Nomi: |
Usikhaura-meramun-setpenra
Setnakhte-mererra-meramun |
Dinastia: |
XX (1184-1078 a.C.) |
Anni di regno: |
[1184-1182 a.C.] |
Collocazione storica: |
Nuovo Regno 1567-1080 a.C. |
Poco si sa di Setnakhte, salvo che fu il padre del grande sovrano Ramses III
e marito della madre di questi, Tiye-merenese. C'è motivo di ritenere
che l'intervallo tra la fine della XIX dinastia e la sua ascesa al trono sia
stato piuttosto breve, forse non più di 5 anni; probabilmente egli regnò meno
di due anni. Il suo nome significa "Seth è vittorioso", e nel
nome di Seth elimina fazioni e cacciò quanti cercarono di impadronirsi
dell'Egitto, in particolare gli asiatici. Questo sovrano, amante dell'armonia,
diede fiducia ai funzionari già in carica e il paese continuò a vivere in
pace.
Fu Setnakhte a nominare il futuro faraone Ramses III "principe" e
"bocca superiore" del territorio e comandante in capo di tutti gli
eserciti. Il suo regno fu troppo breve perché gli artigiani di Deir el-Medina
riuscissero a completare la sua sepoltura; avevano già cominciato a scavarla,
ma un incidente ne aveva rallentato i lavori: durante lo scavo del corridoio
principale, per errore, erano finiti nella tomba di Amenmesse. Per questo motivo
e per mancanza di tempo si decise di allargare la recente tomba di Tauosre e di
seppellirvi Setnakhte assieme alla sovrana che lo precedette. Setnakhte fu
indubbiamente sepolto nella tomba di Tauosre, ma il suo sarcofago fu scoperto
nella tomba di Amenophis II mentre la mummia non è stata rintracciata.
Nomi: |
Usimara-meramun Ramesse-hekaon |
Dinastia: |
XX (1184-1078 a.C.) |
Anni di regno: |
[1182-1151 a.C.] |
Collocazione storica: |
Nuovo Regno 1567-1080 a.C. |
Ramses III era ben conscio della grandezza dei più famosi sovrani della XIX
dinastia , tanto che modellò il proprio nome e prenome su quelli di Ramses II.
I suoi primi anni di regno furono minacciati da gravissimi pericoli. Nel Sud
aveva poco da temere; la Nubia era diventata una provincia egizia, ed è
probabile che le scene di una battaglia in quella regione siano puramente
convenzionali e prese a prestito da illustrazioni precedenti. La nostra
conoscenza degli autentici e pericolosi conflitti che Ramses III si trovò ad
affrontare deriva in gran parte da iscrizioni e rilievi sulle pareti del suo
grande tempio a Medinet Habu, il meglio conservato e il più interessante
di tutti i templi a occidente di Tebe. Naturalmente predominano i
soggetti religiosi, ma numerose sono anche le scene guerresche che integrano in
modo prezioso le iscrizioni.
La lunga iscrizione dell'anno 5 ricorda una campagna militare contro i vicini
occidentali dell'Egitto, noti sotto il nome generico di Tjehnyu. Queste
popolazioni erano esasperate perché il faraone aveva loro imposto un governante
di sua scelta; la saggezza reale, tanto esaltata nei geroglifici, non era stata
evidentemente apprezzata.
Certi rilievi policromi raffigurano prigionieri dalla barba rossa, con
riccioli ricadenti ai lati del capo e lunghi mantelli riccamente ornati. Si fa
il nome di tre tribù: i Libu, o Libi, il cui nome è rimasto all'intera regione
nord-orientale dell'Africa confinante con l'Egitto; gli Sped, dei quali non si
hanno altre notizie; e i Meshwesh, nominati per la prima volta sotto Amenophis
III, e che da allora ebbero una parte sempre più importante nei documenti
storici. Si ritiene generalmente che siano i Maxyés situati da Erodoto nelle
vicinanze di Tunisi.
Subito dopo l'Egitto si trovò di fronte a una minaccia ben più grave
costituita dal tentativo, da parte di una confederazione di popoli marinari del
settentrione, di stabilirsi nei ricchi pascoli del delta, della Siria e della
Palestina. Loro scopo era quello di trovare nuove sedi in cui stabilirsi e
avevano portato con sé le donne e i bambini su carri trainati da buoi gibbosi.
Una scorreria del genere, in cui i popoli del mare erano alleati dei Libi, era
già stata respinta da Merenptah.
La nuova guerra mediterranea, benché quasi contemporanea a quelle libiche
degli anni 5 e 11, è narrata come un fatto a sé, ma non per questo meno
pericoloso. L'attacco principale, datato all'anno 8, fu sferrato
contemporaneamente per terra e per mare. Tra le forze nemiche si trovavano di
nuovo gli Sherden, e anche questa volta vi sono immagini di guerrieri della
stessa razza che combattono sia al fianco degli Egizi che contro di loro.
L'Impero ittita, già da tempo moribondo, fu cancellato, e con esso gli
alleati dell'Anatolia che avevano partecipato alla battaglia di Qadesh. Dei
nemici di Merenptah, forse solo gli Sheklesh presero parte alla nuova guerra. A
Medinet Habu si trovano varie scene di campagne militari in Asia che richiedono
ulteriori osservazioni. Sopra una parete si vede Ramses III che assedia due città
ittite, una delle quali è indicata come "la città di Arzawa";
un'altra scena rappresenta la città di Tunip presa d'assalto; in una terza, una
città di Amor è sul punto di arrendersi. Evidentemente sono tutte
illustrazioni anacronistiche e devono esser state copiate da originali del regno
di Ramses II; ci sono ampie prove che gli artisti di Medinet Habu attinsero
largamente al vicino Ramesseum.
L'unica campagna militare documentabile di Ramses III in Asia è quella in
cui "sterminò i Seiriti delle tribù dei Shosu"; Beduini del deserto
che delimita a sud la Palestina. Quando al "monte Seir", citato su un
obelisco di Ramses III, si tratta della montagna edomita nominata in vari passi
dell'Antico Testamento. Pare che la sconfitta di questi nomadi, relativamente
poco importanti, sia stata la massima impresa di Ramses III dopo la lotta contro
le orde mediterranee, e chiude per oltre due secoli la storia dei tentativi
egizi per crearsi un impero asiatico.
Sebbene Ramses III abbia regnato trentun anni completi, celebrando un
giubileo, o festa Sed, forse all'inizio del trentesimo, vi sono indizi di varie
agitazioni interne, specie verso la fine della sua vita. A un certo momento i
versamenti delle razioni mensili agli operai addetti ai lavori della tomba reale
erano tanto in arretrato che ne derivarono scioperi, terminati solo per
l'intervento del visir To; questi però non poté fornire che la metà di quanto
gli si chiedeva. Ben più grave fu una cospirazione che mise in pericolo la vita
stessa del sovrano. Già fin dagli inizi del regno vari sintomi lasciavano
prevedere che sarebbero nati dissensi per la successione.
A giudicare dall'ultima data registrata a Medinet Habu, il grande tempio era
stato finito verso l'anno 12, ed è curioso il fatto che, mentre vi sono
rappresentati, come nel Ramesseum, molti figli del re, e in qualche caso anche
la regina, nessun nome sia stato inciso negli spazi lasciati appositamente.
Eppure è accertato che il figlio, poi succeduto al padre col nome di Ramses IV
, era già nato, dato che la sua mummia, scoperta nella tomba di Amenophis II ,
è quella di un uomo "di circa cinquant'anni e forse più". Così
viene descritto il tentativo di colpo di stato:
Il grande nemico
Paibekkarnen, che era stato maggiordomo. Egli fu portato sotto l'accusa di
essersi unito a Tiye e alle donne dell'harem. Egli aveva fatto causa comune con
loro e osato riportare i loro discorsi all'esterno del palazzo alle loro madri,
fratelli e sorelle, dicendo: - Raccogliete gente e fomentate la ribellione - per
far nascere una rivolta contro il loro signore. E lo portarono alla presenza dei
grandi funzionari della Corte di Giustizia, che esaminarono i reati imputatigli
e lo trovarono colpevole. E i suoi delitti lo strinsero in una morsa e i
funzionari che lo esaminarono decretarono la sua punizione con lo squartamento.
Un analogo processo subirono ventinove degli
imputati, classificati in cinque categorie, oltre a sei mogli non meglio
identificate. Molti funzionari dell'harem erano implicati nella congiura: il
sovrintendente e il vice sovrintendente, due scribi, sei ispettori, oltre alle
mogli dei guardiani.
Fra gli arrestati, il più pericoloso era un comandante militare di Cush, che
era stato subornato dalla sorella, una delle donne dell'harem, e se i piani si
fossero svolti come previsto, questi due avrebbero acceso la rivolta in tutta la
Nubia. E' caratteristico di quel periodo che molti, sia fra i giudici che fra
gli accusati, fossero stranieri: Baalmahar era evidentemente semita, Inini è
descritto come libico, e il nome di Peluka denota un'origine licia. Ai colpevoli
di grado più elevato fu consentito di suicidarsi; altri, usciti indenni dal
processo, si "diedero spontaneamente la morte", forse per inedia.
Quattro funzionari che, malgrado le precise istruzioni ricevute, avevano
gozzovigliato con le donne dell'harem, furono condannati al taglio del naso e
delle orecchie. Solo uno degli indiziati, un alfiere, se la cavò con un severo
rimprovero; costui, insieme a due dei quattro funzionari sopra citati, aveva
fatto parte dei giudici, quando erano stati nominati. E' strano che poco si
sappia di Tiye, la donna al centro della congiura; anche suo figlio Pentawere,
il ragazzo che forse i cospiratori progettavano di mettere sul trono, è
nominato solo per inciso fra coloro che "si diedero spontaneamente la
morte". Non ci sono solide basi per supporre che la congiura fosse
riuscita, anche solo a metà. La mummia di Ramses III, trovata nel
"nascondiglio" di Deir el-Bahri, era quella di un uomo di circa
sessantacinque anni e non presentava tracce di ferite. Del resto, non c'è
ragione di far risalire alla fine del regno il complotto, che potrebbe aver
avuto luogo molti anni prima.
Tra gli edifici eretti da Ramses III, particolarmente ben conservato è un
piccolo tempio a Karnak. L'enorme tomba di Biban el-Muluk differisce dalle altre
dello stesso periodo per l'introduzione di scene della vita quotidiana, come
quella della cucina reale; è particolarmente famosa l'immagine dipinta di due
arpisti. L'ultimo dei grandi faraoni fu seguito da otto re che portavano tutti
il nome illustre di Ramses, ormai cosi saldamente associato all'idea della
grandezza faraonica che molti alti funzionari andavano ancora orgogliosi del
titolo di "regale figlio di Ramses" quando i suoi discendenti avevano
già da lungo tempo rinunciato a ogni pretesa al trono.
Nomi: |
Hekamara-setpenamun Ramesse-hekamara-meramun |
Dinastia: |
XX (1184-1078 a.C.) |
Anni di regno: |
[1151-1145 a.C.] |
Collocazione storica: |
Nuovo Regno 1567-1080 a.C. |
Da tutte le prove documentali giunte sino a noi risulta chiaramente che
Ramses IV era figlio di Ramses III, ma l'insistenza con la quale egli introdusse
nel prenome e nel nome quello della dea della verità, affermando nel contempo
di aver posto al bando l'ingiustizia, fa nascere il sospetto che fosse per lui
piuttosto difficile sostenere la fondatezza della propria asserzione. Dei
successori pare che almeno due siano stati suoi fratelli. Il regno di Ramses IV
non durò più di sei anni, e, malgrado la sua brevità, l'attività edilizia di
questo periodo è tutt'altro che trascurabile; anche se il sovrano non eresse
grandi monumenti, affidò però la sua memoria a epigrafi geroglifiche. Fu
questo re, per dotarsi di mezzi sufficienti a soddisfare la sua politica
edilizia, a portare il numero degli artigiani di Deir el-Medina a 120,
praticamente raddoppiandone gli effettivi.
Due grandi stele, scoperte ad Abido da Mariette, esaltano la sua eccezionale
pietà e devozione verso gli dei; le espressioni usate escono dal consueto e
forse rispecchiano la personalità dell'autore che potrebbe essere lo stesso
sovrano. Una lunga iscrizione dell'anno 3 nello Wadi Hammamat ricorda una
spedizione per l'incetta dello splendido marmo di quella famosa cava, alla quale
presero parte più di ottomila persone. Già nell'anno 1 il re aveva fatto
visitare la località dal grande sacerdote di Mont, e nell'anno 2 aveva mandato
altri competenti funzionari e scribi a indagare sulle possibilità della cava.
L'iscrizione dell'anno 3 comunque c'informa di un'impresa di più grandioso
respiro. I cavatori esperti e gli scultori costituivano solo una minoranza dei
partecipanti. I cinquemila soldati inviati con loro non erano certo necessari
per scopi militari, ma si pensò forse di adibirli al trasporto degli enormi
monumenti lungo le difficili strade del deserto.
Nomi: |
Usimara-sekheperenra Ramesse-Amenhikhopshef-meramun |
Dinastia: |
XX (1184-1078 a.C.) |
Anni di regno: |
[1145-1141 a.C.] |
Collocazione storica: |
Nuovo Regno 1567-1080 a.C. |
Sotto Ramses V il potere del faraone cominciò a indebolirsi a favore della
casta sacerdotale. Comincia ad essere difficile capire a chi venivano pagate le
tasse.
L'ordine amministrativo descritto nei papiri dell'epoca non si concilia con
le difficoltà finanziarie del faraone, che lasciava spesso senza le razioni
dovute gli operai impegnati nei lavori della tomba reale. Ci sono fondate
ragioni per credere che il beneficiano maggiore delle tasse non fosse il
faraone, ma il grande tempio di Karnak, e per primo il grande sacerdote di
Amon-Ra. E' per lo meno significativo che il capo esattore delle imposte, Usimaranakhte,
fosse figlio del gran sacerdote allora in carica, Ramessenakhte. La mummia di
Ramses V, scoperta nella tomba di Amenophis II , ne rivela la morte per vaiolo.
Questo re rimase poco più di quattro anni sul trono: l'ultima data a noi nota
risale infatti al quarto anno. Ramses VI si appropriò della sua tomba non
finita a Biban El-Muluk e ne completò la decorazione.
Nomi: |
Nebmara-meramun Ramesse-Amenhikhopshef-nutehekaon |
Dinastia: |
XX (1184-1078 a.C.) |
Anni di regno: |
[1141-1134 a.C.] |
Collocazione storica: |
Nuovo Regno 1567-1080 a.C. |
Ramses VI era uno dei figli di Ramses III. Si appropriò della tomba non
finita del suo predecessore a Biban el-Muluk e ne completò la decorazione. Del
suo regno non restano che monumenti privi d'importanza; esistono comunque le
prove che, sebbene la sua residenza abituale fosse nel delta, egli riuscì
ancora a mantenere la sovranità sulla Nubia, il cui governatore continuava a
portare il titolo di Figlio del re di Cush, e il reggente allora in carica,
Siese, è nominato insieme al sovrano in una iscrizione ad Amara fra la seconda
e la terza cateratta.
A scopo amministrativo la Nubia era stata da molto tempo divisa nelle due
province di Wawae, o Bassa Nubia, e di Cush più a sud. Sotto Ramses VI il vice
governatore di Wawae era Penné, che era anche sindaco dell'importante città di
Aniba. Egli descrive nella propria tomba una statua del re da lui fatta erigere
in questa città e dà un minuzioso elenco dei campi predisposti come patrimonio
per la sua manutenzione; a motivo di questi servigi e per la cattura di certi
ribelli nella regione di Akati fu ricompensato con due vasi d'argento per
unguenti, e alla cerimonia della consegna assistettero il Figlio del re di Cush
in persona e il sovrintendente al Tesoro venuti appositamente ad Aniba.
Nel frattempo la carica di gran sacerdote di Amon-Ra a Karnak era diventata
ereditaria, e dopo esser stata ricoperta da Nesamùn, figlio di Ramessenakhte,
era passata nelle potenti mani di un altro figlio, Amehotpe. La mummia di Ramses
VI, purtroppo mutilata, è stata trovata all'interno della bara di un certo Ra,
primo profeta di Amon nel tempio di Tuthmosi III.
Nomi: |
Usimara-meramun-setpenra Ramesse-itamun-nutehekaon |
Dinastia: |
XX (1184-1078 a.C.) |
Anni di regno: |
[1134-1128 a.C.] |
Collocazione storica: |
Nuovo Regno 1567-1080 a.C. |
Nessun documento tra quelli giunti sino a noi, fornisce notizie sulla vita di
questo faraone. Figlio di Ramses VI, governò forse per 8 anni; eppure sono
pochissimi i siti nei quali compare il suo nome sovrano. Ciò dipende dal fatto
che il suo regno fu forse molto più corto, o forse dal fatto che egli non
esercitava più un reale controllo su tutto il paese.
La sua tomba, a Biban el-Muluk è la numero 1, vale a dire la prima ad essere
esplorata nel XIX secolo; purtroppo è piuttosto degradata e quasi sono si
riescono più a distinguere le inscrizioni ed i disegni al suo interno.
Nomi: |
Usimara-akhenamun Ramesse-Sethikhopshef-meramun |
Dinastia: |
XX (1184-1078 a.C.) |
Anni di regno: |
[1127 a.C.] |
Collocazione storica: |
Nuovo Regno 1567-1080 a.C. |
Non vi sono notizie certe sulla vita di questo effimero faraone. La durata
del suo regno è stata inferiore a un anno, e neppure la sua tomba è stata
identificata con certezza, né a Biban el-Muluk nè altrove.
Nomi: |
Neferkara-setpenra Ramesse-khaemwise-mereramun |
Dinastia: |
XX (1184-1078 a.C.) |
Anni di regno: |
[1126-1108 a.C.] |
Collocazione storica: |
Nuovo Regno 1567-1080 a.C. |
Questo faraone era forse l'indiscusso sovrano nel Nord, ma nel Sud il grande
pontefice di Karnak dominava con un potere superiore al suo. Ci sono sinistre
allusioni, per lo più risalenti agli ultimi anni del suo regno, alla presenza
di stranieri a Tebe, Libi o Meshwesh.
Erano veri invasori o discendenti di prigionieri di guerra incorporati
nell'esercito egizio e divenuti abbastanza forti da sollevarsi o almeno creare
gravi tumulti? Non è possibile rispondere a questa domanda, ma sono per lo meno
evidenti le disastrose conseguenze sulla popolazione indigena. Più di una volta
le razioni furono distribuite ai lavoratori con due mesi di ritardo. Il bisogno
unito all'avidità conduceva inevitabilmente al delitto.
I personaggi regali e i nobili dei tempi passati erano stati sepolti con i
loro beni più preziosi, e irresistibile era per i vivi la tentazione di
spogliare i morti. Le ruberie nelle tombe erano state una pratica comune fin dai
tempi più lontani, ma adesso, a quanto pare, questo modo di combattere la
miseria si era cosi diffuso da richiedere energiche misure per consegnare i
colpevoli alla giustizia. Un'intera serie di papiri in ottimo stato è rimasta a
far luce sugli arresti ed i processi iniziati nell'anno 16 di Ramses IX e
continuati, forse con un breve intermezzo, per tutta la generazione successiva.
Due dei più famosi di questi documenti affascinanti sono i papiri Abbott e
Amherst. Entrambi presentano il racconto in una forma tipicamente drammatica, e
si leggono piuttosto come capitoli di un romanzo che non come laconici estratti
di documenti ufficiali della giustizia. Eccone un breve esempio:
Fu portato
lo scriba dell'esercito Ankhefenamun, figlio di Ptahemhab. Fu esaminato con la
bastonatura e gli furono posti i ceppi alle mani e ai piedi, gli fu fatto
giurare di non dire il falso, pena la mutilazione. Gli fu chiesto: Dì in che
modo andasti sul posto insieme a tuo fratello. Egli disse: Sia prodotto un
testimone contro di me. Fu esaminato di nuovo e disse: Io non ho visto niente.
Fu trattenuto in arresto per un ulteriore esame.
Anche i testimoni che in seguito risultavano
innocenti ed erano rilasciati dovevano subite la bastonatura. Il faraone,
sebbene assente da Tebe, non era indifferente ai reati commessi a danno dei
tesori sepolti con i suoi predecessori; era lui che ordinava i processi e; in un
caso almeno, i condannati furono tenuti in prigione in attesa che il re
stabilisse quale punizione meritavano. In senso più ampiamente storico,
l'importanza di questi avvenimenti tebani sta piuttosto negli accenni alle gravi
circostanze politiche lasciati trapelare dai testimoni durante la deposizione o
altrimenti rivelati dai papiri di quest'epoca. Dopo aver regnato diciassette o
più anni Ramses IX fu seguito dal decimo re di questo nome. La sua tomba, a
causa dell'incuria, si trova oggi in stato di degrado e l'esistenza stessa dei
suoi rilievi è in forte pericolo.
Nomi: |
Khepermara-setpenra Ramesse-Amenhikhopshef-meramun |
Dinastia: |
XX (1184-1078 a.C.) |
Anni di regno: |
[1108-1106 a.C.] |
Collocazione storica: |
Nuovo Regno 1567-1080 a.C. |
L'ultima data registrata del regno di Ramses X è dell'anno 3. Non si sa se
fosse figlio di Ramses IX suo predecessore. La sua tomba, a Biban el-Muluk è la
numero 18 e non è stata ancora riportata alla luce per intero.
Nomi: |
Menmara-setpenptah
Ramesse-khaemwise-mereramun-nutehekaon |
Dinastia:
|
XX
(1184-1078 a.C.) |
Anni di regno: |
[1105-1078 a.C.] |
Collocazione storica: |
Nuovo Regno 1567-1080 a.C. |
La lunga stirpe dei re ramessidi si conclude con Ramses XI, il cui prenome,
Menmara-Setpenptah, ricordava il grande monarca Sethi I di due secoli addietro.
Dei primi undici anni di regno di Ramses XI non sono rimasti documenti datati,
ma notizie ricavate da scritti posteriori di due lustri non lasciano dubbi sulla
situazione confusa del paese in quegli anni. Probabilmente ai primordi del regno
risale un grave avvenimento ricordato nella testimonianza di un facchino di nome
Khowtenufe:
Vennero i barbari e presero Thy [il tempio di Medinet Habu], mentre
io sorvegliavo alcuni asini appartenenti a mio padre. E Peheti, un barbaro, mi
afferrò e mi portò a Ipip, quando già per sei mesi era stata fatta ingiuria
ad Amenhotpe, che prima era gran sacerdote di Amon, E così accadde che io
ritornai quando nove interi mesi d'ingiustizie erano stati fatti ad Amenhotpe, e
quando questo scrigno portatile era già stato trafugato e dato alle fiamme.
Altrove si accenna a una guerra del gran sacerdote,
che deve certo riferirsi al medesimo avvenimento; l'ambizioso sacerdote, cosi
potente sotto Ramses IX, era stato raggiunto dalla nemesi. Considerazioni di
natura cronologica rendono impossibile collegare il conflitto con una rivolta di
cui fu protagonista un certo Pinhasi. In un papiro che risale agli ultimi
anni di regno di Ramses XI si afferma che alcuni dei ladri "erano stati
uccisi da Pinhasi", mentre altri avevano perduto la vita nella "guerra
del Distretto Settentrionale"; si legge inoltre che a un dato momento
"Pinhasi distrusse Ilardai ", la città detta Cinopoli dai Greci,
capitale del XVII nomo dell'Alto Egitto. Dal modo com'è scritto il nome di
Pinhasi appare certo che egli era un avversario dei lealisti di Tebe, e
l'assenza di qualsiasi titolo dimostra che era un personaggio notissimo,
probabilmente il Figlio del re di Cush, amministratore delle imposte nelle città
a sud di Tebe nell'anno 12.
Nell'anno 17 aveva ricevuto dal re l'ordine, in certo modo perentorio, di
collaborare con il maggiordomo reale Yenes per la fabbricazione di un mobile
occorrente al tempio di una dea e per la fornitura di varie pietre dure
richieste dai laboratori della capitale; sembra perciò che la suddetta
ribellione sia avvenuta dopo l'anno 17.
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