La cronaca:
Il Napoli, con l'ex c.t. al debutto in panchina, impatta 1-1 in casa dell'ultima in classifica, che gioca meglio nel primo tempo e passa con Corradi. Gli azzurri, che arrivavano da nove sconfitte esterne consecutive, reagiscono nella ripresa e trovano il meritato pari con Lavezzi
REGGIO CALABRIA, 15 marzo 2009 - Quando entrambe le squadre hanno bisogno di vincere spesso finisce in parità. Una delle regole non scritte del calcio si conferma in Reggina-Napoli, che finisce 1-1. E il verdetto ci pare giusto. Meglio la Reggina nel primo tempo, mentre gli ospiti con una ripresa non brillante ma piuttosto incisiva trovano un punto che fa morale. E che pare di buon auspicio per la nuova avventura di Roberto Donadoni.
TUTTO COME PRIMA - L'ex c.t. della Nazionale, che sa benissimo di non poter fare più di tanto in tre giorni, insiste con il 4-3-1-2 proposto da Reja nelle ultime giornate. Anche gli uomini sono praticamente gli stessi, viste anche le alternative limitate a disposizione. Anche se quel Denis inchiodato alla panchina per 90' fa riflettere.
ATTACCO EQUILIBRATO - Orlandi è consapevole che è giunto il momento di rischiare qualcosa. La sua squasra è viva ma ci vogliono un paio di vittorie per schiodarsi da quell'immeritato ultimo posto. E allora propone Cozza alle spalle di Brienza e Corradi, con Sestu inesauribile cursore a destra. La Reggina, molto corta e compatta, concede comunque poco ad un Napoli che fa una certa fatica a creare situazioni pericolose.
SVOLTA - La supremazia dei padroni di casa si concretizza al 27': il Napoli perde una brutta palla a centrocampo con un intervento che pare falloso ai danni di Bogliacino, Cozza verticalizza subito in area per Corradi, tenuto in gioco da Aronica. Corradi non si fa sfuggire l'occasione e supera Navarro di sinistro.
ORGOGLIO - Se il gioco resta parecchio deludente, nel Napoli la reazione rispetto ad altre recenti prestazioni c'è. Cannavaro si muove bene in area e Valdez lo ferma toccando con un braccio. La distanza è minima, ma il braccio largo del difensore di Orlandi, unito a un gesto un po' innaturale, fanno pensare al rigore. Ma Trefoloni sorvola. Puggioni vigila bene sul colpo di testa di Pazienza e manda i suoi al riposo ancora in vantaggio.
DECISIONE - Inizia la ripresa e la Reggina commette l'errore di arretrare troppo, dando fiducia a un Napoli più deciso. Puggioni non corre comunque grossi pericoli, fino a quando capitola al 19'. Gran parte del merito per il gol va a Zalayeta, fin lì abulico, che controlla una gran palla in area e costringe il portiere della Reggina all'uscita. L'estremo difensore di Orlandi riesce a intervenire in maniera pulita, ma Lavezzi si avventa sulla palla e ribadisce in gol.
SERBATOIO VUOTO - La Reggina accusa un evidente calo fisico e non riesce più a creare pericoli, fatta eccezione per un colpo di testa di Stuani nel recupero. Il Napoli prova a far male sullo slancio ma non ha grande lucidità. Dopo nove sconfitte consecutive in trasferta un pari può andare bene, anche se ottenuto contro l'ultima in classifica. Anche perchè la Reggina, a dispetto di una classifica molto preoccupante, non sembra affatto la peggior squadra della serie A in questo momento. La salvezza è a sette punti: molto difficile, ma non impossibile con un paio di colpi. (gazzetta.it - Jacopo Gerna)
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