Un
concetto da tenere sempre presente è che la
figa ciuccia danaro: le lunghe (e spesso inutili) telefonate al cellulare,
le cene offerte, il teatro, il cinema, gli aperitivi, i km percorsi, i regalini,
ecc. Quando si devono gestire molte fighe il problema è proprio la gestione
delle risorse monetarie, cosa che risulta assai complicata soprattutto quando si
ha La
Figa
in testa.
Pertanto
la prima cosa da fare, quando si conosce una nuova figa è budgettarla.
Dopo qualche minuto di conversazione, quando tra te e te pensi “questa me la
faccio!”, è necessario attribuire immediatamente un budget all’intera
l’operazione: “…questa figa vale 160.000 lire…”, “…quest’altra
figa vale 90.000 lire…”, ecc.
Attenzione:
in ambiente multifiga, un budget non deve influenzare l’altro, ossia nella
formulazione di un nuovo budget si deve sempre ragionare in ipotesi di capacità
di spesa complessiva illimitata. Il budget deve essere parametrizzato sulla
singola figa in oggetto.
Quando
poi nel corso dell’operazione le spese occorse raggiungono l’importo
allocato a budget, si deve subitaneamente
abbandonare il progetto.
L’aspetto
fondamentale del Figa-budget è
che si deve abbandonare il progetto sia, che non te l’abbia ancora data sia
che si abbia già avuto la pagnotta n
volte.
Nel
primo caso la giustificazione è evidente: è inutile gettar via ulteriori
danari in un progetto che si è rivelato troppo impegnativo. E’ tuttavia
soprattutto nel secondo caso che il Figa-budget
si rivela di estrema utilità. E’ proprio nel secondo caso infatti che la figa
diventa economicamente pericolosa: le spese diventano incontrollabili
(telefonate in fascia alta per fissare folli appuntamenti, corse in macchina e
pedaggi autostradali per trapanarla il prima possibile, biglietti del cinema
sprecati poichè si esce a metà film con la verga in tiro, ecc.).
Per
la gestione del multifiga è di notevole aiuto l’utilizzo di un foglio
elettronico (ad es.: Excel). Sulle colonne si inseriscono i nomi delle poverette
e nella prima riga l’importo allocato a budget. Sulle righe successive si
registrano tutte le spese sostenute: cene, cinema, regalini, telefonate,
benzina, ecc.
Per
avere la certezza di evitare di sforare erroneamente il budget, il foglio
elettronico deve essere arricchito di una semplice funzionalità macro che
elimina l’intera colonna quando la sommatoria sulle righe raggiunge il budget
inserito nella seconda riga. Interessanti sono le applicazione offerte dalle
nuove tecnologie: con i nuovi cellulari dotati di porta ad infrarossi è
possibile programmare la macro in modo tale che, oltre ad eliminare la colonna,
si cancelli anche il numero di telefono della figa dalla rubrica del proprio
cellulare.
Va
da sé che l’abilità consiste proprio nel passarsi allo spiedo la poveretta
prima di sforare il budget.
Nota:
il Figa-budget è particolarmente
utile quando la figa è una barista o addirittura una commessa. In questi casi
infatti il tacchinaggio si risolve - purtroppo - con l’andarla a trovare sul
lavoro e inevitabilmente comprare qualcosa. Finchè si tratta di caffè o di
custozzini va ancora bene, tuttavia la situazione diviene critica quando la
poveretta fa la commessa in un negozio di abiti, occhiali da sole, ecc.
M.R.P.
(MESTRUO RESPECT PLANNING)
Premessa:
questo strumento gestionale è utilizzabile solo con le fighe già
“conosciute”.
Quando
si opera in ambiente multifiga, con n>7,
l’attività più complessa è la schedulazione
degli appuntamenti, essendo purtroppo solo 7 le sere che la settimana ci
concede.
Solitamente
per evitare di rendere troppo evidente che una figa la frequenti solo per La
Figa, si deve progettare un
“cammino” di appuntamenti, in modo da raggiungere l’obiettivo finale,
ossia fottere, con gradualità. La procedura standard di approvvigionamento
sesso prevede:
|
step1
- la chiami al cellulare e fai un po’ lo splendido
step2 - la inviti a cena fuori in cui si discorre di cose interessanti
(?)
step3 - la volta dopo la porti a teatro
step4 - la terza volta la inviti a cena a casa tua così te la passi e
ripassi per benino.
|
|
La
procedura appena descritta è la versione standard,
in quanto nella variegata realtà si affronta, ad esempio, la figa che prima di
mollartela necessita di tre step cena-cena-cinema, c’è invece quella che
necessita di 5 step cena-cinema-cena-domenica.a.vetrine-cena. E questo avviene
ciclicamente con una periodicità quasi certa ed oggettiva.
E’
possibile pertanto affermare che ogni figa ha un suo specifico “lead-time
to fuck”, determinato dalle volte che esce con te prima di fartela
riannusare.
Il
rischio concreto ed effettivo è di avviare tutta la procedura sopra
descritta per poi arrivare al punto della cena a casa tua che lei ha il marchese:
èpporcozzio !!!. Il danno causato
dal dispendio di tempo e danaro per tutti gli appuntamenti intermedi è di
notevole entità, soprattutto in ambiente di multifiga ove il tempo è la
risorsa più critica. Si pensi infatti all’indubbio vantaggio di aver
oculatamente avviato la procedura di approvvigionamento con una figa alternativa
che alla fine non presenti il puzzolenteo sconveniente.
E’
assolutamente necessario pertanto conoscere i giorni del Mestruo di tutto il
parco fighe di riferimento, nonché i loro specifici “lead-time
to fuck”. In tal maniera è possibile definire il M.R.P.(Mestruo
Respect Planning) di ogni poveretta, del tutto simile a quello
utilizzato per la schedulazione della produzione. Il risultato finale in forma
grafica si presenta come un unico Gantt che indichi chiaramente con quale
tempistica rifarsi vivi con ogni singola figa, al fine di evitare di concludere
il ciclo di appuntamenti trovandosi una bella bustina da tè quando le infili la
mano nelle mutandine.
L’
M.R.P. consente di operare in
ambiente multifiga in un’ottica di ottimizzazione dei tempi di intervento ed
eliminazione di fermi, garantendo così la propria massimalizzazione delle
ciuppate.
LA
DIVERSIFICAZIONE DEL PORTAFOGLIO-FIGHE
Per
ottenere La
Figa, ogni figa deve essere
coltivata, devi andarla a trovare, non deve essere mai trascurata, ci devi ogni
tanto parlare affinchè il rapporto cresca, proprio come si fa con le piante.
Come
ho già avuto modo di evidenziare, operando in ambiente di multifiga la risorsa
più critica è il tempo, tempo da dedicare alla implementazione del rapporto
nonché al successivo mantenimento. Implementazione e mantenimento richiedono
entrambi una continua ed ininterrotta somministrazione di piccole dosi di sé
stessi (es: se è una barista ogni tanto vai a prendere il caffè da lei; se è
una che le piace il cinema ogni tanto la porti a vedere qualcosa (NB: sempre di
tuo gradimento), eccetera).
E’
evidente che trovandosi in una situazione di multifiga non ci si può esimere
dall’utilizzare tutto il proprio tempo libero e talvolta anche parte di
quello lavorativo. I rischi da evitare sono sostanzialmente due.
Il
primo rischio è la mancata saturazione delle proprie ore: non deve mai
accadere di trovarsi inapplicati,
sprecando tempo prezioso che si dovrebbe invece dedicare a qualche poveretta. In
situazione di multifiga capita che passino molti giorni prima che tu riesca a
trovare il tempo per andare a ritrovare/riuscire con una figa. Pertanto è
inammissibile sprecare il proprio tempo inapplicati
su nessun progetto.
Il
secondo rischio è la cannibalizzazione delle fighe: non deve mai
accadere di aprire due progetti con le stesse caratteristiche che andrebbero
sicuramente a sovrapporsi. Si consideri l’esempio di due commesse di due
negozi diversi di abbigliamento: in questo caso infatti ci si trova nella
situazione che sono, ad esempio, le 19.00 e sei indeciso a quale negozio volgere
la prora. In ogni caso andando in un negozio si trascura la commessa
dell’altro negozio. Il rischio è quello di dimezzare la frequenza di dosaggio
della propria persona, con il concreto pericolo di perdere il controllo del
progetto.
Ne
segue che l’approccio vincente va ricercato nella diversificazione
del Portafoglio-Fighe. La
diversificazione deve essere accuratamente studiata in modo tale da evitare la
cannibalizzazione delle fighe e la non saturazione delle proprie ore. Si deve
diversificare tenendo presente la tipologia di figa (barista, commessa,
…), la sua territorialità (Verona, Villafranca, …) e la fascia
oraria di godimento (mezzogiorno, sera, …).
Il
procedimento da seguire per la formulazione ottima del proprio Portafoglio-Fighe
deve partire da una attenta analisi della propria settimana. Si deve stilare
la lista delle proprie attività settimanali e successivamente per ogni attività
si colloca il nominativo di una poveretta. In tal maniera si ha la certezza di
avere una ed una sola figa per ogni occasione. Esempi: la figa del
bar per la colazione quando vai nella parte est della provincia, la figa del bar
per la colazione quando vai nella parte ovest della provincia, la figa della
trattoria del tal paese (per quando ci si trova in tal paese), la figa per
l’aperitivo serale, la figa che stacca alle 19.30, la figa che stacca alle
20.00, la figa ancora studentessa che quando hai un pomeriggio libero dal lavoro
chiami sicuramente lei, la figa che fa la cassiera al supermercato, la figa che
quando ha la casa libera ti fa la torta la domenica pomeriggio (nb:
la ciulata di domenica pomeriggio è il nirvana
assoluto del multifiga), la figa per il concerto di Elton John, la figa per
il cinema, la figa per il Radesky, la figa per il teatro brillante, la figa per
il teatro impegnato, la figa per andare a vedere la mostra di arte
contemporanea, la figa per il Motel, la figa commessa per quando fai la vasca in
via Dante, la figa commessa per quando fai la vasca in via Montenapoleone, la
figa per lo stadio, la figa per la Festa de l’Unità, la figa per quando
compri il grip per la racchetta, la figa per la sagra del risotto, la figa per
fare il giro delle librerie quando devi regalare un libro, la figa per uscire a
cena in trattoria, la figa per quando hai voglia di cenare a casa, la figa da
videocassetta sul divano, la figa per andare sul lago, la figa per andare a
prendere il sole due orette al Forte, la figa per andare a sciare, la figa per
fare un giro in BMW, eccetera eccettera eccetera.
La
situazione del proprio portafoglio-fighe può
essere utilmente visualizzata in forma grafica su in piano cartesiano che
presenti sulle ascisse le fasi
della settimana e sulle ordinate il nome delle poverette. Tracciando un punto
sull’intersezione tra il nome della poveretta ed il momento della settimana in
cui ci si connette, si può
fotografare la varianza del proprio portafoglio-fighe
rispetto la situazione ideale
rettilineiforme.
LA
FIGA-PIVOT
Il
concetto di figa-pivot si applica
come risolutivo nel caso in cui non si riesca a saturare la propria capacità
oraria giornaliera su progetti di Figa.
La mancata saturazione può avvenire nel caso in cui non si riesca a mantenere
nel tempo una corretta diversificazione del Portafoglio-Fighe
oppure nel caso in cui una figa inaspettatamente si renda indisponibile per
una attività che tu avevi già dato come certa e schedulata, e quindi rischi di
rimanere inapplicato per tutta la
sera. Questo secondo caso si avvera frequentemente proprio qualora la
diversificazione del portafoglio-fighe è
stata ottimizzata all’estremo, rendendo l’intero sistema rischiosamente
fragile. Pertanto per contrastare tale rischio è necessario mantenere nel
proprio parco fighe una figa-pivot.
La
figa-pivot è quella poveretta che ha
talmente voglia di cazzo che si rende disponibile in qualsiasi momento tu la
chiami, per qualsiasi profilo di serata, anche se è da secoli che non ti fai più
vivo. L’utilizzo della figa-pivot
si rivela essere di grande utilità soprattutto in situazioni
estreme, ad esempio:
-
quando sono le 20.45 e non hai ancora pianificato la serata perché hai
aperitivizzato lungo con gli amici,
-
quando alle 21.05 inaspettatamente ti telefona la figa titolare della serata
dicendo che suo fratello ha preso la macchina e pertanto non può uscire (e
ovviamente tu non hai nessuna voglia di andarla a prendere per poi doverla
riaccompagnare – NB: riaccompagnare a casa una figa dopo che te la sei passata
di cazzuola è la cosa più noiosa e discorsivamente perditempo che esista: è
molto meglio che se ne vada da casa tua in piena autonomia, inoltre ci si
guadagna almeno 2 belle ore di sonno)
-
quando hai intenzione di andare a teatro a vedere una cosa che sai a priori che
fa schifo e ti dispiace costringere una poveretta ad assistere alla
rappresentazione, anche perché se ne può avere a male con il rischio che poi
non te la dia, ritenendoti un deficiente che l’hai portata a teatro anziché
al cinema a vedere “Vacanze di Natale 2000”.
In
questi casi la figa-pivot, denominata
anche figa interstiziale, si
inserisce nei buchi lasciati liberi dalle altre fighe, garantendoti la
saturazione delle ore e il proseguo della settimana senza soluzione di continuità
sessuale.
Per
operare in regime di certezza assoluta è fondamentale essere sempre dotati di
non meno di 2 fighe-pivot:
nel caso accidentale che una non si renda disponibile entro i 10 minuti
dalla chiamata, ci si rivolge alla seconda.
Proprio
perché la figa-pivot è investita di
un ruolo strategico che trova la sua funzionalità nel tempismo della
chiamata/disponibilità, la scelta della figa da adibire a tal ruolo deve essere
condotta oggettivamente, sulla base della capacità di ricezione di campo del
suo cellulare.
Nota:
L’aspetto piacevole della figa-pivot
risiede nel fatto, constatato nella pratica, che spesso la poveretta, essendo
solitamente una troia ninfomane che ci sta sempre, è specializzata in una
personale pratica che le dà particolare piacere, ad esempio: il pompino con
ingoio, la masturbazione con vegetale (carota, cetriolo, …), il sesso anale,
l’amplesso culinario, ecc…).
Pertanto oltre che risolverti una serata che altrimenti andrebbe perduta, la
serata stessa si confeziona spesso in maniera molto simpatica.
INDICATORI
DI PERFORMANCE: PAYBACK, ROI, ROE
Quando
ci si trova di fronte ad un parco fighe eccessivamente numeroso, è bene dotarsi
di strumenti oggettivi di valutazione delle
poverette, in modo da potere operare in condizioni di soggettività limitata.
Gli strumenti più semplici sono il Payback, il ROI ed il ROE, ognuno dei quali
evidenzia uno specifico aspetto della figa in oggetto.
Tali
parametri sono di fatto degli indicatori
di tipo consuntivo, ossia sono rilevabili solo dopo aver castigato la
passera. Tuttavia la loro costante misurazione consente di sviluppare delle
personali doti di tipo previsionale, che possono rivelarsi utili qualora
ci si trovi costretti ad operare delle drastiche scelte di aborto progetto in
caso di sovrasaturazione della capacità tacchinatoria.
-
Il Payback indica il periodo di tempo
che intercorre dal momento t1
in cui hai deciso di farti la figa al momento t2
in cui lei ti molla la prugnotta.
Attenzione:
come unità di misura è preferibile utilizzare le ore
e non i giorni, in quanto la realtà
- che supera di molto la fantasia - ci pone di fronte a fighe con Payback
anche di sole 3 ore.
Il
Payback è certamente lo strumento più
grezzo in quanto non considera la qualità della ciuppata, né gli sforzi
condotti per il l’ottenimento della topa. Tuttavia è di grandissima utilità
come parametro previsionale, quando si deve decidere se avviare un progetto. Per
quanto detto sopra è possibile, quando si conosce una nuova figa stimare
il suo Payback.
Tale capacità previsionale è nel maschio più diffusa di quanto non si
pensi (è il classico “…con quella lì…massa
fadiga !!!”).
Generalmente
operando in ambiente multifiga sono decisamente da preferire le fighe con payback
minore.
-
Il ROI (Return On Investiment) tende
a misurare la qualità della prestazione sessuale offerta a fronte degli
investimenti di tempo o danaro fatti.
Ad
esempio: se porti fuori a cena una poveretta pagando il conto, e durante la cena
le fai un regalino (tipo un libro di cui la volta prima si era accennato), prima
di cena hai comprato in una farmacia aperta per turno i preservativi pagando il
sovraprezzo per l’apertura post-orario, e inoltre per ottenere
l’appuntamento hai passato precedentemente due ore al cellulare, e quella sera
che era l’unica per lei libera davano a teatro una cosa imperdibile a cui ha
dovuto tuo malgrado rinunciare… dopo tutto questo non ci si può certo
accontentare di una semplice sega “…perché,
sai, non ci conosciamo ancora bene…” !!! Sarebbe una profonda ed
esecrabile ingiustizia ! Questa brutta figa ha un ROI
decisamente basso.
Viceversa c’è quella figa che già la prima sera, dopo che l’hai
portata a vedere il film che volevi tu, facendole pagare pure il
biglietto, questa ti da il culo e poi te lo succhia che ti trovi i coglioni
sotto vuoto. Questa seconda
poveretta invece ha un buon ROI,
migliorabile, ma abbastanza elevato.
-
Il ROE (Return On Equity) misura il
ritorno del capitale proprio, inteso come capitale
sentimentale. Il ROE è molto
simile al ROI, tuttavia è di più
rara applicazione, in quanto la differenza tra i due indicatori risiede
nell’applicabilità in relazione alla figa di riferimento. Il ROE
si applica alle fighe su cui si fanno progetti “seri”, ossia a quelle
fighe di cui ci si sta per innamorare.
Al
numeratore anziché computare la qualità del rapporto meramente sessuale, si
deve porre il feeling-back che la
figa ti ritorna a fronte di investimenti sentimentali condotti.
Ad
esempio una notte passata a pensarla, ciulare un’altra ma pensare a lei e cose
di questo genere indicano che la figa in oggetto tende ad avere un buon ROE.
E’ interessante notare come nella realtà capiti di conoscere nuove
fighe e a priori stimare su di esse un ROE
alto e contemporaneamente un ROI
basso. Per non fare confusione tra i due indicatori si può prendere a
riferimento la seguente legge di natura empirica: se quando pensi alla poveretta
la prima cosa che ti viene in mente è quella di portarla venerdì sera a
pattinare a Boscochiesanuova allora significa che ha un ROE
elevato ed un ROI
basso, se invece ti capita spesso di pensare di sborrarle in faccia,
allora significa che ha un ROI
elevato ed un ROE basso.
LA
LEVA FINANZIARIA
Talvolta
capita di rendersi conto che il progetto su cui si sta lavorando non viene
portato a casa, cioè la figa fa la
difficile, se la tira più del previsto ma soprattutto più del dovuto e
probabilmente la prossima volta che la chiamerai non vorrà uscire, tirando
fuori una delle sue scuse a magazzino.
In
questi casi è opportuno vincolare la
figa, ossia obbligarla ad uscire ancora una volta con te, in modo da avere
un’ulteriore chance, che verrà vissuta con un approccio del tipo “o-la-va-o-la-spacca”.
Il
metodo più sicuro per far sentire una poveretta in obbligo ad uscire con te è
la Leva Finanziaria che consiste nel
far pagare a lei qualsiasi cosa si stia facendo o si abbia intenzione di fare.
Qualche semplice esempio: farsi pagare il cinema mostrando che hai solo una
banconota da 100.000 lire; farsi pagare la pizza
dicendo che hai lasciato il portafoglio in macchina tanto sai che poi in
macchina non le darai i soldi perchè
la tiritera patetica del “tieni / no
dai me li darai / no guarda tieni / lascia ho detto lascia“ verrà
abilmente conclusa al punto che
tocca a te dire “tieni” e invece
dirai “ok, la prossima
volta offro io”.
In
questa maniera la poveretta, che già è orgogliosa al punto da tirarsela, si
trova in una situazione di credito e vorrà certamente uscire nuovamente per
pareggiare i conti. La volta successiva che si esce, sapendo ormai che è una
brutta suora che se la tira, la serata dovrà essere pianificata in modo da
trovarsi nella condizioni di provarci prima di spendere danari di tasca propria
(es: passeggiata serale sul lago), trattandosi oggettivamente di investimenti ad
alto rischio di non redditività.
Questo
strumento gestionale, se sapientemente utilizzato, è di notevole interesse in
quanto duce la situazione a proprio vantaggio in
ogni caso: se lei ci sta, avete ottenuto ciò a cui ambivate; se lei non ci
sta, ci avete guadagnato il cinema o la pizza della volta precedente.
Nota
1: Qualora vi risulti eticamente difficile il non tirar
fuori il portafoglio di fronte ad una cassa, la Leva
Finanziaria può essere attuata anche con oggetti di natura non monetaria ma
affettiva, ad esempio: una cassetta difficile da reperire che lei ha e glie la
chiedi a prestito per poterla duplicare (anche se in realtà non te ne frega
niente); un suo libro (meglio se di quelli sottolineati) a cui fai finta di
essere interessato, ecc. Funziona anche con cose molto più banali tipo un
ombrello che tu non hai mai. Per recuperare l’oggetto la poveretta è
costretta ad accettare un tuo nuovo invito.
Nota
2: Attenzione a non commettere il grave
errore di trovarsi nella situazione di figa-che-se-la-tira e invece di
attuare la potente Leva Finanziaria
si utilizza un altro strumento gestionale quale l’Indebitamento
Produttivo, che si è ormai rivelato altamente obsoleto e inefficace.
L’Indebitamento
Produttivo trovava larga applicazione soprattutto negli anni 60 e, nella
nostra epoca, trova una qualche applicazione efficace solo tra i diciannovenni
che ci provano con le fighette sedicenni.
L’Indebitamento
Produttivo è in pratica l’opposto della Leva
Finanziaria e consiste nel fatto
di elevare il tasso della propria spesa
qualora si rilevi che la figa non molli la pagnotta, ad esempio offrendole la
cena in un ristorantino molto carino ma molto costoso; invitandola a trascorrere
una giornata a Venezia, imprestandogli
il proprio cellulare per telefonare alle sue amiche, eccetera.
Il
ragionamento erroneo che si conduce è del tipo: io le faccio vedere
quanto generoso sono e poi lei fa la generosa
e me la mostra. Questo ragionamento poteva funzionare solo negli anni 60 o
appunto tra tardo adolescenziali neopatentati. Oggigiorno infatti per quanto ci
si dimostri generosi e capaci di spesa, la figa in questione è già stata
sicuramente oggetto di generosità ben superiori delle vostre, da parte di
qualche altro povero imbecille prima di voi, e pertanto se ha deciso di non
mollarvela non sarà certo il conto del ristorante a farle cambiare idea.