Esperienze e contatti
A cura di Fabio Truppi
Giuseppe Festa
Voci dalla Terra di Mezzo
Di gruppi musicali che hanno attinto all'albero secolare del Fantasy, producendo ottime cose, e a volte anche capolavori, ce ne sono abbastanza e fortunatamente sono in crescita qualitativamente, oltre che quantitativamente. Questa non è una novità, anche se per certo bisogna un po' spulciare riviste specializzate e Internet per conoscere e ascoltare il frutto di tale produzione. Attualmente però, il panorama musicale fantastico sembra gettarsi più su energiche atmosfere di un genere più vicino all'epic metal o al symphonic metal, con apprezzabilissimi e sottovalutati risultati. Fautori di tal genere sono senza dubbio gruppi come i Rhapsody, i Drakkar, i Virgin Steele e tanti, tanti altri; gruppi in cui anche l'Italia appare finalmente protagonista di uno stile nuovo e suggestivo. Sono numerosi i temi trattati di matrice fantasy, dalle immani battaglie di eroi immortali, a storie dell'Antica Grecia, dalle atmosfere medievaleggianti, all'affascinante mondo celtico. Un altro membro ora si aggiunge a questa magica confraternita di bardi e menestrelli, ma questa volta con un lavoro molto meno aggressivo e molto più meditativo: Giuseppe Festa. Lodevole è il suo CD dal titolo "Voci dalla Terra di Mezzo", fondamentalmente perché lodevole è il suo intento di aver tratto ispirazione direttamente da uno dei pilastri della produzione letteraria fantasy mondiale: "Il signore degli anelli" di John Ronald Reuel Tolkien. "Lidea di creare queste musiche" - spiega Giuseppe Festa - "nasce dal desiderio di comunicare delle emozioni che possano accompagnare nel proprio Viaggio chiunque intenda camminare su questa Terra nel modo più attento e leggero possibile". L'invito è dunque ora quello di procurarsi il CD, visitando, anche per conoscere di più su questo giovane artista, il sito http://www.lingalad/com nel quale "è inoltre possibile ascoltare alcuni brani (anche inediti!!) ed essere informati sul programma dei concerti che Giuseppe tiene con il valido aiuto di altri musicisti viandanti!".
Giuseppe Festa: Voci dalla Terra di Mezzo
Voci
dalla Terra di Mezzo è un lavoro davvero godibile e ben
realizzato, anche sotto il punto di vista della registrazione. Già
a partire dalle foto, dalla grafica e dal contenuto del booklet
allegato al CD, si nota senza difficoltà una perigliosa cura dei
particolari e un indubbio buon gusto anche nella scelta dei
soggetti illustrati e degli stessi titoli abbinati ai relativi
brani. Suggestivi e d'effetto i testi, tutti direttamente
ispirati all'opera magna di J.R.R. Tolkien, Il signore
degli anelli, per cui si rimanda al sito principale per
ulteriori dettagli (http://www.lingalad/com). Venendo alla
musica, esordisce con un approccio sinuosamente sereno il primo
brano posto come apertura dell'album, "La via prosegue
senza fine", brano che, a mio avviso, assieme a "La
foresta di Fangorn" e "Lothlorien",
sono i più riusciti dell'intero album. Intelligentemente
originali gli squisiti arpeggi del finale strumentale del "Il
Grigio Viandante", dopo aver respirato la simpatica aria
tipicamente fiabesca di "Tom Bombadil".
Volutamente semplice ed equilibrata la melodia di "Accanto
al fuoco", umile brano preparatorio al seguente "L'Oscura
Profezia" con cui appare quasi complementare.
Misteriosamente ancestrali le magiche risonanze della "Piccola
Radura della Luna", dove il flauto pacatamente
riecheggia tra i rasserenanti suoni della Natura. Scarno eppur
efficace l'arrangiamento in "Beren e Tinuviel",
in cui pare più intenzionale la necessaria centralità dei testi
rispetto alla melodia, testi preposti a narrare l'antica storia
di un mortale e della figlia di un Re degli Elfi. Davvero brillante e
azzeccato lo stile vocale adottato in "Lingalad",
con sapiente dosaggio dell'arrangiamento e del tenue duetto
finale di chitarre a scemare. Poi ancora una volta un brano dalla
struttura semplice rappresenta l'allegra "Filastrocca
Hobbit", che precede la sognante ma ben viva melodia
superbamente espressa in "Lothlorien", in cui
l'alchimia tra flauto, chitarra, tastiere e percussioni è
indiscutibilmente perfetta; si avverte subito insomma quella
profonda bellezza musicale già ottimamente ravvisabile ne "La
foresta di Fangorn". Più presenti e d'atmosfera le
tastiere in "Montagne di Luna inondate", brano
che nuovamente pare un sereno e meditativo preludio ad un più
incalzante "Il Ritorno", ultimo brano
dell'album dove il tocco delle chitarre conferma musicalmente la
qualità stilistica di questo come di ogni brano, in cui appunto
gli arpeggi chitarristici, in primis, dominano sovrani eppur mai
soverchianti nel loro naturale fluire. Apprezzabile davvero
l'idea di aggiungere una "Bonus track" con la
sola base strumentale di tutti i brani, e pochi versi di congedo...
a sorpresa!
Complimenti, dunque, a non finire per quest'album così solare,
e che il Fantasy possa continuare a
portare ispirazione, creatività e illuminazione, così come è
successo al nostro bardo Giuseppe Festa.
Intervista a Giuseppe Festa
"Il Fantasy è scomodo, perché ci permette di sognare senza che il sistema ci possa lucrare sopra." |
1 "Voci dalla Terra di
Mezzo" è fondamentalmente ispirato al capolavoro di un
grande dell'High Fantasy moderno, J.R.R. Tolkien. Quando e perché
hai deciso di impegnarti a trasporre in musica tale opera, Il
Signore degli anelli?
-
Devo
dire che ho esitato a lungo prima di farlo: mi sembrava
presuntuoso. Però, riflettendoci bene, quando si legge il libro
e si incontrano le poesie, non credo che molti se le immaginino
musicate. Ecco perchè forse è stato più facile non tradire
l'attesa della gente. Per un film è molto più pericoloso, poiché
chi lo vede lo confronta con le immagini create dalla propria
fantasia durante la lettura del libro e spesso ne rimane deluso.
2 La sapiente scelta di
strumenti acustici nell'album aiuta ad immergere l'ascoltatore
nelle atmosfere evocate. Chi sono gli strumentisti dei brani e
quali altre esperienze musicali hai avuto in passato?
- Ho cercato
di ridurre al minimo la tecnologia, proprio per non creare
contraddizioni: ho pensato che i miei pezzi avrebbero dovuto
essere suonabili anche dagli Hobbit della Contea.
A dire il vero nel Cd ho suonato quasi tutto io, non per egocentrismo,
ma piuttosto per comodità.
Nel brano "Lingalad", invece, ha partecipato il
mio caro amico Fabio Ardizzone suonando il basso.
Per quanto riguarda il passato, ho cantato per molti anni in
un gruppo rock chiamato "Nemesi", ma senza particolari
successi (oddio...non che adesso ne abbia avuti chissà quanti!).
3 In cosa consiste una tua
performance musicale dal vivo?
- Il concerto si svolge al
lume di piccole lanterne finlandesi (Vedi immagini). Con me
suonano due altri hobbit musicisti: Massimo Ciocca, alla chitarra
classica, e Fabio Ardizzone al basso e alle percussioni. Io nel
frattempo canticchio e strimpello la chitarra!
Cerchiamo di condurre gli spettatori in un viaggio, tentando di
non rimanere troppo legati al contenuto del libro ma cercando di
trasmettere (non solo con la musica ma anche attraverso
brevi racconti) ciò che i brani significano per noi.
4 Qual è la reazione del
pubblico ai tuoi concerti?
- Per ora è
stata molto buona: la partecipazione emotiva della gente ci ha
sempre trasmesso forti emozioni.
5 Il tuo CD,
un'autoproduzione, ha anche avuto il pregio di essere conosciuto
e apprezzato da un familiare dello stesso Tolkien, e inoltre
aspetta il via libera della Tolkien Society per una diffusione nazionale
e quindi più capillare. Hai deciso subito di autoprodurti o hai
tentato prima la tradizionale e spesso sconfortante
soluzione di farti conoscere da qualche casa discografica?
-
L'autoproduzione è stata la mia prima scelta, poiché in effetti
tale progetto è nato per un uso personale: avevo voglia di
creare qualcosa che mi rappresentasse senza pressioni o
condizionamenti di alcun tipo.
Non
appena avrò il benestare della Tolkien
Society di Oxford - che per me rappresenterebbe già
di per se un grande traguardo - cercherò una casa distributrice
che voglia diffondere il mio album (impresa comunque assai ardua
e per la quale non nutro illusioni).
6 So che la tua vita è
felicemente immersa nel verde e che hai un prezioso rapporto
con la Natura... Vorresti parlarne tu stesso specificando di
cosa si tratta?
- Diciamo che
ho vissuto a Mordor,...pardon Milano, fin troppo tempo. Una volta
laureatomi in Scienze Naturali ho cercato di realizzare quello
che ho sempre sognato nei lunghi anni metropolitani.
Ora mi sono trasferito in provincia di Bergamo e realizzo
programmi di educazione ambientale per bambini e adulti. Le
soddisfazioni non mancano... soprattutto perché cerco sempre di
condire le mie attività con un tocco di "magia
elfica". Credo che la gente oggi ne
abbia un drammatico bisogno!!!
7 Indiscrezioni giunte
con il vento dai boschi parlano di un tuo nuovo futuro progetto
già in pectore e quasi pronto ad essere prodotto. Potresti darci
qualche anticipo e dirci almeno se trarrai spunto da un altro
autore fantasy?
- Qualche
folletto spione ha riferito il vero: quest'autunno (stagione
adatta alla composizione!) proverò a concretizzare qualche idea
che ho in mente, ma so già che sarà totalmente originale.
L'idea è quella di proseguire musicalmente sulla falsa riga di
"Voci dalla Terra di Mezzo", ma con dei contenuti che
prenderanno spunto unicamente dalla mia esperienza vissuta...o
sognata.
8 Il Fantasy nasce si può
dire con l'Uomo stesso, con la sua voglia di Sognare e di narrare
il Sogno. Esisteva già con l'Epopea di
Gilgamesh, si è imposta con l'Epica di
Omero e ha continuato a svilupparsi nel corso dei secoli fino a
oggi. A tuo avviso, come mai, dunque, la letteratura fantasy
moderna è spesso così snobbata dai mass-media e dagli
sceneggiatori cinematografici e fin troppo sottovalutata dai
programmi didattici nelle scuole?
- Credo che lo scopo
principale della società consumistica il cui viviamo sia proprio
quello di rendere materiali tutti i nostri sogni e desideri: ciò
che è conreto si può acquistare. Se andiamo a fare
una passeggiata in un bosco, invece, non c'è nessuno che ci
guadagna...tranne noi stessi.
Purtroppo si stanno monetizzando i sogni rendendoli un business,
sostituendo i nostri bisogni primari e genuini con dei palliativi
che noi inseguiamo, acquistiamo...ma che in definitiva non ci
soddisfano mai; così acquistiamo qualcos'altro e così via. Il Fantasy
è scomodo, perché ci permette di sognare senza che il sistema
ci possa lucrare sopra.
Questo, naturalmente, è soltanto il parere di un umile bardo...
9 Cosa ti è rimasto di più
bello dalla lettura del Signore degli anelli
e cosa diresti a chi ancora non l'avesse
letto?
- Mi è rimasto la voglia
di partire per le Terre Selvagge, le grigie radure attraversate
di notte, i fuochi accesi sotto le stelle e mille altre cose.
A chi non l'avesse letto, consiglio di leggerlo prima di
vedere il film. Non fraintendiamoci, ne parlano tutti molto bene,
ma so per certo che io non lo vorrò vedere: le immagini
reali hanno infatti una grande forza sulla nostra memoria ed io
ho troppa paura che i personaggi, le atmosfere e i luoghi del
film si sovrappongano indelebilmente al ricordo del MIO viaggio
nella Terra di Mezzo.
Contatti:
Giuseppe Festa E-Mail:
info@lingalad.com
http://www.lingalad.com
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Giugno 2001