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La storia del PC
ll Computer era una bestia grossa e libidinosa, un po' come un transatlantico o una locomotiva. Aveva un centinaio di lucine accendi-e-spegni in
successione, un ronzio da dinosauro abbioccato e un sacerdote apposito, il Tecnico EDP, interamente votato a Lui. Tu, comune mortale, potevi addirittura parlargli.
Dovevi ponderare bene la domanda, però. Poi scriverla sulla foglia di papiro, metterti in fila davanti al sacerdote, che prima o poi avrebbe preso il tuo papiro e lo avrebbe
dato da ingoiare, cerimoniosamente, al computer.
Sarebbe stato il sacerdote a dirti quando saresti dovuto tornare per la risposta, e anche a interpretare per te i versi (i computer non parlano come gli esseri
umani). E' stato con un computer così (la Bestia occupava quasi completamente il pianterreno), una parasanga d'anni fa, che siamo riusciti a estrapolare clandestinamente un
walzer, di circa venticinque secondi, all'instituto di fisica di una certa città. Gli uomini del Duemila riusciranno - era l'audace pensiero di allora- ad ottenere
musichette di almeno un quarto d'ora, e forse ancora di più (non era affatto il Duemila, a quel tempo. O forse invece sì, visto che era il Sessantotto. Ma questa è una
storia diversa).
Tutto questo per dire che ci volle un bel po' di sessantotto (che c'entra? Non lo so: però c'entra) per fulminare nel cervello d'un paio dozzine di ragazzi l'idea che forse
il computer poteva essere anche una cosa più alla mano, del genere giradischi e/o televisione. La storia la conoscete: i due tizi che trafficano circuiti in un garage,
il più matto dei due che si vende il volkswagen per finanziare la ricerca (nel Vw c'era naturalmente l'adesivo make-love-not-war: non dimenticate questo particolare,
perché è importante), altri mille dollari trovati in prestito e... e nasce l'Apple II dei primordi, il computer cugino del televisore.
E' una bellissima storia americana, fino a questo punto. Naturalmente nessuno prendeva sul serio Jobs e Wozniak (i nostri due del garage), anzi non si sapeva nemmeno
che esistessero. I computer "veri" (cioè i bestioni da mezza tonnellata, quelli col sacerdote e tutto il resto) venivano prodotti dalla IBM -tutti quelli che
esistevano sul pianeta, meno una cinquantina d'eccezioni-.
Com'è come non è, l'Apple II (e i Commodore, i Sinclair, gli Star, i ZX) sfondano sul mercato per una stagione. Questo non vuol dire
niente, di per sé: siamo in America, e ci vuole un momento per capire, quando sfondi al mercato, se sei i fratelli Wrright o solo l'inventore del Tamagotchi. Comunque
l'affare c'era, e per questi motivi la IBM (il cui presidente fino a poco prima sghignazzava selvaggiamente quando gli parlavano di mettersi a vendere computer piccini)
decise di dedicare una sua divisione alla produzione di questa specie di computer-giocattolo. Siccome avevano un efficiente ufficio marketing, trovarono anche un nome
serio per questa roba -li chiamarono "personal computer", abbreviato in PC. Dopo di che, il problema era di trovare un programma per farlo funzionare,
il sistema operativo, come si dice.
Scusa: e non se lo potevano fare loro? Certo che sì: ma per tanti buoni motivi (il principale dei quali, secondo me, era che avevano troppa puzza al naso) decisero di
appaltarlo fuori. Si presentarono Bill Gates e alcuni altri.
Ora, il problema della IBM, quanto al computer-giocattolo, era il seguente: computer-giocattolo sì, ma stando attenti a non far concorrenza ai computer veri. Sui computer
veri ci campavano, loro (immaginate la Fiat che si mette a produrre automobili a energia solare, impulsi organici e pedali: tutto bellissimo, ma a condizione che non vadano
più veloci e non consumino di meno della Punto, della Bravo, della Panda e persino della Duna). Il primo sistema operativo presentato aveva prestazioni espandibili ed
era bestialmente veloce. Scartato. Il secondo era una scheggia, aveva l'ufometro incorporato e faceva il caffè. Scartato. Il terzo era Bill Gates. "Beh,
funzionare funziona. Certo, sopra i 640Kb di memoria non potrà andare mai". Approvato! E nasce l'Ms-Dos.
Allora: L'Ms-Dos 2 deve restare compatibile con l'MsDos 1. L'Ms-Dos 3 deve restare compatibile con l'Ms-Dos 2. E così via: 4, 5, 6, 7, sempre con gli stessi 640k di
limite obbligato. Poi arriva il Windows, ma deve restare compatibile pure lui: per cui il Windows 3.1, in realtà, è un Ms-Dos col parrucchino.
Scusa, ma i ragazzi del garage che diavolo stanno facendo, nel frattempo? Niente. Siccome non hanno mai visto un dollaro in vita loro,
mettono in vendita le loro preziose macchinette (che nel frattempo sono diventate anche "amichevoli": mouse, menù a tendine, interfaccia "fool proof",
cioè a prova di cretino) le mettono in vendita, dicevo, a un prezzo spropositato: ciascuna viene a costare un chiliardo di dollari, più venti conchiglie e sei
francobolli. Le macchine della IBM, invece, si vendono come il pane: i boss della IBM, o perché machiavellici o perché coglioni, le lasciano copiare a chi
vuole. Così si mettono a fabbricarle a Cincillao, a Shangrillà, a Singapore: le vendono a prezzi stracciati (tre tornesi l'una, e un asciugacapelli in omaggio) e
riempiono l'intero pianeta di computer non proprio straordinari, però reali.
Ok? Riepilogo della storia americana: scena prima, l'America inventa una cosa bella prima di tutti gli altri, grazie alla fantasia e al Sessantotto; scena seconda, l'America
riprende in mano la stessa cosa, la rende un bel po' meno bella e la semina a macchia d'olio su tutto il pianeta. Scena terza, ahimè. Bill Gates, e tutti gli altri
Bill Gates che gli spuntano attorno, come produttore di tecnologia risulta (l'abbiamo visto) un po' più scarso rispetto ad altri. Ma è un produttore di tecnologia, non un
"padrone". L'idea va un po' meno veloce ma insomma, seddiovuole cammina. Una volta entrato nel mercato, però, l'incrocio fra tecnologia opportunamente
"castrata" e autoconservazione del "padrone" (vi offendete se uso questa parola? in caso, chiamalo "soggetto economico permanente")
comincia a fare danno davvero. Windows 95, per esempio, è molto meglio - come funzionamento - rispetto a Windows 3.1. Però il gap tecnologico e soprattutto culturale
fra l'uno e l'altro è, concettualmente, molto minore, di quello che che c'è fra il Dio Computer di cui parlavamo all'inizio e il computer-televisore. In altre parole,
fra l'ottantatre e l'ottantaquattro il cervello umano ha lavorato un casino, sull'argomento computer, ed ha scoperto l'America. Fra il novantatre e il novantaquattro,
invece, ha lavorato di meno, e ha scoperto l'isola di Linosa. Ci arriva, naturalmente, in traghetto superattrezzato e con l'aria condizionata a bordo, mentre in America
c'era arrivata in piroga. Ma in termini di percorso proporzionale, ha coperto una distanza molto inferiore. Alla fine degli anni Ottanta, un programma per computer
veramente nuovo (che affrontava cioè problemi nuovi e li risolveva con nuovi approcci) usciva ogni tre mesi, e lo faceva tipicamente un ragazzino che poi o diventava
ricco sfondato o si vendeva la scoperta per un po' di fumo. Adesso, quasi tutti i programmi che sto usando negli ultimi tre anni sono semplicemente approfondimenti e
abbellimenti di roba che già c'era.
Ma, e Netscape, e Internet? Vi sembrerà strano, ma io penso che l'80 per cento della strada - sicuramente sul piano concettuale, e parzialmente anche sul piano
tecnologico - risale a una decina di anni fa. Quello che è arrivato adesso, è che hanno imparato a venderlo meglio. Avete presente l'automobile? Ha fatto quasi tutti
i suoi progressi nei primi vent'anni. La macchina su cui vai adesso, nei suoi principi essenziali, funziona esattamente come cento anni fa. Motore a scoppio. In più,
da una dozzina d'anni, ha l'elettronica. "In più", in questo caso, significa proprio "in più". Puoi mettere tutta l'elettronica che vuoi su
un'automobile, ti porterà a casa automaticamente e ti canterà nel frattempo Yellow Submarine. Quello che non potrai impedirle sarà di avere un rendimento
termico ridicolmente basso e d'inquinarti il pianeta. Questo significa che devi porti seriamente il problema di bombardare i cinesi (o gli aborigeni delle Figi, o gli
Iracheni) prima che si mettano in testa d'avere l'automobile pure loro: perché se ci riescono, e la tecnologia è sempre quella (redditizia ma centenaria) della
macchina-a-puzza, tocca cambiare pianeta.
Bene, adesso il governo americano ha fatto giustizia, ha bloccato Gates e tutto il resto. Certamente. (A proposito, vi siete chiesti perché il giorno dopo la notizia
non era riportata in prima pagina sul Corriere, né su Repubblica né sulla Stampa? Era nelle pagine interne, settore economia...). I governi servono per l'appunto per
fare giustizia e per impedire agli avidi speculatori di arricchirsi alle spalle della povera gente - come ben sappiamo in Italia.
Se avessi tempo e tu non fossi ormai così scocciato ti racconterei che un ragazzino finlandese, certo Linus Qualcosensenn, un po' d'anni fa ha inventato un sistema
operativo molto migliore di Windows (e di Mac) e che questo sistema, chiamato Linux, viene sviluppato *gratis* da alcune centinaia di migliaia di volontari in Rete, e
che il server attraverso cui sei connesso alla rete quasi sicuramente sta usando proprio Linux, in questo preciso momento. Come se un gruppo di ingegneri della Fiat Anni
Sessanta si fossero messi in proprio e fossero riusciti a fare una Seicento che fa centosettantacinque all'ora, va ad acqua, e non costa niente... Ma sono davvero
stanco, e tu lo sei più di me, a questo punto. Magari se ne parla una prossima volta, la volta che si parla di mafia e di politica. Oh, ma ce la devi proprio infilare
dappertutto, la politica? E che c'entra la mafia con tutto questo?
Più di quanto non pensi. Un computer può essere usato per calcolare traiettorie balistiche, per fregarti i soldi (ogni tanto in America qualcuno prende il fucile e va a
discutere coi gestori delle "borse informatiche"), per rincretinirti in varie maniere e persino per scrivere a duecento persone che "Andreotti è un
mafioso".
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