La scoperta, effettuata nel 1852 da G. Marchi, della stipe monetale di Vicarello, come anche dei noti vasi e di altri resti archeologici, fa supporre che quest'ultima località fosse sede di un antico insediamento etrusco come comprovato dalla presenza dell'aes rude che si fa risalire all'VIlI sec. a.C. e che è attualmente custodito preso il Museo Nazionale Romano.
Nella
stipe, al primitivo strato di aes rude si sovrapposero altri strati di monete in
ordine cronologico, per cui furono ritrovati esemplari di: aes rude, aes
signatum, monete etrusche, monete di Roma repubblicana e dei popoli italici e
monete dell'età imperiale, che abbracciano un periodo storico compreso tra
l'VIlI sec. a.C. ed il IV sec. d.C. Nello stesso sito furono anche rinvenuti tre
vasi in oro, nove vasi in argento ed uno di bronzo; su uno dei vasi d'argento
era inciso l'itinerario da Roma a Cadice.
A
Vicarello, prima gli Etruschi e poi i Romani, valorizzarono le proprietà
terapeutiche della sorgente di acque termali; vi fu infatti scavata una vasca
nella roccia vulcanica avente un diametro di m. 1,30 ed un'altezza di m. 4
circondata da gradini su tre lati, con accanto un'altra vasca più
piccola
(bagnarello).
Nei pressi di queste terme vi era probabilmente un'edicola o un tempietto ove
gli infermi sacrificavano dei doni. Ne fa fede il ritrovamento di un capitello
corinzio e di una testa di Esculapio nei pressi della sorgente termale. R.
Garrucci escluse che il sito di Vicarello potesse identificarsi con le Aquae
Apollinares citate dalla Tavola Peutingeriana e dall'itinerario di Antonino sul
percorso tra Roma e Cosa, e segnalò invece il sito di Stigliano; si può invece
ritenere che le acque di Vicarello potessero essere anch'esse chiamate Apollinares
in quanto ad Apollo vennero consacrate numerose sorgenti essendo egli.ritenuto
una divinità medica e salutare dotata anche del potere di scaldare le acque
termali. Il rifacimento dei bagni termali e la costruzione di una villa
sovrastante le terme, come attestano molti bolli sui laterizi che furono
utilizzati, risalgono all'epoca dell'imperatore Domiziano. A poca distanza da
Vicarello sorgeva Forum Clodii, il centro più importante della zona durante il
periodo dell'espansione romana, sorto inizialménte come luogo di mercato sulla
via Clodia tra Blera e Nepte ed assurto in seguito ad un ruolo di giurisdizione
amministrativa ed assembleare.
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