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(4-2-3-1): Santarelli; Pagani (34'st Alteri), Caccavale, Dicara, Colonnello; Gorgone (29'st Bellè), Amerini (23'st Russo); Stella, Palladini, Giampaolo; Calaiò. ( 28 Cesaretti, 4 Sbrizzo, 9 Frezza, 32 Gutierrez). All. Iaconi
(4-4-1-2): Manitta; Del Grosso, Zamboni (45'st Marcolin), Portanova, Tosto (26'st Martinez); Bernini, Montesanto, Perovic, Vidigal; Zanini (30'st Sesa); Dionigi. ( 27 Brivio, 13 Cvitanovic, 21 Vieri, 65 Esposito). All. Simoni
La cronaca:
Un Napoli solido e concreto si aggiudica il posticipo della 40/a giornata del campionato cadetto. E' una sconfitta pericolosa per il Pescara, che ora vede allontanarsi quasi definitivamente la zona tranquilla, con il raggiungimento dello spareggio, come unico obiettivo possibile da qui alla fine. Quella odierna è stata una partita dai toni agonistici elevati ma dai contenuti tecnici modesti, con il Napoli bravo a reggere lþurto in fase difensiva e a capitalizzare al massimo le rare puntate offensive. Pescara costantemente con il pallino del gioco in mano, ma con scarsa forza penetrativa e poche linearità a centrocampo.
Il match ha avuto come prologo degli scontri in curva sud, tra forze dellþordine e supporters napoletani. A farne le spese tre rappresentanti della polizia medicati presso il nosocomio pescarese. In partenza Pescara con il piglio giusto, aggressivo e determinato. Ci provava al 7' Calaiò con una girata di sinistro parata in due tempi da Manitta. Cinque minuti dopo il Pescara reclamava a gran voce la massima punizione: cross di Stella, ponte di Dicara, Zamboni 'murava' da pallavolista, ma Romeo lasciava proseguire.
Difesa bloccata, centrocampo pronto a spezzare il gioco e ad alimentare le ripartenze: chiaro ed applicato il compito richiesto da Simoni al suo Napoli. Magari ottimizzando anche situazioni su palla inattiva. Come al 22', quando Zanini pescava su calcio franco Tosto sul secondo palo, ma un prodigioso Santarelli sventava in angolo. Al 33' passava il Napoli: contropiede magistrale, iniziato da Dionigi, rifinito da Vidigal e concluso da Zanini con un preciso esterno destro. Pescara allþarrembaggio nella ripresa, ma se le gambe rispondevano, poca strada facevano le idee: troppa confusione e poche geometrie.
Il solo Giampaolo, il migliore dei suoi, si distingueva dalla mediocrità: un suo slalom (10') e la susseguente battuta trovavano però il palo a dire di no al pareggio. E, come nella prima frazione, dopo lo sfogo iniziale il Napoli pizzicava in contropiede il Pescara anche questa volta in maniera decisiva. Del Grosso allungava sullþout destro, preciso il suo cross sul secondo palo dove Tosto sovrastava in elevazione Stella e infilava di testa Santarelli sotto la traversa. Pescara alle corde, scoramento evidente.
Ma era Russo al 33' a riaccendere le speranze abruzzesi: tiro radente da 25 metri e palla a infilarsi sullþangolo basso. L'ultimo quarto dþora era un forcing senza soluzione di continuità del Pescara. Napoli arroccato in difesa, Pescara all'arrembaggio, vicino al pareggio al 37' su mischia furibonda conseguente ad un angolo di Bellè, ma Manitta sbrogliava.
Era l'ultimo sussulto della gara, che regalava la quasi aritmetica salvezza al Napoli e un futuro nero per il Pescara.