ZAIN
pronuncia Z morbida
La lettera ZAIN rappresenta spirito, sostentamento, lotta. Il valore numerico di ZAIN è sette. Come tale, la lettera denota i valori spirituali che erano alla base della Creazione. Dio creò l'universo in sei giorni, ed il settimo giorno si riposò. Lo Shabbat rimane l'eterno ricordo che l'universo non potrà durare se non sarà continuamente permeato dagli aspetti spirituali rappresentati dal numero sette, che è in sé il simbolo dell'essenza di Dio.
(Maharal) Nel sistema decimale, che è il sistema di conteggio della Torah, il numero uno ed il sette sono, tra le prime dieci cifre, gli unici che godono delle seguenti due proprietà: 1. Sono numeri primi e, contemporaneamente, 2. non sono un fattore primo per nessun altro numero tra uno e dieci. (Harav Ezriel Munk)
Rabbi Shimon Bar Yochai dice: Lo Shabbat andò da Dio lamentandosi: "ogni giorno della settimana ha il suo partner (il primo col secondo, il terzo col quarto, il quinto con il sesto), mentre io sono solo". Allora Dio disse: " Israele è il tuo partner". Quindi, quando Dio pronunciò il Quarto Comandamento sul monte Sinai "Ricorda il giorno dello Shabbat per santificarlo" (Esodo 20:8), implicò con ciò il dovere di Israele di portare spiritualità nell'esistenza terrena. (Bereshit Rabbà 11:9)
Sette sono i giorni festivi nei quali il lavoro è proibito: il primo e l'ultimo giorno di Pesach e Sukkot; Shavuot, Rosh Hashanà e Yom Kippur. Ognuno dei primi sei è chiamato SHABATON (giorno del riposo). A causa delle forti restrizioni specifiche ad esso, lo Yom Kippur è chiamato SHABAT SHABATON (giorno di riposo completo) (il Gaon di Vilna, Divrei Eliyahu) Sette sono anche i giorni di Pesach, sette quelli di Sukkot, sette settimane passano da Pesach a Shavuot ("Omer"), sette anni dura il ciclo della SHMITA' (anno sabbatico della terra), e sette per sette anni portano allo YOVEL (giubileo)
Il nome ZAN significa alimenta, mentre ZAIN significa arma. Ma ciò non è casuale: la forma della lettera ZAIN ricorda un pugnale, come a dire che l'uomo ottiene il suo alimento attraverso una metaforica lotta quotidiana. Rabbi Hirsh nota che anche LECHEM (pane) è parente di MILCHAMA' , guerra).
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