CAMBISE |
Nomi: |
Cambise |
Dinastia:
|
XXVII (525-404 a.C.) |
Anni di regno:
|
[525-522 a.C.] |
Collocazione storica:
|
Epoca Tarda 664-332 a.C. |
Cambise regnò sull'Egitto per soli tre anni
durante i quali tentò diverse spedizioni per allargarne e consolidarne i
confini, tutte però fallirono. Il progetto di un'aggressione contro Cartagine
fu abbandonato perché i Fenici si rifiutarono di combattere contro gente del
loro stesso sangue.
Una campagna assai più ambiziosa contro gli Etiopi,
cui partecipò Cambise in persona, si risolse in un completo fallimento per la
mancanza di una preparazione adeguata, mentre un corpo di spedizione, mandato
attraverso il deserto nell'oasi dove due secoli dopo Alessandro Magno avrebbe
consultato l'oracolo di Amon (Siua), fu travolto da una tempesta di sabbia e
scomparve (ciò che rimane di questo esercito sembra sia stato ritrovato proprio
recentemente tra le sabbie). L'ira di Cambise per il fallimento di queste
imprese fu senza limiti e si dice che gli provocasse una crisi di pazzia, ma
perlomeno l'Egitto intero era stato conquistato.
A detta di Erodoto, Cambise fu un mostro di crudeltà
ed empietà la cui follia culminò nell'uccisione del sacro bue Api, cosa
tuttavia assai improbabile a giudicare dalle testimonianze trovate nel Serapeum,
dove sono registrati due di questi animali sacri sepolti durante il suo regno.
Sul sarcofago di uno di essi le iscrizioni dicono che gli fu dedicato da Cambise
in persona. E' vero che un documento ebraico del 407 a.C. parla della
"distruzione di tutti i templi degli dei egizi" compiuta all'epoca di
Cambise, ma a quell'epoca la cattiva reputazione del re aveva avuto tutto il
tempo di diffondersi, mentre può darsi che tutto il danno da lui arrecato si
limitasse alla revoca delle concessioni ufficiali di materiali, prima consuete.
Nel 522 a.C., al ritorno di Cambise in Asia, l'Egitto
rimase affidato al satrapo Ariande, che in seguito fu sospettato
d'infedeltà e condannato a morte.
Frattanto Gaumata, del popolo dei Magi, si era fatto credere il vero Smerdi
tornato in vita, ottenendo un vasto seguito in tutte le province persiane. Smerdi
era il fratello di Cambise, morto anni prima. Sulla morte di Cambise si hanno
notizie discordanti; probabilmente il fatto avvenne mentre egli tornava in
patria per combattere contro il pretendente.
Nomi: |
Dario, figlio di Hystaspes |
Dinastia:
|
XXVII (525-404 a.C.) |
Anni di regno:
|
[521-486 a.C.] |
Collocazione storica:
|
Epoca Tarda 664-332 a.C. |
Alla morte di Cambise, il trono passò a Dario I,
figlio di Hystaspes e appartenente alla famiglia di Ciro. Durante i suoi
trentasei anni di regno (521-486 a.C.) l'impero persiano fu organizzato con
consumata arte di governo, ma si sa relativamente poco sugli avvenimenti egizi
di quel periodo. I primi anni furono impegnati a soffocare con estrema ferocia
le rivolte e i disordini seguiti all'assassinio di Gaumata, e solo nel 517 a.C.
circa Dario poté recarsi in Egitto.
Di grande importanza tuttavia perché ne rivela
l'interesse per l'antica civiltà caduta sotto il suo dominio, è un ordine
inviato al satrapo d'Egitto nel terzo anno di regno, con l'istruzione di
radunare gli uomini più saggi del paese, scelti fra i militari, i sacerdoti e
gli scribi, per far compilare una raccolta di tutte le leggi egizie dagli inizi
fino all'anno 44 di Amasis; compito che li tenne occupati fino al diciannovesimo
anno del regno di Dario. Questo fatto giustificherebbe Diodoro che pone Dario
fra i più grandi legislatori dell'Egitto. Altrettanto interessante è la
notizia ricavata da varie enormi stele che confermano quanto ci narra Erodoto
sul completamento del canale fra il Nilo e il Mar Rosso.
Neko II era stato costretto ad abbandonare il progetto,
ma Dario non solo riparò il canale in tutta la sua lunghezza, ma riuscì anche
a farvi passare ventiquattro navi cariche di tributi per la Persia. Le stele
commemorative furono erette qua e là lungo le rive del canale; le iscrizioni in
caratteri geroglifici e cuneiformi sono in uno stato deplorevole, ma il loro
contenuto è indiscutibile. Svariate testimonianze dimostrano che Dario nel
governo dell'Egitto cercò saggiamente di atteggiarsi a faraone legittimo
continuando l'opera dei predecessori saitici.
Fu l'unico re persiano a intraprendere costruzioni nei templi degli dei egizi; l'imponente e ben conservato tempio di Amon nell'oasi di Kharga è quasi per intero opera sua; anche a lui, come già a Cambise, viene qui attribuita l'intera serie di titoli faraonici. Per quanto saggio e illuminato fosse il governo di Dario, il suo impero era però troppo vasto per non dare ben presto segni di fragilità. Già nel 499 a.C. insorgevano le città della Ionia e l'aiuto ad esse prestato da Atene ed Eretria rendeva la guerra fra la Persia e la Grecia occidentale una semplice questione di tempo. La sensazionale sconfitta di Artaferne, nipote di Dario, a Maratona (490 a.C.) non poteva non causare gravi ripercussioni in tutto il Medio Oriente. Gli Egizi si sollevarono nel 486 a.C. e la ribellione non fu soffocata che nel secondo anno del regno di Serse, succeduto al padre verso la fine del 486.
Nomi: |
Serse il Grande, figlio di
Dario |
Dinastia:
|
XXVII (525-404 a.C.) |
Anni di regno:
|
[486-466 a.C.] |
Collocazione storica:
|
Epoca Tarda 664-332 a.C. |
Nel 486 a.C. gli Egizi si erano ribellati alla sovranità
persiana di Dario I; questa rivolta non fu soffocata che nel secondo anno del
regno di Serse, succeduto al padre verso la fine del 486. Erodoto dice che il
nuovo monarca "ridusse l'Egitto in una schiavitù assai più pesante di
quella sofferta sotto il regno di Dario".
Non occorre dire che Serse si avvalse della sovranità
sull'Egitto per assecondare i propri piani; prima della battaglia di Salamina
(480 a.C.), dove tentò una rivincita sui Greci, importanti compiti furono
affidati a una grossa flotta egizia. A favore dell'Egitto stesso invece Serse
fece poco o nulla. I documenti tacciono del tutto; non fu costruito nessun
tempio e pochi furono gli egizi impiegati come funzionari. In tutti questi anni
pare che l'Alto Egitto si sia mantenuto sempre tranquillo. Serse fu assassinato
nel 465 a.C. e gli successe il figlio Artaserse.
Nomi: |
Artaserse Longimano |
Dinastia:
|
XXVII
(525-404 a.C.) |
Anni di regno:
|
[465-424 a.C.] |
Collocazione storica:
|
Epoca Tarda 664-332 a.C. |
In seguito ai disordini sorti dopo l'assassinio di
Serse e l'ascesa al trono di Artaserse I (465 a.C.), scoppiarono gravi
agitazioni nel delta nordoccidentale dove un certo Inaro, figlio di
Psammetico (i due nomi sono egizi, ma Tucidide lo dice re dei Libi), insorse
stabilendo il proprio quartier generale nella fortezza di Marea, non lontano
dalla futura Alessandria. Artaserse si trovò così subito a dover fronteggiare
una rivolta; il primo scontro tra Egiziani e Persiani ebbe luogo a Papremi,
località non identificata nella regione occidentale; le truppe agli ordini del
satrapo Achemene, fratello di Serse, furono sconfitte e il comandante ucciso; il
resto dell'esercito si ritirò a Menfi e vi si trincerò. Inaro rimase così
padrone di tutto il delta, ma a quanto pare non vantava diritti alla sovranità.
L'immancabile soccorso dalla Persia tardò ad arrivare, ma nel frattempo Inaro
aveva chiesto aiuto agli Ateniesi, che in quel periodo stavano battendosi
vittoriosamente contro i Persiani a Cipro.
Con il loro rinforzo i due terzi di Menfi furono
catturati, ma il resto resistette finché il generale persiano Megabizo
non respinse gli assedianti, che a loro volta si trovarono bloccati in un'isola
in mezzo alle paludi, detta Prosopitide. Non fu se non nel 454 a.C. che Megabizo
ebbe ragione di loro; pochi degli Ateniesi riuscirono a fuggire e un certo
numero di navi greche arrivate troppo tardi in loro soccorso fu distrutto; Inaro,
proditoriamente consegnato ai Persiani, fu crocifisso. Dopo questo episodio e
per tutto il resto del regno di Artaserse I la storia del mondo sembra svolgersi
lontano dall'Egitto. Nel 424 a.C. ad Artaserse succedette Dario II.
Nomi: |
Dario, figlio di Serse |
Dinastia:
|
XXVII (525-404 a.C.) |
Anni di regno:
|
[424-404 a.C.] |
Collocazione storica:
|
Epoca Tarda 664-332 a.C. |
Negli ultimi 20 anno del regno di Artaserse I e per
tutti i 20 del regno di Dario II c'è un vuoto completo per quanto riguarda
l'Egitto, che non doveva rientrare sulla scena del Medio Oriente se non dopo
l'ascesa al trono di Artaserse II, sessant'anni più tardi, in mezzo al tumulto
degli eventi che la seguirono.
Pur non essendo mai stato in Egitto, pare che Dario II abbia ordinato la
costruzione di alcuni edifici nel tempio di Hibis nell'oasi di Kharga.
Torna ai FARAONI
oppure torna agli EGIZIANI