|
(3-4-3): Gianello,
Grava, Mora, Montervino, Scarlato, Ignoffo, Montesanto (13´
st Abate), Consonni, Calaiò (28´ st Sosa), Capparella
(42´ st Fontana), Pià. A disp.: Renard, Romito, Accursi,
Bonomi. All.: Reja
TERAMO
(4-4-2): Mancini 6; Panarelli 6, Ferri 5, Fogacci 6, Angeli 5;
Quadrini 6, Catinali 6, Nicodemo 5.5, Bondi 6; Tauà 5.5,
Chianese 5.5; Favasuli (dal 1° s.t.) 5.5, Sturba (dal 1°
s.t.) 5.5, Del Grosso (dal 12° s.t.) 6. Panchina: Pierini,
Vincenti, Battisti, Beretta. All. Zecchini
Cronanca:
La partita col Teramo, come accade ormai da diverse domeniche
a questa parte quando il Napoli gioca a Fuorigrotta, finisce col
San Paolo in festa ed il pubblico, felice, che accompagna il rientro
negli spogliatoi dei giocatori intonando O´ surdato innamorato.
Un modo come un altro per celebrare la faticosa vittoria ottenuta
ai danni degli abruzzesi e per ribadire, casomai fosse necessario,
il ritrovato feeling tra squadra e tifosi. Una settimana fa il
presidente De Laurentiis aveva lanciato un appello: voglio
60mila spettatori per la gara col Teramo. Beh, nonostante la partita
non fosse certo di grande richiamo, il produttore cinematografico
è stato accontentato, anche se solo in parte, a dimostrazione
del grande entusiasmo che si è nuovamente risvegliato in
città. Scontato il turno di squalifica, Fontana
e Abate tornano a disposizione di Edy Reja, ma il
tecnico azzurro non li schiera nell´undici di partenza e
accantona il 3-4-3 di Benevento proponendo un 4-3-3 elastico con
Mora a fare la spola sulla corsia sinistra al posto di
Bonomi e con Montesanto centrale sulla mediana.
Out Gatti, a Perugia per curare un´inizio di pubalgia,
e Corrent ormai sulla via del recupero. Nel 4-4-2 del Teramo,
dopo lo stop imposto dal giudice sportivo, a centrocampo c´è
posto per il rientrante Nicodemo. Zecchini deve
fare a meno dell´acciaccato Ola e di Marco Aurelio
(appiedato dal giudice sportivo) nel reparto arretrato ed è
costretto a lanciare nella mischia l´esordiente Focacci.
Tra i pali avversari un vecchia conoscenza dei tifosi napoletani:
Francesco Mancini, che insieme ad altri tre suoi compagni
di squadra, Panarelli, Quadrini e Del Grosso,
forma la colonia teramana degli ex azzurri.
L´inizio sembra promettere scintille, salvo essere smentiti man mano che scorre il tempo. Il Teramo non si arrocca nella propria metà campo e ribatte colpo su colpo alle iniziative volenterose, ma poco proficue del Napoli. Gli avanti teramani si affidano a veloci ripartenze e tengono sul chi va là la confusa retroguardia azzurra capitanata da Scarlato. La squadra di Reja è appannata e dà la netta sensazione di aver compiuto qualche passo indietro sul piano del gioco espresso a Benevento e in altre recenti occasioni. Il tridente Capparella-Calaiò-Pià fatica a fare breccia dalle parti di Mancini e l´unica "emozione" della prima frazione scaturisce da una conclusione da lontano di Consoni che si perde abbondantemente sul fondo. Al 42´ Mancini esce per respingere un cross di Montervino, ma viene anticipato dal colpo di testa di Ferri che manda la sfera in calcio d´angolo e per poco non combina la frittata. Poco prima dell´intervallo un calcio di punizione calciato da Fogacci dal limite dell´area sorvola abbondantemente la traversa. Dopo due minuti di recupero Salati manda tutti sotto la doccia tra la delusione generale.
Al ritorno in campo nel Teramo non ci
sono più Taua e Boldi, sostituiti rispettivamente
da Sturba e Favasuli. Nel Napoli, invece, è
Capparella a prendere l´iniziativa e a segnalarsi
tra i più vivaci. L´esterno romano prova a sbloccare
il risultato al 3´ con un violento rasoterra che sfila sul
fondo poco lontano dal palo sinistro di Mancini e all´8´
con un calcio di punizione dal limite fuori bersaglio. Poi, al
12´, l´ex ascolano provoca anche l´espulsione
di Angeli che commette fallo da ultimo uomo per fermare
la sua corsa solitaria verso la rete. A questo punto, Reja
cerca immediatamente di sfruttare la superiorità numerica
e inserisce Abate per Montesanto. Zecchini
studia la contromossa e surroga Quadrini con Del Grosso,
ordinando a Sturba di arretrare sulla linea mediana e a
Chianese di svolgere il ruolo di unica punta. La gara si
fa nervosa. Gli azzurri attaccano in maniera confusa alla ricerca
del gol, mentre il Teramo si rintana nella propria 16 metri decisa
a portare a casa il prezioso 0-0. Reja in panchina continua
a sbracciarsi. Non è per nulla soddisfatto della sua squadra
e delle continue mischie sotto la porta di Mancini che
non sortiscono effetti. Capparella e Scarlato hanno
la meglio sui palloni alti rovesciati nell´area del Teramo,
ma la loro mira non è delle migliori. Il tempo passa e
il forcing del Napoli aumenta. Al 36´, però, per
poco non ci scappa la beffa: Chianese si presenta in area
dalla destra e prova il diagonale, Gianello non si fa trovare
impreparato e respinge con i pugni. Scampato il pericolo, al 42´
Reja, che al 28´ aveva sostituito Calaiò
con Sosa, lancia nella mischia Fontana con la speranza
che dai suoi piedi possa nascere qualcosa d´interessante.
E ancora una volta il tecnico goriziano dimostra lungimiranza
perché al 48´, in pieno recupero, è dai piedi
di Jimmy che parte l´azione che porta al gol del
vantaggio. Al resto ci pensano Sosa che spizza di testa
e Consonni che con un sinistro al volo infila la palla
alle spalle di un allibito Mancini e poi corre sotto la
curva a raccogliere l´ovazione della tifosi e festeggiare
la sua prima realizzazione in maglia azzurra. In un attimo tutta
la tensione del popolo azzurro accumulata in 90 e passa minuti
trova sfogo e il boato che si fuoriesce dal ventre del San Paolo
è terrificante. Le espulsioni di Ferri e Montervino,
venuti alle mani, pongono la parola fine ad una partita che consente
al Napoli di conquistare tre punti d´oro. Con quello di
oggi, diventano 7 i successi ottenuti nelle ultime 8 gare, quattro
le vittorie consecutive e 18, sui 21 a disposizione, i punti conquistati
dall´avvento di Reja. Il Napoli ha voltato davvero
pagina ed è deciso a proseguire la rincorsa al secondo
posto in classifica. (Di
Diego Locoratolo)