NAPOLI - Finisce 3-0 ma c'e' poco da esultare per il Napoli in un ambiente surreale, troppo condizionato dai fatti di Roma e dall'angoscia per le condizioni di Ciro Esposito, il giovane ferito che lotta per la vita in ospedale. La partita in se' conta poco o nulla dopo la sconfitta della Fiorentina con il Sassuolo che sancisce il raggiungimento ufficiale del terzo posto in classifica per il Napoli e con esso la qualificazione al turno preliminare di Champions League. Il Cagliari e' gia' salvo da un pezzo e non ha alcun interesse a forzare il ritmo. Lo spettacolo del calcio e' inevitabilmente condizionato da cio' che accade o non accade nelle curve, dai cori contro i romanisti, dalla mancata esposizione di striscioni che modifica il tradizionale spettacolo del San Paolo. Il ritmo della gara e' sempre blando. Sembra piu' che altro di assistere ad un allenamento. La superiorita' del Napoli e' comunque evidente e gli uomini di Benitez si avvicinano molto spesso alla porta difesa da Silvesti. Nel primo tempo gli azzurri vanno due volte in gol, con un rigore di Mertens, propiziato da un'azione di Pandev, e da una deviazione sotto misura dello stesso macedone che sfrutta un perfetto assist di Callejon. Il cagliari non c'e'. I sardi tentano qualche incursione con Ibarbo, innescato da Eriksson, ma la difesa del Napoli e' attenta e non si lascia mai sorprendere. Le assenze di Albiol ed Higuain non si notano, d'altronde il clima da amichevole che inevitabilmente caratterizza la partita finisce per modificare in modo sostanziale anche i valori tecnico-tattici. La gara e' un'esibizione forzata e si vede. Nella ripresa, dopo appena 10', il portiere Silvestri atterra Pandev e viene espulso. Hamsik non riesce a ritrovare la via del gol neppure dal dischetto e coglie in pieno la traversa. Con il Cagliari in inferiorita' numerica la gara, se possibile, si fa perfino piĆ¹ noiosa. Va in gol Dzemaili. Il Cagliari non puo' far altro che difendere l'onore ed evitare una goleada. L'aria di vacanza, per chi non sara' impegno in Brasile, e' gia' una realta'.
PRIMA DEL VIA IN CAMPO CON LA COPPA - Doveva essere una festa per la Coppa Italia conquistata sul campo e festa e' stata, anche se molto sobria, nonostante il clima di tensione della vigilia avesse fatto di Napoli-Cagliari, match ininfluente ai fini della classifica, una gara ad alta tensione. E invece niente magliette pro Speziale in curva - come paventato da qualcuno - e niente striscioni nelle curve dopo gli incidenti che hanno macchiato la finale di Coppa Italia. Solo qualche coro contro i romanisti. Uno in particolare diceva "Non finisce qui".
CORI CONTRO I ROMANI - Un coro "Non finisce cosi'" scandito diverse volte si e' alzato dalla Curva A dello Stadio San Paolo pochi minuti prima dell'inizio della partita del Napoli con il Cagliari. Dalla Curva A anche ingiurie nei confronti dei romanisti: "Romani bastardi". E poi, sempre su iniziativa della stessa parte dell'impianto, tutto lo stadio: "Chi non salta giallorosso e'".
IN TRIBUNA SABELLA - Sugli spalti del San Paolo c'era anche il ct dell'Argentina Sabella, venuto a Napoli per assistere alla partita di Fernandez. Il tecnico ha incontrato anche Higuain, seduto in tribuna per seguire i suoi compagni di squadra.