RODI
Secondo la tradizione, Rodi aveva diversi nomi: venne chiamata Etrea, Colimbria, Asteria, Ataviria, Macaria, Oloessa, Ofiussa, Pelaghia, Piliessa, Stadia e Telchinia.
Per quanto riguarda quest'ultimo nome, la mitologia dice che Nettuno s'innamorò di Alia, sorella degli abitanti dell'isola Telchinon ed ebbe con lei una figlia chiamata Rodi. Essa si sposò con Ilios (Sole) e diede il suo nome all'isola. Per questo si narra che dopo i Telchini, Rodi fu abitata dai figli di Ilios che erano intrepidi marinai. Poco prima della guerra di Troia, Tiptolemo, figlio di Ercole, occupa l'isola consegnandola a Vutis di Argo che insieme agli altri Greci partì per Troia. |
Questo spiegherebbe il dominio dei Dori. I toponimi ed i reperti archeologici dimostrano che la storia di Rodi si perde nei secoli. Alcuni di questi toponimi sono più antichi dei reperti archeologici finora trovati, perché risalgono ad un'epoca antecedente ai primi Greci ed appartengono ad un popolo dell'Asia Minore. Questi sono i nomi odierni di Ialissos, Lindos, Camiros, Lardana, Ataviris e Lorima.
A Lindos gli scavi hanno portato alla luce reperti dell'epoca Neolitica.
Molti degli oggetti ritrovati appartengono all'era del rame, all'era Micenea e
comunque dal 1500 a. C. in poi. Gli Achei dopo Creta occuparono anche Rodi dando
a Ialissos il nome di Achaia, nome che mantenne per un lungo periodo. I vari
ritrovamenti Micenei, dimostrano che la civiltà Egea rimase inalterata fin dai
tempi storici.
I Dori, completata l'occupazione della Grecia, invasero Rodi suddividendola in
tre dipartimenti amministrativi con Ialissos, Lindos e Camiros capoluoghi.
Queste tre città insieme a Coo, Kindos ed Alikarnassos formarono una
federazione (Exapolis - sei città) per difendersi dagli abitanti
dell'Asia Minore. La prima parte della storia di queste città, presenta
un'intensa attività commerciale ed una sostenuta espansione come è stato
appurato dai ricchi ritrovamenti delle tombe di Camiros.
Nel settimo secolo, la potente Exapolis, un po' alla volta, dominò
l'intera area fondando colonie nelle coste settentrionali dell'Asia Minore, a
Fissilis in Lidia, a Soli in Cilleia, a Salamis e
Gela in Sicilia e a Rodi nella
Spagna Nord-Orientale sottomettendo anche tutte le altre isole vicine.
Durante
le guerre Persiche, Rodi resistette al generale Persiano Dati che dopo l'inutile
assedio a Lindos si ritirò per ritrovarsi di fronte agli isolani nella
battaglia di Salamina dopo che nel 478 a.C. erano entrati in alleanza con gli
Ateniesi pagando la dovuta tassa. In quel periodo, Diagoras, membro della
potente famiglia degli Eraclidi vince le Olimpiadi diventando uno dei più
grandi atleti Greci.
Nel 412 a.C. i Rodensi, approfittando della debolezza che attraversava la Polis
Ateniense, si rivoltarono formando nell'isola il loro quartier generale per le
operazioni della loro flotta, richiamando dall'esilio Doriea, figlio di Diagora
ed amico degli Spartani. Quattro anni più tardi, gli abitanti delle tre grandi
città, decisero di fondare una nuova grande città, scegliendo per questo scopo
una magnifica località nell'estremità nordoccidentale che chiamarono Rodi,
costruita sui piani elaborati dall'architetto Milesio Ippodamo. Il suo sviluppo
fu rapidissimo e presto assunse un'importanza notevole attraendo e controllando
gran parte del commercio di questa parte dell'Egeo. E' talmente forte e
prosperosa che da allora la sua storia si dentifica con tutta l'isola. La città
è governata dal suo Parlamento e dall'Ecclesia, ma per i problemi interni
rimase sotto il controllo Parlamentare delle tre città che la fondarono.
Nel IV secolo a.C. lo sviluppo politico di Rodi si interrompe a causa delle
continue lotte tra i democratici e gli oligarchici che alla fine portarono
l'isola sotto il dominio Spartano dal 412 al 395 a.C. e dal 391 al 378, poi dal
391 al 357 sotto gli Ateniesi ed infine dal 357 al 340 sotto il re di Caria.
Durante quell'anno venne occupata dall'ammiraglio Rodense Mentares per conto dei
Persiani e otto anni più tardi si arrese ad Alessandro Magno alla cui morte la
guardia Macedone fu scacciata via.
Nel 304 fu assediata dal Demetrio, l'Assediatore. Nel 277 un forte terremoto
distrusse la città che fu ricostruita in breve tempo. Nel periodo Romano, i
Rodensi offrirono l'appoggio della loro flotta ai Romani ma nel 43 d.C. Caio
Cassio occupò e saccheggiò la città che non volle sottoporsi ai sui ordini.
Nell'anno 297 l'Imperatore Diocleziano unì definitivamente l'isola formando la
"Regione Insulare" con capitale Rodi. Il Cristianesimo si diffuse
velocemente nell'isola e San Paolo predicando a Lindos battezzò i primi
Cristiani.
Da sempre gli abitanti dimostrarono un grande amore per le lettere e le arti.
Famosi poeti e scultori raggiunsero l'isola all'apice della loro creatività,
come Pissandro da Camires, Aristomene, Evagora, Apollonio di Rodi, Kleovulos da
Lindo che fu uno dei sette saggi dell'Antica Grecia e tanti altri. Lo sviluppo
della scultura a Rodi risale alla metà del IV secolo a.C., e tra i più noti
scultori spicca Chares da Lindo, autore del famoso Colosso di Rodi e
della statua di Ilios (Sole).
( Vedi COLOSSO di RODI )
Per il Colosso occorsero ben 12 anni di
lavoro per completare i 31 mt. di altezza in bronzo. Si dice che quando vinsero
Demetrio, i Rodensi vendettero le loro macchine belliche e con il ricavato
commissionarono il Colosso che fu posto a cavalcioni dell'imboccatura del porto.
Venne distrutto da un catastrofico terremoto nel 226 a.C. e viene ricordato come
una delle sette meraviglie del mondo antico.
Nei primi secoli del periodo medievale, Rodi continuò ad essere la capitale
dell'isola diventando la capitale dei Ciberiotti quando i Bizantini la divisero
in "Temata" (Provincie). La fine dell'espansione, arrivò nel 515 d.C.
quando il grande terremoto la rase al suolo e nonostante le cospicue somme di
denaro elargite dall'Imperatore Anastasio, la città non ritrovò più il suo
splendore.
Agli inizi del VII secolo venne continuamente attaccata dai Persiani in guerra
con l'Imperatore Eraclio che la conquistarono nel 620. Dal 653 e per cinque anni
la occuparono gli Arabi di Moabia e nel 717/718 passò ai Saraceni. Nel 807 il
Califfo Harun Al Rashid occupa l'isola per un breve periodo. Nel tempo
dell'Imperatore Alessio I, attaccata dai pirati, venne occupata da loro. Nel
1097, occupata dai Crociati divenne il pomo della discordia tra Pisani, Genovesi
e Veneziani che ne disputarono il possesso. Durante la caduta di Costantinopoli
per mano dei Franchi, nel 1204, l'ex Governatore di Rodi, Leone Gavala si
dichiarò Principe Ereditario (Cesare), alternando una posizione indipendente ad
una di alleanza con il Bisanzio. Dal 1261, Rodi teoricamente faceva parte
dell'Impero Bizantino, ma in realtà era governata da ammiragli Genovesi che nel
1306 ad opera dell'ammiraglio in carica, Viniolo, venne ceduta ai Cavalieri di
San Giovanni che la dominarono per tre secoli sotto la guida di un Gran Maestro.
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