La cronaca:
PALERMO, 26 agosto 2012
Finisce 3-0 al "Renzo Barbera": dopo una traversa di Cavani sblocca Hamsik, poi nella ripresa segnano Maggio e il Matador. Molto al di sotto delle aspettative la squadra di Sannino
Una squadra solida. Matura. Smaliziata. Con un paio di giocatori in grado di fare la differenza. Sono caratteristiche che spesso ritroviamo in chi a fine anno porta a casa qualche trofeo. Vedendo il Napoli vincere 3-0 sul campo del Palermo, abbiamo avuto quest'impressione. La squadra di Mazzarri ha gli stessi tratti dell'anno scorso. Una fase difensiva notevole, da migliorare solo sulle palle inattive. Un'identità di gioco precisa. Due giocatori, Edinson Cavani e Marek Hamsik, che migliorano a ogni partita. E una stagione da programmare tutta sul campionato. E' presto per dire se gli azzurri correranno fino in fondo per lo scudetto, ma Mazzarri può essere soddisfatto. Presto torneranno anche Zuniga, Dossena e Pandev, stasera sostituito da un Insigne non brillante ma maturo nel non voler fare il fenomeno a tutti i costi alla prima in A. Mica facile con la pressione che aveva addosso.
DELUDENTE Male invece il Palermo, specie dopo l'uscita dal campo di Brienza. Senza Ilicic, i rosanero non hanno nulla da Hernandez e da un centrocampo che costruisce poco. Zamparini è già pronto a tuonare. Il migliore, manco a dirlo, è stato ancora un Miccoli generoso ma impreciso. Squadra lontana dalla miglior condizione e forse anche incompleta.
A SPECCHIO Molto simile la disposizione delle due squadre, un 3-5-2 con il creativo che in fase di non possesso palla spesso è sulla linea dei compagni di reparto. Interessante in questo senso la posizione di Hamsik, che parte 15 metri più indietro rispetto all'anno scorso ma va nello spazio ogni volta che legge una situazione interessante. E si rivela devastante. Il problema del Palermo, che dopo 28' perde Brienza, è che le punte davanti non tengono mai palla. Miccoli non è questo tipo di attaccante, Hernandez invece trotterella indolente. Così, se si eccettua un colpo di testa di Pisano su palla inattiva e un destro di Miccoli dopo un errore di Inler, la produzione offensiva è pari a zero.
PIU' NAPOLI Gli azzurri, che attaccano ovviamente più a destra con Maggio che a sinistra con Aronica, coprono bene gli spazi e ripartono con Insigne, che spesso viene incontro, e Cavani. Il Palermo tiene il campo in una partita non bella, ma con l'andare dei minuti perde campo. Dopo una giocata pazzesca del Matador, che sfiora il gol dell'anno alla prima giornata, il Napoli sale di tono. E finisce meglio il primo tempo: orrenda copertura di Bertolo su cross di Aronica sul secondo palo, torre di Maggio e Cavani da solo sul secondo palo colpisce solo la traversa. Gol divorato. Anche ai campioni capita. Poco male. perché nel recupero Maggio pesca l'inserimento in area di Hamsik, su cui Barreto è in colpevole ritardo nella copertura. Destro dello slovacco e vantaggio meritato.
DA GRANDE SQUADRA Parlando della gestione del secondo tempo del Napoli non è azzardato dire così. Cannavaro governa bene una difesa che concede al Palermo solo un paio di mischie su palla ferma. Su una potrebbe starci un rigore per il Palermo (Maggio su Cetto). Behrami è l'uomo giusto lì in mezzo. Il centrocampista perfetto per Mazzarri. E i colpi del k.o non vengono falliti, nelle praterie lsciate dal Palermo. Maggio al 34', innescato da un lancio col telecomando di Hamsik, sfrutta l'errore nell'uscita di Munoz e non sbaglia. Nel finale gol meritato anche per Cavani, bravo a finalizzare l'assist di Edu Vargas, sempre in contropiede. Tutto facile. Ma che bel Napoli. (www.gazzetta.it - Jacopo Gerna)
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