(4-4-2):
Mancini (6), Saber (6), Bonomi (5), Luppi 6,5), Baccin sv. (10'
pt Troise 5,5), Ametrano 6,5 (34' st Sesa sv.), Vidigal 6,5, Magoni
5,5, Montezine 5,5, Rastelli 5,5, Stellone 5,5 (42' pt Graffiedi
6). (33 Roccati, 20 Alessi, 18 Floro Flores). Allenatore: De Canio.
CROTONE
(3-5-2): Grillo, Porchia, Zanoncelli,
Pecorari, Fialdini (28' st Pagliarini), Leone (28' st Amoruso),
Cardinale, Giampa', Aronica, Artistico (30' st Sculli), Deflorio.
(97 Piazza, 55 Geraldi, 13 Panarelli, 10 Lo Gatto). Allenatore:
Cuoghi.
Arbitro:
Borriello di Mantova
Angoli: 6 a 3 per il Napoli
Recupero: 2' e 3'
Ammoniti: Saber, Porchia, Pecorari e Cardinale per
gioco falloso;
Spettatori: 7.236.
La cronaca:
Niente da fare, per tornare a vincere in casa il Napoli ha evidentemente
troppo bisogno del suo San Paolo. I partenopei falliscono ancora
allo stadio Santa Colomba di Benevento l'obiettivo dei tre punti.
E devono accontentarsi di un pari a reti inviolate che lascia
soddisfatti soprattutto gli avversari, un Crotone attento e dalla
impenetrabile difesa. De Canio, abituato a fare i conti
con le emergenze di formazione, forse ha preferito non arrischiarsi
a sbilanciare troppo la squadra. Mentre Cuoghi si è
limitato a mettere in campo uno schieramento in grado di non incassare.
E ci è riuscito.
Incontro disputato su alti ritmi, grande
agonismo, numerose scorrettezze che l'arbitro Borriello ha saputo
comunque tenere a bada con convinzione. Sono i padroni di casa
a condurre le danze per quasi tutto il primo tempo: 4-4-2 iniziale,
con le novità rappresentate da Bonomi (per Troise),
Vidigal (per Alessi) e Rastelli (per Graffiedi)
dal primo minuto. Ma la "confusione" dei ruoli forzatamente
operata dal tecnico degli azzurri contribuisce alla sterilità
delle azioni e alla scarsa lucidità delle manovre. Così
il Napoli si affida soprattutto alla tattica del fuorigioco, risultato
decisamente la sua arma migliore.
Il Crotone risponde con uno schieramento altrettanto sperimentale:
il terzo portiere Grillo tra i pali per l'infortunato Piazza
e una difesa a tre con Pecorari al posto di Geraldi.
Ed è proprio nel suo reparto più arretrato che è
in grado di fare la differenza, soprattutto grazie a uno Zanoncelli
indubbiamente tra i migliori in campo.
La ripresa non promette nulla di buono per il Napoli: nel corso del primo tempo si fanno male sia capitan Baccin che Stellone; al loro posto entrano, rispettivamente, Troise e Graffiedi. De Canio è costretto a fare carte false e chiede ad Ametrano (uno dei più volenterosi ed attivi degli azzurri) un surplus di lavoro. I tiri in porta, nel frattempo, sono praticamente inesistenti dall'una come dall'altra parte, e nessuna delle due formazioni riesce a concretizzare il proprio gioco. Le marcature sono strettissime, lasciano poco spazio di manovra e portano a commettere svariati errori.
Solo alla mezz'ora del secondo tempo
la partita si rianima. L'allenatore dei crotonesi cambia tutto,
operando tre cambi a ruota: Amoruso per Leone, Pagliarini
per Fialdini, Sculli per un deludente Artistico.
Il Crotone riprende fiato e De Canio corre ai ripari alternando
il 3-5-2 al 3-4-3, finché si decide a inserire anche Sesa
(per Ametrano) e a dare maggiore trazione anteriore alla
sua squadra.
Gli schieramenti prendono ad allungarsi e finalmente ci si comincia
ad affacciare in direzione della porta. Le occasioni più
pericolose vengono create dal Napoli: Vidigal (un discreto
rientro vista l'assenza di 8 mesi alle spalle) di testa fuori
di un soffio, Magoni e Sesa dalla distanza. Ma il
portiere degli ospiti in quest'ultimo caso è baciato dalla
fortuna, che spedisce il pallone prima contro il palo, per poi
farlo carambolare sopra la schiena dell'anonimo (Grillo
indossava una maglia senza nome né numero) estremo difensore
e, infine, farlo terminare sul fondo.
Finisce a reti bianche, il risultato tutto sommato più giusto.
P. |
G. |
V. |
N. |
P. |
F. |
S. |
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Stellone (3), Montezine (2), Rastelli (1), Bocchetti (1), Baccin (1), Graffiedi (1), Magoni (1).
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