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La cronaca:
TORINO, 1 aprile 2012
Juve, tre squilli per lo scudetto. Il Napoli crolla, Milan a due punti.
Dopo un primo tempo equilibrato, i bianconeri sbloccano la partita con una rete casuale di Bonucci, poi legittimano il successo con l'eurogol di Vidal e Quagliarella. Ridotto il vantaggio dei rossoneri
La Juventus questo scudetto se lo giocherà sino alla fine. Lo dice il 3-0 al Napoli, gol di Bonucci, Vidal e Quagliarella. Lo dice la classifica: -2 dal Milan capolista. Con i confronti diretti a favore in caso di arrivo a pari punti. La Juve le partite con le "grandi" non le sbaglia. Dopo aver eliminato il Milan guadagnando la finale di Coppa Italia, e battuto l’Inter nella gara che è costata l’esonero a Ranieri, fa tris battendo pure la squadra di Mazzarri. Il secondo posto è in cassaforte, ma non prendiamoci in giro: alla Juve, che lo dicano o meno, pensano solo e soltanto al tricolore. E ne hanno tutte le ragioni, visto che sono imbattuti in stagione e capaci di mettere sotto il Napoli nel gioco e nel punteggio, nonostante gli attaccanti continuino a non convincere. Stasera almeno si è sbloccato Quagliarella, entrato dalla panchina, sull’assist di Del Piero, che Conte fa giocare solo 8’ più recupero. Il Napoli buca completamente la partita, troppo remissivo.
OCCASIONI PER BORRIELLO E HAMSIK Il primo tempo è più buone intenzioni che sostanza. La Juve, da copione, fa la partita, il Napoli riparte. Ma Borriello, napoletano di nascita, scelto da Conte un po’ a sorpresa come centravanti, magari confidando nelle motivazioni speciali, e Vucinic, sceso evidentemente dal letto dalla parte sbagliata, sono in serata da dimenticare. E così la Juve è costretta a dipendere dalla punizioni di Pirlo e dalle sue invenzioni: su un suo cross invitante da sinistra Borriello di testa nell’area piccola sfiora soltanto, poi su una sua palla ferma Vidal di testa non inquadra la porta. La Juve non graffia, nonostante Marchisio e Vidal abbiamo ritrovato la condizione atletica di inizio stagione e corrano come i keniani del mezzofondo. E il Napoli? Timido. Come l’invitato di una festa che non conosce nessuno. Mazzarri perde Maggio al 25’, per infortunio, dentro Dossena, con Zuniga che trasloca di fascia. Gli azzurri hanno una sola occasione: Hamsik va in porta, uscita bassa di Buffon che fa perdere tempo e palla allo slovacco. All’intervallo è 0-0. Più Juve che Napoli, ma si è visto pochino.
BONUCCI GOL Si riparte senza cambi. Campagnaro rischia l’autorete di testa. Poi arriva il vantaggio, che la Juve ha il merito di avere inseguito con caparbietà. Gol fortunoso e viziato da fuorigioco di Bonucci. Vucinic calcia in porta in mischia, la palla colpisce Bonucci su un ginocchio e finisce dietro le spalle di De Sanctis. Juve in vantaggio. Col secondo gol del difensore della Nazionale, peraltro in fuorigioco, seppure difficile da vedere. Vucinic raddoppierebbe anche, subito dopo, ma era già arrivato il fischio dell’arbitro: fuorigioco del montenegrino, sempre questione di qualche centimetro.
VIDAL CHIUDE I CONTi Il Napoli ci prova. Più con volontà che con costrutto. Tante mischie, nessuna occasione limpida. I tre tenori steccano, il coro non sa rimediare. Conte toglie Borriello, che esce tra i fischi. Dentro un altro napoletano, Quagliarella, un ex. La Juve raddoppia. Il gol della domenica è di Vidal, che si scorda di essere Vidal e segna un gol da fenomeno, non da pedalatore di centrocampo. Punta Campagnaro, lo dribbla col doppio passo, segna di sinistro. Gara chiusa. Quagliarella arrotonda il punteggio lanciato da un super Del Piero, Zuniga si fa espellere per una gomitata a un gigantesco Chiellini. La Juve vince ancora. Il Milan è a -2: lo Juventus Stadium canta a squarciagola O’surdato 'nnamurato. (www.gazzetta.it -Riccardo Pratesi)
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