CARIA
Regione sud occidentale dell'Asia Minore. Ebbe molti contatti con la civiltà cretese, nonchè con quelle della Lidia e della Persia di cui ne subì l'egemonia. Tra le sue città principali annoveriamo Alicarnasso, Cnido e Mileto (vedi apposita sezione). Ciascuna di queste ebbe una propria vita autonoma dalle altre: questo fu il punto debole che agevolò l'egemonia persiana.
La Caria ebbe origini remote, già intorno al XI secolo a.C., periodo in cui tale regione venne influenzata dagli Ittiti. Successivamente, con l'avvento dei Popoli del Mare, rimase la popolazione ionica, anche micenei scappati dall'invasione dei Dori in Grecia, che ebbe notevoli commerci con la Grecia e tutto il mediterraneo, considerata la posizione geografica. Fu la volta dell'egemonia persiana (VI sec. a.C.) intramezzata da quella di Alessandro Magno (dunque di nuovo ellenica).
Infine la Caria divenne provincia romana con l'avvento di Pompeo. Ci furono poi i domini Arabi e Turchi fino ad arrivare ai giorni nostri.
Le città della Caria.
ALICARNASSO
Capitale della Caria, situata su un promontorio dei golfo Ceramico (golfo di Kerme) con acropoli e buon porto; fu fondata dai dori di Trezene argolica ed ebbe forse anche coloni di Argo. Svolse una notevole attività commerciale e stabilì anzi un proprio fondaco a Naucratis in Egitto; cadde poi in potere dei re di Persia e fu governata da tiranni; sotto il comando di Artemisia partecipò alla spedizione di Serse contro la Grecia (480 a. C.). Ebbe dal sec. VI a C. fìno al sec. III dell'impero una ricca coniazione di moneta propria. Fu già uno dei sei capoluoghi della lega dorica; fece parte della lega delio-attica, ma se ne staccò durante la guerra del Peloponneso, e fu effimera la riconquista fattane da Trasibulo (389 a. C.).
Esclusa dalla lega dorica, aveva formato insieme con Mileto, Coo, Chio e Rodi, un regno vassallo della Persia, sotto i tiranni Ligdami e Mausolo. Un testo epigrafico ricorda i patti stretti dai cittadini con Ligdami; sotto Mausolo, A. toccò l'apogeo del suo splendore; Artemisia, la sorella e vedova di Mausolo, fece innalzare in suo onore il celebrato mausoleo, ritenuto una delle sette meraviglie del mondo, al quale lavorarono Briasside, Scopa, ecc.
( Vedi MAUSOLEO DI ALICARNASSO )
La città fu assediata, presa e in parte distrutta da Alessandro Magno (333 a. C.); durante il sec. III a. C rimase sotto i Tolomei; nel 197 riebbe la sua libertà, ma subì la supremazia di Rodi, e poi fu compresa nella provincia romana d'Asia. Venne decadendo sotto gli imperatori bizantini e sotto gli arabi. Fu patria di Erodoto e di Dionigi.
CNIDO
Antica città dell'Asia Minore, nella Caria, all'estremità occidentale della penisola che da essa prendeva il nome di Chersoneso Cnidio, di fronte all'isola di Coo. Era una delle città dell'Esapoli dorica. Possedeva due porti, di cui il meridionale, più ampio, protetto da fortissimi moli. Fu celebre per il culto di Afrodite: famosa era nel maggiore dei suoi tempo la statua della dea eseguita da Prassitele, di cui sembra sia una copia la cosiddetta Venere che entra nel bagno del Museo vaticano. Le origini della città risalgono probabilmente al sec. VII a. C., ma il suo sviluppo edilizio è riferibile al sec. V a. C., quando essa aderì alla lega delio-attica.
Tributaria della Persia, poi di Atene fìno al 412 a. C., passò quindi a Sparta. Nelle vicinanze di Cnido l'ateniese Conone, al comando degli ateniesi e dei persiani alleati, distrusse la flotta spartana comandata da Pisandro (394 a. C.). La città fece parte dell'impero di Alessandro, poi fu sotto i Seleucidi e i Tolomei; riebbe la libertà nel 190 a. C. dai romani, dei quali fu anche alleata (29 a. C.). A C. ebbe sede un'antica scuola medica (Sec. V a. C.), i cui precetti sono raccolti nelle sentenze cnidiane (knidiai gnomai).
I princìpi fondamentali della scuola erano legati allo studio della sede delle malattie e alla loro classificazione sistematica. Si conservano numerosi resti della città più antica e di quella più tarda sotto la dominazione romana. La città era fortificata, con un'acropoli e l'abitato disposto sulle pendici collinari lungo un asse principale si disponevano le varie insulae regolari, limitate dalle case di abitazione e dalle strade secondarie. Gli scavi, condotti nella prima metà dell'800, hanno individuato i principali monumenti della città: il teatro, l'odeon, il mercato, il ginnasio, resti di templi.
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