C'era una volta un numerino piccino
piccino, che abitava in una successione con sua mamma
serie.
Un giorno mamma serie gli disse: "Elementino mio,
porta alla tua ridotta ennesima questi infinitesimi
di ordine superiore, ma stai attento che devi
attraversare l'insieme, che è chiuso e limitato, e
dentro ci abita il resto ennesimo, che è cattivo e
mangia gli elementini."
"Non temere, mamma!" disse l'elementino
piccino piccino, e si avviò lungo il vettore.
Arrivato sul punto di frontiera vide tanti termini di
serie di Fourier e si mise a raccoglierli, quando in
mezzo all'integrale indefinito vide il resto ennesimo,
grande e grosso, che gli chiese: "Cosa fai qui?"
L'elementino piccino piccino si spaventò e il suo
cuoricino tremò, ma disse: "Per epsilon
maggiore di zero esiste almeno un delta epsilon
grande a piacere e diverso da zero! San Weierstrass
aiutami!" e lo informò sull'ipotesi del suo
viaggio.
Appena lo seppe, il resto ennesimo corse prima di lui
a casa dalla ridotta ennesima, si fece aprire e la
ingoiò in un boccone, poi si ficcò nel limite, si
calcò in testa l'esponente e si tirò la derivata
ennesima fin sul naso.
Quando l'elementino piccino piccino arrivò si
meravigliò moltissimo nel vedere la sua ridotta
ennesima così trasformata secondo Fourier e le
chiese: "Ma, ridotta ennesima, che punti doppi
che hai!"
"É perché non sono biunivoca in ogni punto!"
"Ma, ridotta ennesima, che punti flessi che hai!"
"E' perché ho la derivata seconda diversa da
zero!"
"Ma, ridotta ennesima, che punti nulli che hai!"
"É per azzerarti meglio!"
Gli balzò addosso, e in un boccone lo mangiò.
Ma passava di là un determinante di Vandermonde, che
appena vide il resto ennesimo gli scaricò addosso
tanti fattori uguali a zero che, per l'annullamento
del prodotto, l'annullarono. Dalla sua pancia
uscirono l'elementino piccino piccino e la sua
ridotta ennesima, e sommarono a lungo felici e
diversi da zero.
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