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Il seminario tridentino diocesano

Il seminario è ubicato nell'ammirevole e articolata piazza del duomo della quale diventa parte integrante. La piazza si presenta infatti scenicamente animata dall'eterogeneità degli elementi architettonici in essa presenti.
Il complesso oggi è caratterizzato da un aspetto maestoso e monumentale nella sua mole. Tale aspetto però è l'effetto consequenziale degli interventi strutturalmente operati sul complesso nel corso dei secoli. Nel 1712 l'edificio era infatti solo una piccola parte dell'attuale struttura ed era stato commissionato ad opera dell'arcivescovo Masones, in realtà oggi, di quest'opera, non è rimasta alcuna traccia.
L'effetto visivo della facciata odierna, dà una sensazione di severità e rigidità, forse ricercate; le aperture sono disposte in maniera uniforme, senza variazioni nel loro ripetersi.
I materiali utilizzati sono blocchi di pietra e mattoni in cotto. La facciata è, a tratti regolari, intervallata da un ordine gigante di lesene con la superficie liscia.
Il corpo centrale dell'edificio venne ultimato nel 1744.
Sotto la direzione del Cominotti, attorno al 1830 e per il volere di Monsignor Bua, venne costruita l'ala occidentale e prolungato l'edificio verso nord. Il Cominotti rese unitario di disegno del prospetto ripetendo simmetricamente lo schema dell'ala sud; l'architetto era solito rispettare ampiamente nei suoi disegni la volontà di chi gli aveva dato l'incarico, operando nel contempo una sinergia compositiva del nuovo col preesistente. Questa raffinatezza pratica e nello stesso tempo architettonica incentrata sulla integrazione formale, è alla base della costruzione della parte del Seminario a lui dovuta.
La parte superiore della facciata è invece del 1800 primi del 1900 e si inserisce a concludere l'opera con un piano attico leggermente arretrato rispetto al resto del fronte sormontato da un ampio timpano con medaglione.
L'apice espressivo del prospetto è sicuramente la cornice del portale d'ingresso realizzata nel 1912 le cui decorazioni si estendono ad integrare anche la finestra del piano primo generando un elemento elegante slancio.
Internamente i locali, ampi e rispondenti alle funzioni chiamate ad assolvere, sono anche ricchi di pitture. Il momento di maggiore espressività decorativo-formale è costituito dal suggestivo scalone interno di rappresentanza dallo spiccato sapore settecentesco.

 
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