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Napoli, 15 dicembre 2019 Gattuso esordio flop: Gervinho nel recupero punisce il Napoli. L'ivoriano al 93' vola in contropiede e firma il gol-partita. Di uno strepitoso Kulusevski e Milik le altre reti. Nulla e' cambiato. O forse si, perche' in panchina non c'e' piu' Carlo Ancelotti, ma Rino Gattuso. Un cambiamento voluto da Aurelio De Laurentiis e dallo staff dirigenziale per dare uno scossone ad una squadra sull'orlo di una depressione. Ci si aspetta il ritorno alla vittoria in campionato che manca da 19 ottobre, contro il Verona. Ma bisogna fare i conti col Parma, la rivelazione di questo campionato, insieme al Cagliari. Non e' casuale se a centrare il colpo grosso siano stati proprio gli emiliani che vincono la partita con due azioni di contropiede concluse da Kulusevski e Gervinho. Il Napoli s'era illuso col pareggio di Milik, ma i problemi sono ancora tanti e non puo' essere di certo Gattuso a risolverli in quattro giorni. TRIDENTE - Tutto confermato alla lettura delle formazioni. L'esordio di Rino Gattuso coincide col ritorno al 4-3-3, il modulo tanto caro ai giocatori del Napoli. E, soprattutto, a Lorenzo Insigne che gioca largo a sinistra, con Callejon a destra e la conferma di Milik come riferimento centrale. Il nuovo Napoli, dunque, nasce nel segno del nuovo allenatore, che conferma Allan nella posizione di metodista, li' dove aveva giocato contro il Genk, nell'ultima partita di Carlo Ancelotti: gli esterni sono Fabian Ruiz e Zielinski. La difesa e' l’unico reparto che non presenta novita'. Il Parma ha un obiettivo: provare a scavalcare il Napoli in classifica. E per farlo si affida al suo tridente offensivo, fatto di rapidita' (Gervinho), qualita' (Kulusevski) e forza (Cornelius). SUBITO PARMA - C'e' molta attesa per questo Napoli. Ma i timori della vigilia si trasformano in realta' dopo appena 4 minuti, quando Kulusevski approfitta di una giocata sbagliata di Koulibaly e scappa dritto verso Meret, battendolo di potenza. Nel disperato tentativo di rimediare all'errore, il difensore senegalese s'infortuna ed e' costretto a lasciare il campo: si tratta di un sospetto stiramento al flessore della coscia. Al suo posto entra Luperto. Due minuti dopo il vantaggio, il Parma ha l'opportunita' di raddoppiare, ma Manolas salva su Gervinho. Il Napoli fa fatica a ritrovarsi, anche perche' non si notano differenze sostanziali tra le ultime prestazioni e quella di stasera. Il passo di Fabian Ruiz e lento, mentre la regia di Allan non e' proprio il massimo. In attacco, il tridente e' poca roba, Insigne sbaglia tanto e dopo l'ennesimo sbaglio sotto porta si prende i fischi di un San Paolo al limite della sopportazione. POCA INCISIVITA' - Colpisce lo stato del Napoli, nel senso che pare che nulla sia successo in questi ultimi quattro giorni. Eppure, lo scossone c'e' stato, il primo a rimetterci e' stato Carlo Ancelotti, ed e' parso che l'avvento di Gattuso avrebbe dovuto far svoltare, quantomeno sul piano del carattere, della determinazione. Macche'! Il gioco e' svogliato, come le conclusioni indirizzate verso la porta dell'ex Sepe. Non e' casuale se il Parma ha gli stessi punti del Napoli e tenti il sorpasso in classifica. D'Aversa l'ha preparata nei minimi particolari, la gara. Immagina un Napoli aggressivo (!) e si dispone con un atteggiamento d'attesa, pronto a far scattare le ripartenze. La difesa e' schierata, Bruno Alves e Iacoponi s'interessano di Miik, mentre a sinistra Gagliolo controlla Callejon e a destra Darmian rende inoffensivo Insigne. In attacco, D'Aversa deve rinunciare a Cornelius dopo appena un quarto d'ora: anche per lui il problema e' muscolare. Poco prima del riposo, Meret deve compiere un prodigio per deviare sul palo la conclusione di Gervinho (42'). RIGORE, ANZI NO - La gara, in ogni modo, viene movimentata nei minuti di recupero, quando Di Bello fischia un rigore a favore del Napoli per un fallo di Hernani su Zielinski. Alla Var c'e' Fabbri che invita il collega a rivedere l'azione. Ed in effetti, il fallo e' fuori area per cui l'arbitro annulla la precedente decisione e assegna al Napoli un calcio di punizione dal limite che non avra' conseguenze. LA BEFFA - Nella ripresa, c'e' maggiore convinzione, il Napoli sembra piu' deciso. Sepe si erge a protagonista in due occasioni, prima per deviare una punizione di Insigne (14') e due minuti dopo per respingere un colpo di testa di Milik, sul cross di Callejon. Al 18', Gattuso toglie Allan, deludente da metodista, e inserisce Mertens. Ed e' proprio l'attaccante belga a crossare morbido per il colpo di testa di Milik: e' il pareggio, il San Paolo comincia a respirare dopo aver trattenuto a lungo il fiato. Il Parma, comunque, e' solido, chiude bene gli spazi e ogni volta che riparte mette in apprensione la difesa napoletana. Meret deve intervenire per deviare il sinistro ravvicinato di Gervinho, mentre al 34' Insigne viene richiamato in panchina per fare spazio a Lozano. Il capitano esce accompagnato dai fischi della gente: la sua prestazione e' stata ancora una volta deludente. Il Napoli continua ad attaccare senza trovare, pero', la conclusione, Sepe controlla i deboli tentativi di Mertens e Milik. La beffa, comunque, e' cosa fatta. Corre il minuto 48' quando Kulusevki va via in velocita' nell'ultimo affondo possibile, favorito da Zielinski che scivola inopinatamente. Il talento svedese appoggia sul piede di Gervinho il pallone del trionfo. Il Napoli e' in ginocchio. I PROBLEMI - In definitiva Il Napoli ha palesato carenze strutturali a centrocampo per praticare il 4-3-3 (mancanza di un regista), una condizione mentale e fisica piuttosto carente, una reiterata incapacita' ad arginare i contropiedi avversari che quasi sempre si concludono con il gol e due errori decisivi di Gattuso: il primo e' stato la sostituzione di Allan (unico marcatore a centrocampo) con Mertens che ha ulteriormente squilibrato l'assetto gia' di per se precario, e l'ingresso di Lozano, assolutamente incocludente. Comunque le statiche sono tutte in favore del Napoli: possesso palla 72% a 28%, 33 tiri a 7 ( di cui 20 a 5 da dentro l'area) e precisione passaggi 91% contro 68%. |
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