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DIARIO DI BORDO di paolo diociaiuti.

Email:paolo.diociaiuti@inwind.it

(appunti dalla lezione del 24 Aprile 2002)

 

"All'origine del GIS. Le informazioni A&N e il data base grafico"

Vediamo in questa lezione come possono "stare assieme" il mondo vettoriale e quello del data - base.

Introduciamo questo argomento con un nuovo quesito "leonardesco": il terzo della serie.

Terzo quesito di Leonardo.

Immaginiamo di essere al tempo di Leonardo da Vinci e vogliamo trasmettere a distanza, sempre senza scambio "materiale" di informazioni, dei dati "strutturati" di tipo alfanumerico,cioè sia di tipo testuale che numerico. Come è possibile ottenere questo risultato in una maniera più rapida, efficiente ed intelligente di quelle precedenti? La risposta sta nella parola chiave: MODELLO.

Il modello, la matrice, i dati Numerici.

Per la trasmissione di dati strutturati come richiesto nel quesito Leonardo è necessario costruire un MODELLO. In termini scientifici un modello è un insieme di relazioni tra variabili. Nel nostro caso dovremo elaborare una matrice che costituisca un modello, cioè fare in modo che all'interno della matrice si stabilisca un insieme determinato di relazioni tra gli elementi contenuti, tutto ciò secondo un codice condiviso che renda possibile la trasmissione.

     a     b     c     d     e     f  

1   +     -

2                  *     +

3                  -

Nel caso della logica raster trasmettevo per punti "scemi". Ora, al contrario, continuo a trasmettere dei dati in sequenza che descrivono la "posizione" dell'elemento nella matrice ed il suo "valore", MA le posizioni all'interno della matrice devono avere un SIGNIFICATO preciso e condiviso. Le famiglie dei dati che posso trasmettere sono: DATI / INFORMAZIONI e RISULTATI. Le caselle risultato contengono il risultato di una qualche operazione tra alcuni dei dati contenuti in altre caselle DATO. Per esempio la casella c2 può contenere il risultato di una operazione tra i dati contenuti nelle caselle a1 e b1. Come è ovvio, il terzo elemento fondamentale da trasmettere è un "descrittore" della operazione da fare tra due o più caselle. Questo elemento è l'OPERATORE o FUNZIONE. Nel complesso abbiamo celle con DATI, celle con RISULTATI e FUNZIONI. Questi sono gli elementi fondamentali che costituiscono un FOGLIO ELETTRONICO. Le funzioni possono essere molto complesse ed in grande numero e possono concatenare una rete enorme di dati e risultati. I dati possono variare mentre le funzioni che concatenano i vari dati possono restare invariate: il modello sarà capace di ricalcolare tutti i risultati rispetto alla variazione dei dati. Il modello realizza in questo modo una INTERCONNESSIONE DINAMICA dei dati. Al variare di alcune variabili siamo in grado di ottenere rapidamente e, soprattutto, interattivamente i risultati desiderati. Non resta a questo punto che stabilire un codice di trasmissione  a distanza ed avrò risposto al terzo quesito di Leonardo, come trasmettere dati strutturati.

I dati AlfaNumerici.

Spostiamoci su dati di famiglia testuale, i dati Alfabetici. Per esempio possiamo costruire un modello con dati relativi ad un gruppo di  persone del tipo:

          nome     cogn.     email     città     altez.

1       mario     rossi      mr@...      rm       175

2       ........

3

Esistono due significati precisi per righe e colonne in questo tipo di modello. Le RIGHE  contengono un set unitario di informazioni e sono dette più propriamente RECORD. Le COLONNE, ciascuna delle quali attraversa ciascun record, sono i FIELD. Insiemi omogenei di record costituiscono le CLASSI o FAMIGLIE. E' possibile vedere il data base anche sottoforma di struttura stratificata di informazioni. Infatti, una volta che si sia costruito un modello di informazioni del tipo che abbiamo descritto, le informazioni contenute possono essere raggruppate ed organizzate per fare delle ricerche fortemente mirate.

Funzioni AlfaNumeriche e grafiche: all'origine del GIS. Duplice creatività dei modelli.

E' possibile associare lo strumento data base a programmi di grafica vettoriale. Il primo programma che ha consentito questo tipo di associazione è stato FILE VISION.  Immaginiamo che ad un elemento grafico sia associata una scheda di data base, posso accumulare in questo modo moltissime informazioni relative al singolo elemento di grafica e, soprattutto, posso condurre delle ricerche mirate. In sostanza si tratta di legare un bagaglio di informazioni grafiche ad un bagaglio di data base. Lo strumento comincia a diventare molto potente! Il ragionamento svolto ha in nuce il Geographical International System (GIS) un sistema capace di  interfacciare un data base ed un qualunque file grafico. Con strumenti di questo tipo si ha una continua possibilità di ricerca di informazioni, con la utilità di poter produrre automaticamente dei grafici tematici. Siamo di fronte ad un modello / modo di guardare alla realtà interattivo. Questo modello / modo ha due livelli di CREATIVITA': il primo livello coincide con l'atto di elaborazione del modello (semplice o complesso che sia), il secondo livello "si apre" nel momento in cui si adopera lo strumento. Infatti, utilizzando questo genere di strumenti si possono "scoprire" delle regolarità, delle relazioni non conosciute prima e che possono aprire nuove analisi e nuove riflessioni. Il secondo livello di creatività vive, quindi, per un effetto di creatività di ritorno. Mentre al primo livello si possono proiettare nel modello informazioni critiche dell'oggetto in esame, al livello della creatività di ritorno dal modello si possono aumentare le conoscenze critiche dell'oggetto stesso.

 

 

Vai alla lezione successiva: "Centro di gravità impermanente".

 

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