La cronaca:
NAPOLI, 26 settembre 2012
Cavani travolge la Lazio. Napoli in vetta con la Juve. Tripletta dell'uruguaiano, che sbaglia anche un rigore nella ripresa. Biancocelesti senza scampo, la squadra di Mazzarri è implacabile per furore a centrocampo e cinismo in contropiede. Klose gol di mano: lui confessa e lo fa annullare
Questo Napoli, non c'è dubbio, è l'anti Juve. E il suo condottiero è Edinson Cavani, che con una tripletta stende la Lazio e supera, con 72 gol, Vinicio e Canè nella classifica dei marcatori degli azzurri in serie A. E sarebbe stato poker se nella ripresa l'uruguaiano non avesse calciato alle stelle il rigore del 4-0. La squadra di Mazzarri dunque demolisce la Lazio e aggancia i bianconeri in vetta con un grandissimo Cavani che smorza le velleità dei biancocelesti, belli fino al gol del 2-0, che di fatto ha spento la verve e la lucidità dei romani, alla seconda sconfitta consecutiva.
Il meglio dal via Turnover limitato al minimo: troppo alta la posta in palio. Così Mazzarri schiera il miglior Napoli possibile con due sole novità: Gamberini per Aronica e Behrami per Dzemaili. Petkovic, dopo aver mescolato le carte contro il Genoa, torna ad affidarsi a Klose titolare come terminale offensivo del 4-5-1 della Lazio. Manca Gonzalez, fermato da un affaticamento muscolare, ma a centrocampo sale Lulic grazie alla guarigione di Konko, con Cavanda esterno basso a sinistra. Ciani confermato al centro della difesa: stavolta fa coppia con Dias; Biava va in panchina. Mauri in campo nonostante un piccolo problema a un ginocchio.
RE CAVANI E' una partita bellissima e intensa fin dal primo minuto, con la Lazio che sfonda subito a destra con le sovrapposizioni fra Konko e Candreva che mettono in difficoltà Zuniga. E per il Napoli l'inizio è fatto soprattutto di affanno. Al 5' episodio chiave: calcio d'angolo, Klose insacca colpendo con la mano, l'arbitro Banti assegna il gol, De Sanctis si infuria e protesta, ma per poco. Perché il tedesco chiude la pratica ammettendo il fallo con l'arbitro. Gol annullato e applausi per l'attaccante laziale. E' una partita intensa e le due squadre se le danno di santa ragione. Ammoniti Cavanda e Cannavaro dopo appena 12 minuti. Mazzarri schiera il doppio mediano davanti alla difesa con Behrami a supporto di Inler e la Lazio sbatte sul muro. I padroni di casa invece sfondano ogni volta che ripartono, con Pandev che svaria da destra e sinistra e Hamsik che apre spazi a ripetizione per Cavani. Napoli spesso al tiro senza fortuna fino al gol del 20': Cavani riceve palla da Hamsik, approfitta dello spazio concesso da Ciani, si porta al limite dell'area e calcia: la deviazione dello stesso Ciani beffa Marchetti per l'1-0. A questo punto il Napoli aggredisce e riparte mettendo in crisi una Lazio poco lucida e colpita psicologicamente. Azzurri vicini al raddoppio con i suoi tre fuoriclasse davanti, ma anche con Maggio di testa servito da Zuniga. E al 32' arriva il raddoppio. Lazio tutta in avanti, difesa non schierata: Cannavaro con un lancio lunghissimo pesca Cavani solo soletto, che scappa e arriva fino al limite dell'area: botta in diagonale che piega le mani a Marchetti per il 2-0.
Azzurri implacabili La Lazio prova a ragionare, ma gli errori a centrocampo, anche di uomini di garanzia come Ledesma e Candreva, favoriscono il Napoli che aspetta e riparte senza affanno. Anzi, è la Lazio che non riesce a respirare, con gli azzurri che si piazzano tutti dietro la linea del pallone, col solo Pandev davanti alla linea della palla e Cavani che ripiega generosamente. Non punge Lulic, apparso stanco, Hernanes è sistematicamente fuori misura in cabina di regia, Mauri è evanescente e Cavanda mette in crisi la sua squadra sulla fascia con errori di posizionamento ripetuti. Petkovic cambia e passa al 4-4-2: fuori Cavanda e Mauri, dentro Floccari ad aiutare Klose ed Ederson che va ad occupare il posto di Lulic, che retrocede. Gli ospiti accelerano il gioco e si fiondano in avanti, andando però vicini al gol solo con un colpo di testa di Klose, sventato da un grande tuffo di De Sanctis. La furia scomposta laziale stimola la ferocia della squadra di Mazzarri che ha praterie a disposizione. E così un lancio di Campagnaro al 19' pesca sul filo del fuori gioco Cavani che se ne va solissimo, si smarca dall'uscita di Marchetti e insacca per il 3-0. Il match è chiuso e Cavani è il padrone assoluto. Mazzarri mette dentro Insigne per Pandev, la Lazio spinge e pieno organico, ma senza costrutto e sbattendo sistematicamente su un centrocampo implacabile. E soprattutto regalando a Insigne, Cavani e Hamsik spazi infiniti. Su uno di questi Ciani atterra il baby attaccante e Banti fischia il rigore. Cavani potrebbe fare poker. Ma calcia alle stelle. Mancano poco più di dieci minuti alla fine: il tempo per vedere la Lazio continuare a intruppare vanamente su un centrocampo lucido e aggressivo. Insigne fa venire i brividi a ripetizione a Marchetti. Fino alla resa laziale. Con questo Napoli la Juve ha tanti motivi per essere preoccupata. (www.gazzetta.it - Nicola Melillo)
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