Sistematici
scavi condotti dalla Soprintendenza Archeologica per l'Umbria, nell'inverno del
1983-84, misero in luce strutture importanti per la comprensione dell'assetto
urbanistico della cittą antica. Lo scavo, che s'inserisce in una zona centrale
della cittą, ha messo in luce vari elementi caratterizzanti l'impianto urbano
del luogo, dal secolo III a.C. al XV d.C., tra i quali, un tratto di strada
romana. Costituita da grossi blocchi in pietra, recanti ancora i solchi dei
carri, la strada si sviluppa per una lunghezza di nove metri e una larghezza di
cinque. Accanto alla strada sono i resti di un edificio semicircolare,
affiancato da una canaletta pavimentata in cotto, pertinente, molto
probabilmente, ad una fontana. L'ipotesi trova conferma nell'esistenza di una
fistula aquaria (tubatura in piombo), rinvenuta all'interno, recante
l'iscrizione che ricorda il committente e l'esecutore dell'opera. In epoca
successiva, parte della costruzione fu trasformata e pavimentata con tessere di
mosaico rosa.
La
zona, attualmente visibile al di sotto della piazza, costituisce un tipico
esempio di valorizzazione in contesto archeologico urbano.
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