La cronaca:
Catania, 23 settembre 2012
Napoli, uno in più non basta. Catania resta un tabù: 0-0. Nonostante l'espulsione di Alvarez dopo 2', la squadra di Mazzarri crea poco. De Sanctis decisivo e palo di Gomez nel finale. Gli azzurri non hanno mai vinto al "Massimino"
La squadra di Mazzarri inciampa nel primo pareggio stagionale: al Massimino finisce 0-0 e il Catania conferma la sua imbattibilità casalinga quando l'avversario è il Napoli, per la prima volta senza gol in questa stagione. Buona prova di personalità dei siciliani, capaci di resistere per 88', recuperi esclusi, in dieci. Cavani (alla gara n.100 con la maglia azzurra) e C. incappano invece in una giornata di scarsa vena: lenta e imprecisa, la manovra offensiva partenopea raramente crea problemi a un Catania ordinato in difesa e pronto a ripartire in attacco.
Alvarez espulso dopo 2' Il Napoli vuole tenere il passo della Juve e dunque Mazzarri richiama tutti i suoi "titolarissimi" risparmiati giovedì in Europa League. Non solo: l'espulsione di Alvarez dopo due soli minuti di gioco sembra mettere in discesa la gara. Ma è proprio forse il pensiero di una facile quinta vittoria consecutiva (compreso quella internazionale) a rallentare inconsciamente gambe e idee azzurre, tanto che alla fine del primo tempo l'occasione più pericolosa sarà quella che il Catania costruisce al 41': Lodi crossa, Spolli, in mezzo all'area, salta ma non trova l'impatto perentorio di testa col pallone, mentre Bergessio arriva in ritardo di una frazione di secondo sul secondo palo. Il Napoli controlla il match e spinge in avanti, ma alla fine arriva dalle parti dell'area di Andujar passeggiando o accontentandosi di (ripetitive) conclusioni da fuori, assolutamente sterili. Con la prima conclusione che arriva comunque al 18' (Pandev sbaglia mira dal limite) e Andujar quasi disoccupato (un paio di uscite basse e una respinta in angolo su un sinistro di Cavani, l'occasione azzurra più ghiotta). Insomma è un Napoli che riduce i rischi al minimo, ma che non riesce a impensierire l'avversario: mai graffiante, mai veloce, mai risolutivo. Tanto che già verso la mezz'ora Mazzarri chiama Insigne e gli mostra qualche schema, salvo poi farlo riaccomodare in panchina. Intanto Maran al 22' aveva inserito Bellusci per Barrientos per ripristinare una linea difensiva a 4 e rinunciando a un attaccante.
Insigne c'e' La ripresa si apre con due novità in campo: Mazzarri cerca di dare la scossa ai suoi inserendo Insigne al posto di Inler, Maran richiama un impreciso Biagianti a favore di Izco. L'assedio napoletano al Catania comincia subito: il Napoli fa la partita e alza il baricentro, il Catania, molto compatto, fa grande intensità e non lascia varchi agli azzurri, senza peraltro rinunciare ad attaccare. Il tempo passa e il Napoli non riesce a creare nitide occasioni da gol: la squadra di Mazzarri non trova soluzioni offensive pericolose. L'allenatore livornese al 20' getta allora nella mischia anche Edu Vargas, tre gol giovedì scorso, al posto di Aronica. Chiaro il segnale: il Napoli deve cambiare passo, ritrovare aggressività e cattiveria in zona gol. Ma la squadra, forse complice un caldo ancora estivo, non lo raccoglie, e dall'assedio sulla trequarti nascono ben poche conclusioni e ancora meno occasioni da gol. Anzi, sarà il Catania a sfiorare il gol della vittoria nei minuti finali, con De Sanctis decisivo sul diagonale di Gomez al 42' e lo stesso Gomez che di destro, con un interno a giro, colpisce un palo. Il match finisce con sette ammoniti e un espulso: un chiaro indizio che il Napoli dovrà lavorare anche sulla tenuta nervosa. In attesa di incontrare la Lazio nel turno infrasettimanale di mercoledì. (www.gazzetta.it - Livia Taglioli)
|
|