l’ordine al Luogotenente Generale Vernè di partire per Gorrahei insieme con un piccolo Stato Maggiore composto di 4 Ufficiali della Milizia per assumere il comando di una Colonna speciale che rappresentò, con la sua azione decisa, la costante minaccia per il fianco avversario.
Le altre Colonne che parteciparono alla battaglia dell’Ogaden (14-30 aprile 1936-XIV) furono: la Colonna centrale al comando del Generale Frusci, di cui faceva parte la 221° legione CC.NN. degli italiani all’estero (Console Parini) lungo la direttrice Gorrahei-Gabredarre-Sassabaneh-Dagabur (Km.213); la Colonna di destra al comando del Luogotenente Generale Agostini, lungo la direttrice Gherlogubi-Afdub-Uarder-Ado-Curati-Bullalè-Dagabur (Km. 260) e di cui facevano parte la Coorte di Milizia Forestale e il Battaglione Universitario "Curtatone e Montanara"; inoltre era stato affidato al Console Generale Navarra il comando del Raggruppamento Celere Arabo-Somalo.
Per quanto riguarda la partecipazione di ognuna di queste colonne all’azione, nulla di più eloquente delle parole del Maresciallo Graziani nella sua relazione riassuntiva sulla battaglia dell’Ogaden.
" Il 15 aprile la Colonna Frusci occupa con forti avanguardie Uarandab a protezione degli equipaggi del Genio che gettano ponti sullo Uadi in piena, per permettere l’avanzata delle truppe attestate fra Uarandab e Gabredarre. La Colonna Agostini completa i propri mezzi e spinge elementi avanzati a Gerile per sistemare la strada.
La Colonna Frusci raggiunge il giorno 16 Uarandab allo scopo di accentuare la pressione anche da questa parte e di impedire l’affluenza delle riserve etiopiche verso la Colonna Nasi.
Tengo la Colonna Agostini in potenza a Uarder perché intendo pronunziare il suo intervento allorché il centro sia avanzato verso Hamanlei.
Il giorno 17 la Colonna Frusci raggiunge la piana a nord di Uarandab compiendo una marcia di 47 Km.. La Colonna Agostini si sposta su Gorile e spinge elementi avanzati su Curati pronta a lanciarsi al momento opportuno.
Il giorno 18 la Colonna Frusci oltrepassato Uarandab, si trova a 100 Km. oltre Gorrahei senza avere incontrato il nemico. Fa gittare due ponti da 10 tonnellate e 2 da 27 sui torrenti in piena per permettere il passaggio agli automezzi. La Colonna Agostini giunge a Curati, a 140 Km. dalla base di Uarder, pure senza prendere contatto con l’avversario.
Il raggruppamento celere somalo del Console Generale Navarra ultima il rastrellamento del campo di battaglia di Gianagobò, raccogliendo ancora 700 fucili ed altre mitragliatrici e segue poi la Divisione Libica.
Il giorno 22 la Colonna del Generale Frusci, rinforzata dal raggruppamento di Legioni Parini è attestata a 30 Km. dalle posizioni nemiche di Hamanlei, che attaccherà il 24. Alla destra la Colonna Agostini è attestata a soli 12 Km. dalle posizioni etiopiche di Gunu Gadu, che attaccherà pure il 24.
La colonna del centro viene rinforzata dal raggruppamento Navarra e raggiunge la zona di Gabrehor, ove sosta per muovere l’indomani all’attacco.
Il giorno 24 la Colonna del Generale Frusci combatte accanitamente per tutta la giornata, conquistando le prime posizioni dell’organizzazione difensiva di Hamanlei.
Il nemico oppone tenace resistenza nelle caverne, nelle anfrattuosità del terreno, che rendono la lotta sanguinosa. La Legione Parini ha il battesimo del fuoco.
Alla destra la Colonna Agostini occupa alle 10,30 Gunu Gadu strenuamente difesa dal nemico, che resiste sino al suo annientamento, e spinge elementi autocarrati fino a Bullalè.
La colonna centrale attacca risolutamente all’alba del 25 aprile alla baionetta e dopo accanita lotta sloggia il nemico dalle caverne e dalle anfrattuosità del Faf, infliggendogli perdite gravissime.
L’avversario lascia sul terreno un migliaio di morti e fugge incalzato dai nostri.
La Colonna di destra Agostini riprende il movimento su Bullalè spingendo in avanti elementi autocarrati, che incontrano viva resistenza da parte dei nuclei nemici: le perdite superano i 600 fra morti e feriti.
Nessun avversario si è arreso, i prigionieri sono tutti feriti. La colonna continua il rastrellamento della zona attraverso eccezionali difficoltà.
Vengono annientati ad uno ad uno numerosi presidi in caverne e buche scavate nel terreno, dove mitragliatrici e fucili sparano attraverso piccole feritoie robustissime che nascondono completamente armi e tiratori e che occorre far saltare con pezzi di artiglieria leggera appostati a distanza minima, spesso non superiore ai 50 metri.
Da parte nemica vengono lanciate anche bombe a mano di recentissimo modello.
Il giorno 28 diramo alle tre colonne l’ordine per l’attacco del sistema difensivo di Sassabaneh-Bullalè-Dagabur.
Il giorno 29 la Colonna del Generale Frusci avanza con foga ammirevole e coprendo una distanza di circa 40 KM. oltrepassa Sassabaneh, ove è colta da un violentissimo nubifragio, che rende la strada impraticabile e provoca sull’Uadi Sassabaneh una piena della velocità di 8 metri.
La colonna inizia subito il gittamento di un ponte di 10 tonnellate e spinge intanto pattuglie verso il nemico.
La Colonna Agostini occupa nel pomeriggio Bullalè, subendo lievi perdite e lanciando suoi nuclei all’inseguimento.
Il giorno 30 le avanguardie delle tre colonne con perfetta sincronia, entrano in Dagabur.
Il nemico è in fuga, nel campo tattico le singole colonne hanno operato con altrettanta perizia e valore".
Il 26 giugno il Comando della Divisione si trasferisce ad Addis Abeba e man mano seguono i reparti.
La 219° Legione viene dislocata a protezione della linea ferroviaria Addis Abeba-Gibuti : il Battaglione misto di formazione composto di mutilati, arditi e combattenti, comandato dal Seniore Baccarini va a far parte di un’autocolonna agli ordini del Generale Geloso e partecipa il 24 giugno al combattimento per la conquista di Mega, sostenendo quasi da solo l’urto del nemico.
In tale combattimento i Legionari feriti rimangono tutti in linea.
Il 5 giugno 1936 il 219° Battaglione, dislocate le compagnie nei diversi presidi, scavate le trincee, piantati reticolati, sotto il diluvio e nella fanghiglia, pone il comando a Moggio, a 70 Km. da Addis Abeba.
Il 6 luglio si sferra l’attacco dei briganti abissini: la ferrovia è tagliata, la linea telefonica interrotta: 54 Legionari rimangono sul terreno.