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(3-5-2): Gollini, Toloi (88' Sutalo), Caldara (73' Palomino), Djimsiti (81' Hateboer), Castagne, De Roon, Freuler, Gosens, Pasalic (88' Tameze), Gomez (88' Muriel), Duvan Zapata. A disp. Rossi, Da Riva, Ilicic, Colley, Bellanova, Sportiello, Czyborra. All. Gian Piero Gasperini |
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(4-3-3): Ospina (30' Meret), Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly, Mario Rui, Fabian Ruiz, Demme (73' Lobotka), Zielinski, Politano (73' Callejon), Insigne (58' Lozano), Mertens (58' Milik). A disp. Karnezis, Luperto, Ghoulam, Hysaj, Manolas, Elmas, Younes. All.Gennaro Gattuso |
Bergamo, 2 luglio 2020 Atalanta sempre piu’ da Champions: 2-0 al Napoli e settima vittoria consecutiva. Quarto posto blindato per i nerazzurri che vanno a segno con Pasalic e Gosens: agli azzurri non basta un buon primo tempo. L'Atalanta mette la firma sulla Champions League, il Napoli la saluta (ormai) definitivamente. A Bergamo decidono i gol di Pasalic e Gosens al 2' e all'11' del secondo tempo, che permette alla Dea di salire a quota 60 punti, restando quarta a -4 dall'Inter (senza dimenticare gli 82 gol segnati, quota pazzesca). Gli azzurri, invece, restano a 45 perdendo la chance di mettere pressione alla Roma (impegnato alle 21.45 con l'Udinese). COSI' IL GASP E GATTUSO - Tutto confermato in casa Atalanta, con Gasperini che conferma l'undici ipotizzato alla vigilia: gli unici due ballottaggi sono vinti da Castagne e Pasalic, Hateboer e Ilicic vanno in panchina. In difesa, davanti a Gollini, spazio per Toloi, Caldara e Djimsiti (Palomino, recuperato stamattina, va in panchina). A centrocampo anche De Roon, Freuler e Gosens, davanti, oltre a Pasalic, Gomez e Zapata. Dall'altra parte, dopo il turnover contro la Spal, Gattuso punto sul miglior 4-3-3 possibile: Ospina in porta, difesa con Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly e Mario Rui. Mediana con Zielinski, Demme e Fabian Ruiz. In attacco, tridente "leggero" con Politano e Insigne larghi e Mertens al centro. Arbitra Doveri di Volterra. TRANQUILLI I PRIMI 45’ - Primi minuti equilibrati, al 9' primo tentativo del Napoli, con Mertens dalla distanza: collo esterno, palla fuori. Gli azzurri partono e al 14' ci prova Koulibaly, ma il suo colpo di testa su cross di Politano finisce alto. Il primo squillo dell'Atalanta arriva 2' dopo: mancino del Papu dai 25 metri, Ospina devia in corner. Il portiere colombiano e' bravo anche al 24', ancora su Gomez. Punizione dalla sinistra, l'ex Arsenal si distende con la manona: bella parata e scontro (doloroso) con il compagno Mario Rui, che costringe Gattuso al cambio. Dentro Meret dopo circa 5' di cure. Dal 30' non succede nulla di particolare, i due portieri non corrono rischi (per Gollini solo una bella uscita di testa): 4' di recupero e tutti negli spogliatoi sullo 0-0 con un Napoli - possesso e palleggio alla mano - piu' brillante. DOPPIO COLPO DELLA DEA - La ripresa riparte senza altre sostituzioni, ma con soli 2 tiri nello specchio della porta in tutto il secondo tempo l'Atalanta va in doppio vantaggio; prima con Pasalic: al 2' perde banalmente palla al limite della propria area di rigore Fabian, cross da destra di Gomez, un "cioccolatino" per il croato che, solissimo all'interno dell'area, segna il primo gol da atalantino al 100% (fresco il riscatto dal Chelsea per 15 milioni). E poi raddoppia: il 2-0 arriva all'11': azione coraggiosa di Toloi, che sbagliando un tiro serve involontariamente Gosens, freddo e preciso a battere Meret con un mancino basso, potente e preciso. Il match e' sempre piu' nerazzurro, il Napoli non riesce a riaprirlo (pericoloso Fabian Ruiz con un sinistro dalla distanza, annullato un gol al Milik per fuorigioco): la Dea, quindi, continua a volare e centra la settima vittoria consecutiva in Serie A. Per il Napoli, invece, uno stop pesante dopo cinque successi di fila che, probabilmente, lo costringe a salutare definitivamente la Champions League ma ricevendo segnali importanti dalla squadra (15 tiri verso la porta da parte del Napoli contro solo 9 dell’Atalanta dei quali 7 nello specchio contro 3). Ancora una volta positivo l'ingresso in campo di Lozano, fra i piu' ispirati: forse avrebbe meritato di giocare dall'inizio. |
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