La cronaca:
Napoli stecca la "settima". Frenato dalla Fiorentina. Il primo anticipo del 20° turno finisce 0-0. Gara equilibrata: meglio i viola nel primo tempo, emergono gli azzurri nella ripresa. I ragazzi di Mazzarri mancano la settima vittoria consecutiva al San Paolo tra Europa League e campionato. Infortunio a Grava.
Napoli, 15 gennaio 2011 - Arrivò il settimo, e il Napoli dovette accontentarsi di un brodino. Per gli apostoli del miracolo azzurro è un turno da dimenticare in fretta: per Cavani, c'è l'astinenza; per Grava, il dolore di un infortunio; per Lavezzi, il sacrificio; per Sosa, l'amarezza di una bocciatura. Al Napoli non riesce l'apoteosi. Non arriva la settima vittoria consecutiva al San Paolo (dopo le sei tra campionato ed Europa League), Nella cornice dei 50.000 a Fuorigrotta il -1 virtuale dal Milan resta un miraggio. Ma giusto così: la Fiorentina è più bella nel primo, il Napoli più muscolare nella ripresa.
STADIO FELICE Sembra lo stadio del calcio felice: il San Paolo è una cartolina a colori che coccola i sogni dei cinquantamila, accompagnati in un'avventura incredibile dai nuovi eroi del Napoli del Duemila. Napoli-Fiorentina apre il ventesimo turno del campionato, è la porta dei desideri dei tifosi azzurri che nel cannocchiale hanno impostato le coordinate verso Milano, verso quella testa della classifica che, dietro l'iceberg viola, non è poi così lontana. Ma i sogni si infrangeranno in un pomeriggio complicato.
SOSA: TUTTO QUI ? Il clima è elettrico, l'atmosfera entusiasmante. Il Napoli di Mazzarri si fa piacevolmente coinvolgere. Almeno nei primi minuti: lì davanti, dove tutto puo' accadere in un soffio, c'è l'evangelico spietato, Cavani, con la dinamo alle spalle fornita da Lavezzi. Si sfiorano subito, e sono pronti ad eplodere. Tra i due pero', s'inserisce Sosa, chiamato a sostituire Hamsik nella giornata in cui è squalificato. Ma è l'unico segno degno di nota di Sosa, quando (al 3') disegna un assist per Cavani: la bomba dell'uruguaiano muore altissima sulla traversa. Il contagio d'entusiasmo del pubblico sulla pelle del Napoli è pero' un tatuaggio che si cancella in fretta. Al quarto d'ora la Fiorentina batte colpo, e approfitta del centrocampo azzurro dove si fuma senza filtro. Al 25' s'infortuna Grava (distorsione al ginocchio sinistro), ma al 31' Santana spreca, sotto porta, il colpo dell'1-0. La gara è equilibrata, e in pareggio, in fretta, vanno anche le occasioni da rete: tocca a Cannavaro riequilibrare i conti. Storia del 36' quando, quasi incredulo, fallisce, a pochi passi da Boruc su cross di Lavezzi. Fuori il primo tempo: 0-0. Mazzarri in panchina sembra il più sudato di tutti.
ZONA NAPOLI Voleva la grinta del San Paolo. Mazzarri sembra, pero', tarantolato nell'accompagnare nei primi della ripresa un Napoli senza la forza delle altre domeniche. La prima mossa del tecnico sa di bocciatura: fuori Sosa, dentro Yebda. Poi, riecco le maniche di camicia. Il Napoli, caso strano ma vero, si scuote, prende coraggio e - alla vecchia maniera (percussioni laterali e ripartenze con gli assi sudamericani) - si ancora nella metà campo dei viola. Mihajlovic deve sostituire Montolivo (infortunatosi) con Marchionni, poi toglie Gilardino (dentro Babacar). La gara viaggia sui binari dell'equilibrio, senza grandi emozioni (solo un brivido quando Donadel spara verso De Sanctis, al 21': palla sul fondo). Il Napoli pero' non vuole smentire il copione di una stagione. E mentre i minuti scorrono, sale la pressione azzurra. Ma è una pressione che non ha la forza di sfondamento dei precedenti. Mazzarri nel finale sbilancia il suo Napoli con Dumitru per Pazienza, ma non c'è verso e non c'è storia. Provatela a giocare per altri 45', Napoli-Fiorentina finirà ancora 0-0. (www.gazzetta.it - Mario Pagliara)
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