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(3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Rinaudo; Maggio, Pazienza (dal 24' s.t. Denis), Gargano, Zuniga (dal 13' s.t. Datolo); Hamsik, Lavezzi; Quagliarella (dal 29' s.t. Cigarini). (Gianello, Grava, Contini, Pià). All.: Mazzarri.
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(3-4-2-1): Muslera; Cribari (dal 24' s.t. Diakite), Stendardo, Radu ; Brocchi, Baronio, Mauri, Kolarov; Foggia (dall'11' s.t. Lichtsteiner), Zarate; Cruz. (Berni, Del Nero, Eliseu, Meghni, Rocchi). All: Ballardini.
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Cronaca:
NAPOLI, 22 novembre 2009 - Un tempo e un punto per ciascuno. Napoli e Lazio si dividono la posta al San Paolo, dando vita a uno 0-0 piacevole ma senza vere occasioni che prosegue le strisce aperte delle due squadre: quella di imbattibilità dei padroni di casa, che con Mazzarri non hanno ancora perso (tre vittorie e tre pari), e quella nera degli ospiti, che non vincono dal 30 agosto e sono sempre più invischiati nella lotta per non retrocedere. Gli uomini di Ballardini, che ora sono terz'ultimi assieme a Bologna, Livorno e Atalanta, fanno meglio nel primo tempo, Hamsik e compagni schiacciano gli avversari nella ripresa ma De Sanctis e Muslera escono dal campo senza palloni da raccogliere in fondo al sacco.
Le scelte Mazzarri non ha lo squalificato Aronica e affida la corsia di sinistra a Zuniga. In difesa c'è Rinaudo al posto di Contini, in mezzo al campo gioca Pazienza e non Cigarini. Ballardini invece rivoluziona la Lazio, complice il mal di schiena che blocca Lichtsteiner. Difesa a tre con Stendardo centrale, Brocchi è l'esterno a destra di centrocampo, Cruz la punta centrale con Foggia e Zarate a supporto.
Pressione Lazio Le due squadre giocano entrambe col 3-4-2-1 e per i primi dieci minuti si annullano. Maggio all'8' si incunea nell'area laziale mettendo i brividi a Muslera, poi gli ospiti trovano le misure del nuovo modulo e cominciano a giocare meglio, complice la voglia di Foggia e soprattutto Zarate, che muovendosi tra le linee costringono il Napoli a ripiegare. La squadra di Mazzarri spinge troppo poco, con Quagliarella lasciato solo in avanti perché i compagni si preoccupano prima di difendere. La Lazio però non riesce ad essere incisiva davanti. Alla mezz'ora Zarate vorrebbe il rigore quando un suo destro da dentro l'area viene respinto col gomito da Rinaudo, ma invece si becca un giallo per proteste. Nel finale Kolarov spara una punizione di potenza sulla testa di Lavezzi: il Pocho frana a terra stordito chiudendo in anticipo il primo tempo.
Voglia Napoli Padroni di casa più convinti nella ripresa, tanto che la Lazio viene schiacciata da subito nella propria metà campo. Lavezzi semina al panico a sinistra, e gli ospiti ballano in difesa, complice il calo di Stendardo, tra i migliori nonostante fosse alla prima presenza stagionale. Ballardini inserisce Lichtsteiner per coprire sulla destra, Mazzarri risponde varando il Napoli a trazione anteriore prima con Datolo e poi con Denis, punta centrale supportato da Lavezzi, Hamsik e Quagliarella. Ma Muslera non corre troppi rischi nonostante il Napoli lo tenga sotto pressione. Episodio da prova tv alla mezz'ora: in area dei padroni di casa Rinaudo tira i capelli a Cruz, poi cerca di colpirlo con entrambe le braccia senza riuscirci, anche se l'argentino frana a terra. Il Napoli ci prova fino alla fine (mani di Cruz in area su colpo di testa ravvicinato di Denis), ma la Lazio non cade e le due squadre racimolano entrambe un punto: gli uomini di Mazzarri raggiungono il Cagliari a quota 19, quelli di Ballardini si fanno raggiungere da Atalanta e Livorno a quota 12 (dove c'è anche il Bologna), nella mischia per non retrocedere. (Davide Chinellato - www.gazzetta.it)
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