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La cronaca:
NAPOLI, 26 febbraio 2012
Lavezzi esalta il Napoli. Continua il calvario dell'Inter. Terza vittoria consecutiva in campionato per la squadra di Mazzarri, che si dimostra superiore e acuisce la crisi dei nerazzurri. Quinta sconfitta consecutiva (quattro in campionato), altra gara senza gol segnati. L'Inter ci prova nel finale, quando Aronica lascia in dieci i suoi: ma Pazzini di testa si mangia il pareggio
Un'occasione, l'unica, di Pazzini nel finale avrebbe potuto evitare la settima sconfitta in 8 partite dell'Inter. Ma sarebbe stata una beffa per il Napoli che domina in lungo e in largo questa sfida da Champions e fa traballare pesantemente la panchina di Ranieri. Perché il risultato di misura non racconta bene cosa è successo. Al di là di moduli e tatticismi l'Inter è apparsa molle e lenta, perdendo tutti gli scontri diretti. Qualsiasi azzurro arriva primo sulla palla, Forlan è inguardabile, il centrocampo non regge botta e la difesa che si arrangia come può. Tutte cose che il presidente Moratti avrà visto bene in tv e in queste ore dovrà decidere il futuro della gestione tecnica. Sull'altra sponda invece Mazzarri azzecca tutto e trova in Dzemaili l'uomo giusto che fa saltare gli equilibri in mezzo. Proprio dallo svizzero nasce l'azione del gol, conclusa da un Lavezzi diventato micidiale sotto porta nell'ultimo periodo: 4 gol in 3 partite. Con un Pocho così il Napoli può legittimamente inseguire il terzo posto, mentre la rincorsa a Udinese e Lazio per l'Inter pare impresa improba.
PREDOMINIO IN MEDIANA Mazzarri non conosce turn-over e ripropone la stessa squadra che ha battuto il Chelsea, sostituendo lo squalificato Hamsik con Dzemaili (e non Pandev) per curare soprattutto gli equilibri di centrocampo. Ranieri invece cambia tre giocatori rispetto all'amaro mercoledì marsigliese: deve rinunciare a Chivu, ufficialmente per un'influenza, e presenta Faraoni a destra, con Nagatomo che torna nella sua abituale corsia mancina. In avanti Sneijder dietro Milito e Forlan. In effetti il Napoli riesce a prendere il predominio in mezzo, ma non tanto per la superiorità numerica, piuttosto per l'aggressività.
LA VELOCITA' DEL POCHO Il solito Lavezzi mette pepe alla sfida con uno dei suoi scatti a sinistra, Zuniga lo serve bene sulla corsa e il cross teso è sventato in angolo da Nagatomo. L'Inter risponde con Sneijder che lancia Cambiasso, ma il suo tiro cross in mezzo vede in ritardo gli attaccanti: rimane questa l'unica azione decente, per pericolosità. Infatti i nerazzurri soffrono il ritmo, palesemente più alto, imposto per lunghi tratti dai padroni di casa, che con continui cambi gioco mettono in difficoltà gli esterni. Tanto che Nagatomo rimedia il cartellino giallo per fermare in qualche modo Maggio. Nella parte centrale del tempo la squadra di Ranieri è in evidente difficoltà e non riesce proprio ad uscire dalla propria metà campo perché i portatori di palla sono pressati dagli assatanati azzurri. L'unico momento in cui l'Inter riesce a rifiatare è per una stupidata di Gargano, che compie un brutto fallo (ammonito) su Sneijder, vendetta per un piede a martello nella partita di coppa Italia di un mese fa. La supremazia del Napoli però diventa netta solo nei calci d'angolo (7-0 nei primi 45') e nel possesso palla, ma produce solo altre due palle gol: un bel destro di Dzemaili, con Julio Cesar che sfodera tutta la sua classe per deviarlo in angolo; un colpo di testa su calcio piazzato Cavani, che sfiora il palo dove il portiere non può arrivare.
RANIERI SI COPRE Preso atto che non si può lasciare autostrade sulle corsie esterne agli avversari. Ranieri toglie un attaccante (Forlan, così chiamato per stima, perché quello visto al San Paolo non sarebbe da Celeste) e dentro un cagnaccio in marcatura come Cordoba. Davanti fuori Sneijder e dentro Pazzini che fa coppia per un 3-5-2 quasi a specchio che però continua a soffrire il dinamismo avversario e diventa spesso 5-3-2. Infatti il Napoli è pericolosissimo con Maggio che devia a lato da pochi passi su cross di Zuniga, mentre Lucio si deve giocare i connotati per salvare una ripartenza del duo Cavani-Lavezzi.
POKER DI LAVEZZI Ma in questo momento la forma del Pocho è eccellente. E nonostante l'Inter dovrebbe essere più coperta, stavolta lo sfondamento arriva centralmente. Percussione di Dzemaili, palla dentro a Lavezzi che di prima intenzione sfodera un diagonale destro preciso su cui Julio Cesar non arriva: quarto gol in 3 partite in dieci giorni. L'Inter accusa il colpo e rischia altre due volte sulla profondità di Cavani e su un altro sfondamento centrale di Dzemaili con tiro angolato, sventato ancora con difficoltà dal portiere brasiliano. Ancora lo svizzero, carta vincente, su cross di Gargano gira bene di testa ma la palla è fuori di un nulla. Una girata fuori di molto, autore Pazzini, è la misera risposta dell'Inter dopo un quarto d'ora di terribile apnea. Il Napoli ha una superiorità fisica, sottolineata da un attacco di Cannavaro che serve Dzemaili in corsa il cui cross non trova la deviazione in porta di Lavezzi.
FINALE ACCESO Mentre il Napoli appare padrone del campo, ecco la leggerezza difensiva. La commette Aronica che, persa palla, abbatte Pazzini: giusta espulsione (come giusto appare un minuto prima l'annullamento del 2-0 per fuorigioco di Campagnaro). Mancano ancora 10' e Mazzarri sistema i suoi sostituendo Lavezzi (standing ovation per lui) con Britos e sistemando la squadra con il 3-5-1. L'occasione d'oro, su cross di Nagatomo, ce l'ha Pazzini, che gira fuori di testa. Poi un tiro pericoloso di Faraoni ma anche Cavani che spreca per egoismo il 2-0. Finisce con la quinta sconfitta consecutiva di Ranieri negli scontri con Mazzarri, con la terza vittoria stagionale del Napoli, con un parziale di 6-0 nei gol, che non ammette dubbi sulla superiorità azzurra. (www.gazzetta.it - Maurizio Nicita)
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