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La cronaca:
Il Napoli fa a pezzi il Cesena. Parolo illude, Cavani decide. Gli azzurri fanno la partita, ma al 3' della ripresa subiscono la rete dei romagnoli. Mazzarri, espulso, decide i cambi: dentro l'uruguaiano e Gargano e la squadra decolla. Finisce 4-1 con il pareggio di Lavezzi, il rigore di Hamsik e la doppietta dell'ex rosanero.
CESENA, 26 settembre 2010 - Il Napoli riscatta il brutto tonfo del San Paolo con il Chievo, piantando una bandiera al Manuzzi con su scritto a caratteri cubitali 4-1. Gara pazzesca, perché gli azzurri dominano il Cesena tutto il primo tempo, subiscono il gol di Parolo al 3' della ripresa, ma poi rimontano e fanno a pezzi la formazione di Ficcadenti. Decisivi gli ingressi di Cavani e Gargano. Così arriva il pari di Lavezzi, il gol su rigore di Hamsik e la fantastica doppietta dell'ex rosanero. Poker che non fa una grinza e che catapulta l'attaccante sudamericano in testa alla classifica dei cannonieri con 5 gol al fianco di Eto'o.
Mazzarri cambia Il Cesena dei miracoli non cambia abito nemmeno nell'antipasto. Ficcadenti rilancia la sua formazione tipo e il 4-3-3 che ha fatto male a qualche grande. Mazzarri invece inserisce cinque nuovi elementi rispetto alla gara col Chievo. Fa esordire come partenti Sosa e Yebda, dirotta Cavani in panchina (mossa discutibile) e inserisce appunto Sosa al fianco di Hamsik. Uomini molto tecnici, ma anche muscoli sulle fasce, con una regola da non perdere di vista: restare alti per frenare il pressing offensivo dei romagnoli.
Monologo azzurro E per tutto il primo tempo è il Napoli a fare la partita. Un monologo plateale, contro la compattezza difensiva dei padroni di casa che utilizzano un antidoto vecchio come il mondo: il catenaccio, magari pronti a scatenare il contropiede. In realtà ci vogliono ben 25 minuti per vedere il primo tiro dei cesenati; rasoterra debole di Parolo bloccato da De Sanctis. Il 65% di possesso palla degli azzurri dice tutto, ma sottolinea anche che negli ultimi 15 metri manca la zampata decisiva, anche perché l'ultimo uomo, il vecchio e saggio Antonioli, è attento e fa buon uso della sua esperienza. Così alle prese con gli spazi strettissimi, il Napoli prova a ragionare di più alla ricerca di una soluzione. Lavezzi al 38' inventa un diagonale che Antonioli devia in angolo. Al 44' Hamisk al volo di destro sfiora il primo palo. Un po' poco, a dire il vero, dopo un dominio territoriale contro un Cesena incapace di trovare il guizzo.
Parolo illude E la ripresa inizia con lo stesso copione e la prima vera nitida occasione per il Napoli. Zuniga fa tutto da solo, irrompe in area, ma deve fare i conti con la straordinaria reattività di Antonioli che respinge. Occasioni da capitalizzare. Soprattutto quando di fronte hai una squadra come il Cesena. Al 3', infatti, Cribari si fa infilare da Schelotto sulla linea di fondo. Errore capitale, perché l'argentino tocca al centro dell'area per Parolo che, tuitto solo, ha il tempo di mirare e impallinare De Sanctis. Mazzarri perde la testa intravedendo chissà quale fallo di Schelotto. Il tono non piace a D'Amato che lo espelle. Il Napoli va in trance, ma è costretto a riorganizzarsi in fretta, perché il Cesena cerca di chiudere la partita. Con un sms Mazzarri ordina a Frustalupi l'ingresso di Cavani e Gargano (fuori Sosa e Yebda). Era ora. L'attaccante sfiora subito il gol. L'uruguaiano penetra in area alla sua maniera e calcia a colpo sicuro. Ma oggi è super Antonioli. E se non c'è il numero uno dei romagnoli ci pensa l'incrocio dei pali che al 25' respinge il destro di Gargano dai 25 metri. Ma sono segnali evidenti. Al 27', infatti, arriva uno dei pareggi più meritati della storia. Azione da raccontare. Cavani in area a sinistra per Dossena che tocca nell'area piccola per Lavezzi; il "Pocho" non ha il 47 di Ibra ma ci arriva lo stesso.
Chiude Cavani Entra Cannavaro per Cribari. Entra Lauro per Giaccherini. Quest'ultimo, cambio fatale. Del difensore l'entrata su Zuniga che D'Amato punisce con un rigore dubbio. Ad Hamsik interessa poco: lo slovacco prende la mira e infila il 2-1. Il Manuzzi ammutolisce al 43' quando Cavani si tira dietro il Cesena e con una diagonale chirurgico segna il 3-1. Ma oggi è domenica, Edinson ha fame e dopo l'antipasto arriva il ragù: palla morbida nel sette. Uno spettacolo. Applausi! (www.gazzetta.it - Gaetano De Stefano)
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