LHASA

Introduzione

Barkhor

Potala

Norbulingka

Monastero di Sera

Chokpori

Drepung


 

Introduzione

 

Lhasa (Trono di Dio) : si trova a 3650 m di altitudine. Le temperature medie sono - 2° C in inverno e + 15° in estate. Per secoli meta di pellegrinaggi, essendo il centro del lamaismo.

Lhasa è divisa in tre sezioni: le aree di insediamento cinese, caratterizzate da grosse costruzioni quadrate e monotone, che ospitano abitazioni, uffici e stabilimenti industriali; l'area musulmana, che sorge intorno alla moschea e l'area strettamente tibetana, che mantengono ambedue una loro particolare atmosfera, nonostante siano state sostanzialmente ridotte dalle distruzioni operate dai cinesi. Ricca di monasteri.


 

Barkhor

 

Anello lungo 800 metri che corre intorno al Jokhang. I pellegrini percorrono tutt'oggi il Barkhor, prostrandosi e camminando in senso orario tra banchetti e negozi di vario genere: la zona costituisce infatti il variopinto e interessante mercato della città.

Il monastero più antico è il Zuglakang o Jokhang (cin. Dazhaosi), la cattedrale del buddhismo tibetano, vero centro della vita sociale e spirituale della città e del paese. La parte più vecchia del Jokhang risale al 7° secolo. 

Jokhang 

Era uno dei due templi costruiti da Songtsen Gampo per ospitare le statue di Buddha che le sue due mogli straniere avevano portato in Tibet dalla Cina e dal Tibet. La leggenda dice che Songtsen Gampo lanciò il suo anello in aria promettendo di costruire un tempio in qualsiasi luogo fosse caduto. L'anello cadde in un lago e colpì una roccia, dove miracolosamente apparve uno stupa bianco, un segno di buon auspicio. 

Per le fondamenta furono poste attraverso il lago delle lunghe travi, ma il proposito si rivelò fallimentare. Alla fine il lago venne riempito con della terra portata da capre e sopra vi fu costruito il Jokhang, ad opera di artigiani provenienti da Tibet, Cina, Nepal e Kashmir.  

Il Jokhang divenne poi il centro della religiosità tibetana per decisione di Tsong Khapa, il fondatore della Setta Gialla. All'interno del monastero si trovano più di 300 statue, tra le quali la statua dorata di Sakyamuni del XVII secolo, alta 26 m, e al primo piano statue del VII secolo del re Songtsan Gampo e delle sue due spose, la nepalese e la cinese.

Jokhang - Entrata

I muri della sala centrale sono decorati con affreschi alti 3 m che occupano una lunghezza totale di 600 m.
Al secondo piano sono conservati i 108 sutra buddhisti introdotti nel Tibet sotto i Ming.
Il tetto del Monastero delle tegole dorate è decorato con campanelle che tintinnano quando tira vento. L'archietttura risente di parecchi stili: tetti dalla forma cinese ma con strutture di pietra o di legno tibetane arricchite di alcuni elementi nepalesi e indiani.

Jokhang - Particolare del tetto


 

Potala


Meraviglia architettonica costruita sul fianco della Collina Rossa e che può essere vista da tutte le direzioni per chilometri. 

Originariamente semplice padiglione dedicato alla preghiera, costruito dal re Songtsen Gampo nel VII secolo, dopo il suo matrimonio con la principessa Wen Cheng, della famiglia imperiale dei Tang, il palazzo, successivamente ingrandito, venne distrutto nel IX secolo da un incendio provocato da un fulmine.

Venne poi ricostruito per ordine del V Dalai Lama a partire dal 1645 e divenne la residenza invernale del dalai Lama.

Scampò miracolosamente alla furia distruttrice delle Guardie Rosse negli anni della Rivoluzione Culturale grazie, pare, alla protezione delle truppe regolari cinesi. Si tratta di una struttura enorme, costruita in pietra, terra e legno, alta 1187 m, divisa in due parti, il Palazzo Rosso e il Palazzo Bianco; i suoi 13 piani ospitano oltre mille stanze, con diecimila cappelle e duecentomila statue; i muri, spessi tra i due e i cinque metri, sono stati rinforzati tramite iniezioni di rame fuso, in assenza di qualunque armatura portante. 

Il Potala visto dai tetti del Jokhang

Nel palazzo rosso, tradizionalmente dedicato agli affari religiosi, si trovano cappelle, sale per le assemblee e i mausolei con le tombe riccamente adornate dei Dalai Lama: la tomba del V Dalai Lama è alta 20 metri, occupa tre piani ed è coperta da circa 3.700 kg di oro. 

Potala - Palazzo Bianco

Il palazzo bianco era destinato agli uffici governativi e ospitava le sessioni dell'assemblea nazionale tibetana. Sul tetto sorgevano infine gli appartamenti privati del Dalai Lama.


 

Norbulingka

Il nome significa Parco del Gioiello. Si tratta di un vasto compleso formato da bassi palazzi, padiglioni, templi, giardini e boschi. La sua costruzione iniziò nel 1755 ad opera del VII Dalai Lama per utilizzarlo come palazzo d'estate. Ogni anno, dal 4° al 9° mese del calendario tibetano, il Dalai Lama si trasferiva qui a lavorare. Qui ebbero luogo i più aspri combattimenti durante la rivolta del 1959 e da qui il Dalai Lama abbandonò il paese.

Monastero di Ganden, distante circa 40 km da Lhasa, posto sulla cima dell'omonima montagna; Ganden era forse il più bel monastero di tutto il Tibet, purtroppo venne raso al suolo durante la Rivoluzione Culturale e oggi, dell'originario complesso monastico che ospitava 6000 monaci, i tibetani sono riusciti a ricostruire solo alcuni edifici e sale di meditazione. Attualmente vi vivono 200 monaci. Da Ganden lo sguardo spazia su tutta la valle del fiume Kyi Chu e sulle lontane cime innevate.

 


 

Monastero di Sera

Si trova 6 km a nord di Lhasa, alla base del Monte Tatipu. Sera è uno dei Sei Grandi monasteri Gelugpa (gli altri cinque sono Drepung, Ganden, Tashilhunpo, Labrang e Kumbum). Sera era più piccolo di Drepung, con 7.000 monaci, ma era molto ricco e con un potere simile. Oggi ha circa 300 monaci. Fu fondato nel 1419 da uno degli otto discepoli di Tsong Khapa. 

       

Divenne famoso per i suoi insegnamenti tantrici mentre Drepung acquistò fama per il suo ruolo di governo. Il complesso monastico, fortemente lesionato dalla Rivoluzione Culturale, comprende:
- La grande sala assembleare (tsokchen);
- Tre tratsang (collegi che offrono studi specializzati, diretti ognuno da un proprio abate, il khenpo).: il Sera Me Tratsang, che promuove gli studi elementari, il Ngagpa Tratsang, il collegio di studi tantrici, il Sera Je Tratsang, il più grande, con quattro piani.
- 30 khangtsen (unità residenziali con cappelle riservate ai monaci provenienti dalle differenti aree del Tibet), alcune delle quali sono collocate sulla cima della collina sovrastante: lungo il sentiero che vi conduce si possono ammirare pitture rupestri molto colorate.

Circa 1 km a est di Sera c'è una roccia isolata dove all'alba avvengono i "funerali celesti". Poichè il terreno gelato impedisce una normale sepoltura e lo scarso combustibile proibisce la cremazione, i Tibetani impararono a tagliare i corpi dei loro morti in piccoli pezzi e darli in pasto agli uccelli. Avvoltoi, corvi e nibbi calano quando coloro che hanno eseguito il suddetto lavoro, chiamati domdens, hanno finito.


 

Chokpori

 

Il Chokpori, la Collina del Monte della Medicina, è una delle quattro montagne sacre del Tibet Centrale (nessuna di esse molto alta) e la sola vicino a Lhasa. Le montagne sacre erano considerate l'anima del paese. Esse preservavano e proteggevano i pellegrini che le visitavano. Oggi il Chokpori ha in cima un ripetitore della radio.

La leggenda dice che il primo dottore e fondatore della medicina tibetana, di nome Yudo Gampo, costruì la sua casa sul Chokpori durante il regno del re Songtsen Gampo. Nello stesso periodo una delle mogli tibetane del re costruì un tempio sulla parte orientale della collina. Molto più tardi, nel 17° secolo, Sangye-Gyatso, reggente del V Dalai Lama, fondò sulla sua sommità un collegio medico monastico e una biblioteca fornitissima di medicina tibetana che rimase il principale in Tibet per 300 anni. Fu bombardato dall'artiglieria durante la rivolta del 1959 e le rovine furono rimosse nel 1983 per fare posto all'antenna.

 


 

Drepung

 

Drepung (cin. Zhebangsi) Poco distante da Lhasa (5 km a nord-ovest); era il più grande e ricco monastero del Tibet. Fu fondato nel 1416 da un discepolo di Tsong Khapa, con il patrocinio di una nobile famiglia. Il V Dalai Lama lo ingrandì e vi governò mentre veniva ricostruito il Potala. Al suo massimo splendore Drepung ospitava più di 10.000 monaci.

Governava su 700 monasteri sussidiari e possedeva vaste proprietà. Nel 1959 vi vivevano 6000 monaci. La metà, compresi tutti i lama di livello superiore, fuggirono con il Dalai Lama. Oggi restano 500 monaci, di cui un centinaio di novizi. Vi è conservata la migliore collezione di statue e oggetti sacri antichi del Tibet.


 

 

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