USERKAFSATURANEFERIRKARA KAKAISHEPSESKARANEFEREFRA |
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A Saqqara, nei pressi della piramide a gradini di
Djoser, il sepolcro di Userkaf (il cui nome è "I luoghi di Userkaf sono
puri"), insolito sotto molti aspetti, fu ritrovato in completa rovina per
esser stato usato come cava di pietra e come cimitero nel Periodo saitico.
Ai suoi tempi lo abbellivano splendidi bassorilievi, di cui il frammento più notevole faceva parte di una scena di caccia agli uccelli servita probabilmente di modello per scene consimili riprodotte in tombe di epoca più tarda. Ma il reperto più pregevole è la testa di una colossale statua del re in granito rosso ora al museo del Cairo; se il sovrano era rappresentato seduto, la statua doveva misurare oltre quattro metri e mezzo d'altezza. Narra una leggenda, giunta a noi tramite uno scritto noto come "papiro Westcar", che a Cheope fu predetto che la moglie di un sacerdote di Ra, Redgdet, sarebbe stata resa feconda da Ra in persona e avrebbe generato tre gemelli destinati a regnare sull'Egitto. Questi tre figli sarebbero i primi tre sovrani della V dinastia, Userkaf, Sahura e Kakai. Sembra però accertato che almeno i primi due fossero in realtà figli di Shepseskaf (ultimo faraone della IV dinastia) e di sua moglie Khantkawes, figlia di Micerino.
Nomi:
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Sephres, Sahura, Horo Nebkhau |
Dinastia:
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V (2510-2350 a.C.) |
Anni di regno:
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13 (Manetone); 12
(Canone di Torino) [2492-2480 a.C. (Torino)] |
Collocazione storica:
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Antico Regno 2700-2200 a.C. |
Narra una leggenda, giunta a noi tramite uno scritto
noto come "papiro Westcar", che a Cheope fu predetto che la moglie di
un sacerdote di Ra, Redgdet, sarebbe stata resa feconda da Ra in persona
e avrebbe generato tre gemelli destinati a regnare sull'Egitto. Questi tre figli
sarebbero i primi tre sovrani della V dinastia, Userkaf, Sahura e Kakai.
Sembra però accertato che almeno i primi due fossero in realtà figli di Shepseskaf
(ultimo faraone della IV dinastia) e di sua moglie Khantkawes, figlia di
Micerino. Sita ad Abu Sir, in uno stato di conservazione discreto, è la
piramide del faraone Sahura, il cui nome è "L'anima di Sahura risplende".
In mancanza di una pubblicazione completa della piramide di Unis, è da
quella di Sahura che si può meglio comprendere le caratteristiche dei monumenti
funerari della V dinastia.
Molto più piccole di quelle di Cheope e Chefren come
dimensioni, sono però almeno altrettanto belle. L'imponenza e l'austera
semplicità cedono il posto all'eleganza e alla perfezione artistica con
un'evoluzione analoga a quella avvenuta in Europa nel passaggio
dall'architettura romanica alla gotica. Ai disadorni pilastri rettangolari della
IV dinastia si sostituiscono colonne che rappresentano fasci di steli di papiro
o sostengono capitelli squisitamente scolpiti a imitazione delle foglie della
palma da dattero.
Da segnalare è la campagna contro i Libi che fruttò
uno straordinario bottino e la sottomissione dei principi stranieri con le loro
famiglie. Anche più interessante dal punto di vista pittorico è la grande
scena delle navi di ritorno dalla Siria con a bordo marinai e asiatici che
alzano le braccia in segno d'omaggio al faraone, forse ispirata a una spedizione
nel Libano per procurarsi il pregiatissimo legname delle sue foreste.
Nomi:
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Nephercheres, Neferirkara,
Kakai, Radjedef, Horo Userkhau |
Dinastia:
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V (2510-2350 a.C.) |
Anni di regno:
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20 (Manetone);
(indefinito sul Canone di Torino) [2480-2467 a.C.] |
Collocazione storica:
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Antico Regno 2700-2200 a.C. |
Della sua vita si conosce molto poco, salvo il fatto
che forse fu il primo sovrano dopo Radjedef ad adottare nuovamente il
titolo di "Figlio di Ra" nel protocollo reale. La piramide di
Neferirkara è sita ad Abu Sir e porta il nome di "Neferirkara è
manifesto". Lo stato dei lavori del suo complesso funerario fa pensare
che regnò non più di una decina di anni; la sua piramide non fu condotta a
termine e la metà inferiore del passaggio sopraelevato venne adattata da
Niuserra per la sua opera.
Nomi:
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Shepseskara, Sisires, Izi |
Dinastia:
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V (2510-2350 a.C.) |
Anni di regno:
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7 (Manetone); 7
(Canone di Torino) [2467-2460 a.C.] |
Collocazione storica:
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Antico Regno 2700-2200 a.C. |
Questo faraone è noto solamente per la Tavola di Abido
e per il Papiro di Torino. Di lui è stato trovato solamente uno scarabeo; non
si conosce il luogo dove è stato sepolto e non sono state trovate le necropoli
dei suoi funzionari e dignitari di Corte, forse a causa dell'estrema brevità
del suo regno.
Nomi: |
Neferefra, Cheres, Raneferef,
Khaneferra, Horo Neferkhau |
Dinastia:
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V (2510-2350 a.C.) |
Anni di regno:
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20 ( Manetone); x+1
(Canone di Torino) [2460-2440 a.C.] |
Collocazione storica:
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Antico Regno 2700-2200 a.C. |
Questo faraone regnò solo una decina di anni. Il suo
nome è citato, oltre che nelle liste dei Re, in alcune tombe private, tra le
quali quelle di due sacerdoti addetti al suo culto funerario.
Neferefra si fece costruire una piramide ad Abu Sir, oggi ridotta al solo primo gradone, che venne chiamata "Divino di anima è Neferefra". Per la sua piramide utilizzò ampiamente materiale sottratto ad altri monumenti funebri dei suoi predecessori, in modo particolare a quello di Neferirkara al quale "rubò" addirittura una barca sacra.
Nomi:
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Niuserra, Rathures, Iny, Horo
Setibtowe |
Dinastia:
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V (2510-2350 a.C.) |
Anni di regno:
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44 (Manetone); 11
(Canone di Torino) [2440-2429 a.C.] |
Collocazione storica:
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Antico Regno 2700-2200 a.C. |
Questo faraone ci è noto soprattutto grazie
all'esplorazione del suo Tempio Solare ad Abu Gurab. Niuserra
costruì il suo complesso funerario tra quelli di Sahura e di Neferirkara,
sconvolgendo in gran parte quello di quest'ultimo e distruggendone la arte
inferiore della sua Via Cerimoniale per farla rientrare nel proprio complesso.
Il nome della sua piramide è "I luoghi di Niuserra sono eterni". Della sua vita non si conosce nulla.
Nomi:
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Menkauhor,
Mencheres, Horo Menkhau |
Dinastia:
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V (2510-2350 a.C.) |
Anni di regno:
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9 (Manetone); 8 (Canone
di Torino) [2429-2420 a.C.] |
Collocazione storica:
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Antico Regno 2700-2200 a.C. |
Fu uno degli ultimi sovrani della V dinastia e avrebbe
regnato solo 8 anni. La sua piramide si trova nel settore nord dell'area di
Saqqara ed è in uno stato di conservazione pessimo. Il nome della sua piramide
("I luoghi di Menkauhor sono divini") è stato trovato nelle
iscrizioni tombali dei sacerdoti addetti al suo culto.
Menkauhor non eresse un Tempio Solare e ciò induce a
ritenere che dopo la morte di Niuserra si siano verificati mutamenti importanti
nella teologia solare o, comunque, nella politica religiosa della dinastia.
Nomi:
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Tancheres, Makara, Djedkara,
Djed, Izozi, Horo Djedkhau |
Dinastia:
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V (2510-2350 a.C.) |
Anni di regno:
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44 (Manetone); 28
(Canone di Torino) [2420-2380 a.C.] |
Collocazione storica:
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Antico Regno 2700-2200 a.C. |
Questo faraone fece costruire la propria piramide
("Il re Izozi è buono") su uno spessore di roccia al quale si
accede attraverso una rampa; gli arabi la chiamano "Piramide della
Sentinella".
I due scopritori della piramide di Djedkara Izozi
morirono prematuramente purtroppo senza lasciare nessun resoconto della loro
opera. E' probabile che i numerosi frammenti di papiro giunti in Europa nel
1893, sparsi nei vari musei, provenissero proprio dalla zona da loro esplorata.
Questi documenti portano tutti la data del regno di Izozi, ma si riferiscono
all'amministrazione dei possedimenti funerari di un re precedente, Neferirkara
Kakai.
Fra l'altro sono registrati i versamenti quotidiani
fatti ai gran sacerdoti o "profeti" e agli inservienti del tempio
solare, il trapasso di rendite ai beni patrimoniali della piramide di Kakai e le
offerte fatte alle statue di lui e della regina madre, Khantkawes. La
scarsità di documenti di questo periodo li rende della massima importanza, ma
occorre un lungo e attento esame per decifrarne la difficile scrittura e
stabilirne l'esatto contenuto.
Come il suo predecessore Menkauhor, Izozi non eresse un
Tempio Solare e ciò induce a ritenere che dopo Niuserra si siano verificati
mutamenti importanti nella teologia solare o, comunque, nella politica religiosa
della dinastia.
Nomi:
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Onnos,
Unis, Horo Wadjtowe |
Dinastia:
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V (2510-2350 a.C.) |
Anni di regno:
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33 ( Manetone); 30
(Canone di Torino) [2380-2350 a.C.] |
Collocazione storica:
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Antico Regno 2700-2200 a.C. |
La piramide dell'ultimo re, Unis, è più piccola di
quelle di tutti i suoi predecessori. Unis fece costruire il suo complesso
funerario assai vicino a quello di Djoser, a Saqqara, e non si fece scrupolo di
sconvolgere, con il suo insediamento, sia il monumento del suo predecessore
Djedkara, sia mastabe di epoche precedenti (II dinastia), fino a sottrarre
blocchetti dalla recinzione di Djoser per erigere i muri laterali della sua Via
Cerimoniale.
La rampa soprelevata, lunga circa 665 metri, era adorna
di rilievi di altissimo pregio e di soggetto molto vario e insolito come quello
che illustra il trasporto da Assuan per via fluviale delle colonne palmiformi di
granito e degli architravi impiegati nella costruzione del tempio funerario.
Altre scene rappresentano artigiani intenti ai più svariati mestieri e, cosa
singolare e difficilmente spiegabile, anche figure emaciate di gente che sta
evidentemente morendo di fame. Insolita è anche la decorazione interna del
tempio, la cui importanza per gli egittologi sta soprattutto nel fatto che le
pareti del vestibolo e della camera sepolcrale sono coperte dei più vecchi
testi religiosi sopravvissuti dall'antico Egitto, incisi in scrittura
geroglifica a colonne verticali. Questi testi, che contengono formule magiche
intese ad assicurare il benessere del defunto re nell'aldilà, sono noti sotto
il nome di Testi delle Piramidi essendosene ritrovati anche nelle piramidi di
quattro re della VI dinastia e altrove. Con il regno di Unis, durato una
trentina di anni, finisce la V dinastia.
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