La cronaca:
Udine, 3/04/2016
Udinese super: Irrati pessimo, ma Napoli schiacciato dal macigno dell'anticipo Juve. Sarri aveva detto che andare in campo dopo i bianconeri per la sesta volta nella stagione sarebbe stato un macigno. Aveva ragione.
Udinese super, Napoli rintronato, Irrati pessimo. Sei parole per riassumere la caduta partenopea in Friuli. Sei, come i punti di distacco dalla Juve a sette partite dalla fine: ma, se il Napoli si arrendesse ora, commetterebbe un errore. Sino a quando l'aritmetica concedera' una speranza ai partenopei, essi dovranno alimentarla. Anche se il tonfo di Udine e' stato molto piu' pesante di quanto il risultato finale abbia detto.
Di fronte alla miglior Udinese della stagione, che tre gol in un'ora non li aveva mai segnati, il Napoli e' sceso in campo schiacciato dal macigno psicologico della vittoria juventina sull'Empoli ed e' andato in tilt. Aggiungete lo svarione marchiano di Gabriel che, dopo avere parato il secondo rigore a Fernandes, gli ha incredibilmente spalancato le porte al raddoppio, l'improvvisa fragilita' di quella che rimane la seconda difesa del torneo, la pessima direzione di Irrati (doveva espellere Koulibaly e Kuzmanovic, non doveva espellere Higuain) e avete un quadro della domenica nera di Sarri, a sua volta cacciato dopo soli 27 minuti. Il Napoli ha concesso troppe occasioni all'Udinese, che non ha perdonato.
Il Napoli e' stato troppo nervoso, troppo lento e troppo prevedibile. Il Napoli ha giocato la peggior partita dell'anno che, sin dal primo minuto e' stata scandita da emozioni e colpi di scena: nell'arco della prima frazione tre gol, due rigori di cui uno parato, Sarri espulso dopo 27', un confronto giocato a ritmi elevatissimi in un'atmosfera splendida. Non c'e' che dire: Udinese-Napoli ha mozzato il fiato, tali e tante sono state le emozioni dei 45 minuti iniziali.
De Canio ha preparato molto bene la gara; l'Udinese aggredisce il Napoli sin dall'avvio e la mossa felice si rivela subito Badu, spina nel fianco di una difesa inopinatamente disattenta. Tant'e' vero che Koulibaly paga subito un dazio di rigore (ammonito ed era diffidato), anche se Gabriel intuisce il tiro di Fernandes dal dischetto, ma il pallone gli passa sotto il corpo.
Dopo la trentesima pro dezza di Higuain (negli ultimi 57 anni, soltanto Toni aveva realizzato 30 gol in un torneo di serie A) che rianima i partenopei, Il sostituto di Reina, pero', si rifa' alla grande sul secondo penalty concesso molto generosamente da Irrati ai friulani, perche' il giocatore bianconero trascina la gamba sinistra prima 'dell'evenutale' impatto tra il suo piede destro e quello sinistro di Ghoulam. Tuttavia, nella circostanza Ghoulam commette un'ingenuita' su Wilmer che il Napoli rischia di pagare a caro prezzo. Che la gara in Friuli sarebbe stata durissima, Sarri l’aveva detto alla vigilia. E' stato un buon profeta, soprattutto perche', rispetto all'Udinese squinternata che avevamo visto in azione sino all'arrivo di De Canio, la squadra bianconera sembra letteralmente trasformata. Il Napoli ha il merito di superare lo sbandamento iniziale e a rianimarlo sono Higuain e Gabriel.
Allo scadere, pasticcio clamoroso di Gabriel e gol capolavoro di Fernandes. Nella ripresa, il Napoli ha affannosamente cercato di recuperare, ma e' stato castigato da Thereau grazie anche alla dormita collettiva della difesa avversaria. L'espulsione di Higuain ha segnato il principio della resa a un'Udinese per la quale parlano i numeri: prima del successo odierno, aveva inanellato 7 sconfitte, 4 pareggi e 1 vittoria; aveva segnato 11 gol nelle 14 gare precedenti il confronto con il Napoli e, 31 punti in 30 incontri, i friulani li avevano totalizzati nella stagione 2005-2006. Da dieci anni non andavano cosi' male. In tre settimane, De Canio ha impresso la sterzata che porta alla salvezza. Onore al tecnico e alla sua squadra. Ora Sarri deve raccogliere i cocci e serrare i ranghi. Non sara' facile, Ma e' la sola cosa che deve e puo' fare. |
|