La cronaca:
Napoli, svanisce il sogno. L'Udinese è realtà: 1-2. Pur priva di Sanchez e Di Natale, la squadra di Guidolin mette in scena la partita perfetta, chiudenjdo i varchi all'avversario e ripartendo in velocità: sengano Inler, vero protagonista (che non esulta e alimenta le voci che lo vogliono nel mirino partenopeo) e l'ex Denis. Traversa di Maggio, Cavani si fa parare un rigore
NAPOLI, 17 aprile 2011 - Fine di un sogno. Il capolavoro tattico di Guidolin blocca il Napoli sul più bello e lancia il Milan di Allegri verso il titolo: 6 punti a 5 giornate dalla fine diventano troppi da recuperare per la banda Mazzarri, comunque autrice di una stagione eccezionale. L'Udinese invece si riprende dopo la doppia sconfitta giallorossa (Lecce e Roma) e ora può dire la sua per un posto in Champions. Perché se vincere a Napoli non è da tutti, i meriti del tecnico e dei bianconeri sono ancora maggiori visto le contemporanee assenze di Totò Di Natale (26 gol) e Sanchez (12) vale a dire la coppia più prolifica del campionato. I friulani controllano la gara chiudendo le fonti del gioco avversarie, senza mai chiudersi e ripartendo in maniera pericolosa. Il convulso finale, col rigore sbagliato da Cavani e il gol di Mascara, non scalfisce i meriti dell'Udinese. Ed è splendida la risposta del grande pubblico napoletano che comunque applaude e incoraggia una squadra che ha regalato una stagione indimenticabile e con un prestigioso secondo posto da difendere.
DENIS APPLAUSI E BRIVIDI L'Udinese parte coperta, ma con un pressing molto alto che mette in difficoltà la mediana azzurra in fase di impostazione. E così la prima occasione arriva con German Denis (applaudito inizialmente dai riconoscenti tifosi napoletani) che si smarca e con un sinistro gela il San Paolo, ma super De Sanctis conferma la sua buona vena e respinge. Il Napoli fatica, ma a sua volta cerca di riconquistare alto il pallone. Al 9' ci riesce Cavani che triangola con Hamsik, ma stavolta il tiro dell’uruguaiano non è preciso da buona posizione. Copione simile poco dopo, con diagonale che esce di pochissimo.
GIGANTE INLER Partita piacevole e con accelerazioni improvvise. Più incisiva l'Udinese che ha in Inler il suo faro. Lo svizzero non si fa condizionare dalle voci che lo vorrebbero proprio al Napoli nella prossima stagione. Eccellente un suo recupero divensivo in velocità su Lavezzi, uno solitamente imprendibile. Ed è sempre lo svizzero abile a superare il pressing avversario e a rilanciare i suoi, che con Pinzi e Asamoah sprecano qualche situazione favorevole. Poi il capolavoro a inizio ripresa con un gran destro che s'infila all'angolino sinistro del portiere, lì dove non può arrivare il bravo De Sanctis.
DIRETTIVE BLOCCATE Guidolin sarà privo dei suoi migliori attaccanti, ma ha preparato molto bene la partita, con i suoi che hanno studiato alla perfezione movimenti e traiettorie avversarie, bloccati sulle fasce dove raramente Maggio e Dossena riescono ad arrivare in fondo e crossare come sono abituati a fare. L'infortunio alla caviglia di Isla, con l'inserimento di Cuadrado, non varia gli equilibri tattici. Le uniche occasioni nel primo tempo il Napoli le ha con due ripartenze e alla fine quando Cavani esce dalla morsa centrale per favorire gli inserimenti di Maggio e Lavezzi e in questo caso è bravo Handanovic. Poco per come è abituata la squadra di Mazzarri.
RIPRESA INCUBO AZZURRO Inler fa saltare gli equilibri col suo bolide. A quel punto il Napoli comincia ad attaccare a testa bassa, ma con poca lucidità. E così ne approfitta l’Udinese che con una micidiale ripartenza raddoppia. Protagonista Armero che trova una prateria libera e poi serve Denis che ha il tempo di controllare e segnare di sinistro: quasi scusandosi con la curva B.
CAMBIO DI MEDIANA Mazzarri le prova tutte, tirando fuori i suoi non brillanti mediani e inserendo Gargano e Mascara più avanti, spostando indietro Hamsik. Poi mette anche Lucarelli (per Dossena), in pratica le stesse mosse del finale con l’incredibile rimonta alla Lazio. Ma stavolta mancano i fuochi d'artificio. Comunque Maggio colpisce una traversa. Poi in un finale fatto di risse che Tagliavento controlla decisamente male, scaturisce anche un fallo da rigore di Domizzi (poi cacciato per proteste) su Lucarelli, ma Handanovic para il debole tiro di Cavani, regalando all’assente Di Natale la gioia di rimanere capocannoniere. Il gol all'ultimo minuto di Mascara serve a poco. Brava Udinese, ma applausi anche al Napoli: dai suoi tifosi. (www.gazzetta.it - aurizio Nicita)
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