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Mancini, A. Femiano, Colonnello, Amodio (27´st F. Femiano), Taccucci, Canini, Tedoldi, Cigarini, Martini (19´st De Rosa), Bogliacino (45´st Da Silva), Leon. A disp.: Spadavecchia, Dominguez, Favaro, De Lucia. All.: Ballardini.
Gianello, Grava, Bonomi, Montervino, Giubilato, (1´st Accursi), Ignoffo, Fontana, Consonni, Calaio (1´st Sosa), Abate (31´st Capparella), Pià. A disp.: Renard, Mora, Montesanto, Corrent. All.: Reja.
Cronanca:
La zona Napoli non ha fine. Ancora una volta gli azzurri acciuffano
per i capelli una partita già andata e, quando sembrava
che avessero perso anche la testa, conquistano un pari che alza
notevolmente la percentuale di qualificazione alla finale play
off per la promozione in B. La Samb ha fatto la sua parte quasi
fino in fondo ma è stata beffata in pieno recupero da una
magia di Capparella pagando il prezzo più alto per
il suo atteggiamento rinunciatario. Il tornante, entrato forse
troppo tardi, raccoglie un cross di Sosa dalla destra per
un rovesciamento di ruoli che porta fortuna, perché permette
all´ex ascolano di girare la palla in rete con un delizioso
destro di controbalzo che si insacca sul secondo palo e vale il
definitivo 1-1. E pensare che poco prima Ignoffo si era
fatto stupidamente espellere per un fallo di reazione e persino
il pacato Reja era stato allontanato da Damato per
le continue "passeggiate" oltre lo spazio a lui assegnato.
Insomma, il pareggio ormai non se lo aspettava proprio più
nessuno a San Benedetto del Tronto; ma a Napoli forsesi.
Nel primo tempo i marchigiani sono stati praticamente perfetti. Il piccolo Martini ha messo in grande difficoltà la coppia centrale partenopea formata da Ignoffo e Giubilato (con capitan Scarlato infortunato costretto ad assistere al match a bordo campo), aiutato dal tridente d´attacco Tedoldi-Leon-Bogliacino. Solo i moduli sono speculari, 4-2-3-1 da una parte e dall´altra, ma è l´atteggiamento a fare la differenza. Innanzitutto i centrocampisti centrali Amodio e Cigarini vincono il duello personale con Montervino e Fontana, anche per la condizione deficitaria del regista azzurro, mentre Abate e Consonni non sono utili né in fase di spinta, né in quella di copertura lasciando in costante inferiorità i compagni in mezzo al campo. Così Calaiò e Pià non sono mai pericolosi ma in realtà anche nell´altra area i pericoli non abbondano. La prima palla gol arriva dopo oltre venti minuti proprio grazie al già citato Martini, il quale prima impegna Gianello con un insidioso diagonale, poi non sfrutta un pasticcio del portiere partenopeo. Ma il gol è nell´aria e arriva alla mezz´ora quando Bogliacino replica la prodezza del San Paolo (gara d´andata della regular season): parte da sinistra, si accentra e scarica di destro all´angolo basso. Tutto molto bello. Al contrario del Napoli, che più brutto non si può, anche dopo lo svantaggio, perché la reazione c´è ma non frutta un tiro che sia uno.
Nella ripresa allora Reja anticipa
il cambio leit-motiv di tutta la stagione: fuori Calaiò,
dentro Sosa. Con il Pampa, va in campo anche Accursi
al posto del distratto Giubilato, ma in realtà la
difesa non corre più rischi più per demeriti dei
marchigiani che per meriti propri. La Samb, infatti, rinuncia
ad attaccare e quasi paga questa inversione di tendenza al 10´
quando Sosa buca le mani di Mancini che rimedia
al suo errore intercettando il pallone prima che lo stesso superi
completamente la linea bianca (o almeno questa è la versione
del guardalinee). Ti aspetti un incremento del furore partenopeo
e invece non accade praticamente più nulla. Capparella
si scalda per mezz´ora, poi finalmente Reja lo butta
dentro al posto di un irriconoscibile Abate. Il tornante
segna un gol stupendo, ma a gioco fermo per un presunto fuorigioco
(poco prima aveva fatto lo stesso Alfredo Femiano
della Samb), rinviando quello valido al secondo minuto di recupero.
Quando la Samb, in superiorità numerica per l´espulsione
di Ignoffo, già pregustava bunker epici al San Paolo.
Ora invece, tra sette giorni, la giovane banda di Ballardini
dovrà fare la partita contro il Napoli e contro i suoi
settantamila tifosi. La marea azzurra è pronta ad accoglierli.
(Articolo di Diego Locoratolo)