BIELORUSSIA 

 

A partire dal secolo I d.C. l’attuale territorio della Bielorussia (Russia Bianca) venne abitato dai clan slavi Krivich, Radimich e Dregovich. I primi principati furono quello di Polotsk e di Turov-Pinsk. Nel secolo IX le tribù slave dell’Est, che facevano parte della Russia Occidentale, insieme ad altri popoli slavi dell’Est, formarono la Russia di Kiev, l’antico stato russo, dando origine all’attuale Russia, all'Ucraina e alla Bielorussia.
   Tra i secoli IX e XI, sorsero le città di Polotsk, Turov, Brest, Vitebsk, Orsha, Pinsk e Minsk. Nel secolo XIV i principati lituani inglobarono la Russia Occidentale. Poiché i lituani non avevano una propria scrittura, divenne ufficiale la lingua bielorussa (che fino ad allora era l’unica lingua russa). Tra i secoli XIV e XVI, la cultura bielorussa cominciò a differenziarsi da quella dei russi e degli ucraini.
Si consolidò la lingua, diversa da quella russa artica, e il primo tipografo bielorusso fu Gheorghi Skorina.
Nel 1569, per effetto del Trattato di Unione tra Lituania e Polonia, la Bielorussia venne inglobata da quest’ultima, resistendo però alla dominazione dei cattolici polacchi e mantenendo così la propria identità linguistica e culturale. Con la prima spartizione della Polonia, nel 1772, la Russia si impadronì della parte orientale della Bielorussia e nel 1993-95 anche dell’altra parte. L’abolizione della servitù in Russia, nel 1861, accelerò lo sviluppo della Bielorussia. Nel suo territorio furono costruite importanti linee ferroviarie: Mosca-Brest e Libava-Romni. Alla fine del secolo XIX vantava il secondo posto, tra le regioni russe, nello sviluppo delle ferrovie.
Lo zar di Russia abolì la servitù del contadini nel 1861, mettendo fine ai vincoli feudali con la nobiltà terriera, ma senza che il provvedimento risolvesse la questione della terra. Solo il 35% della terra venne distribuita ai contadini bielorussi, e ciò provocò varie rivolte; la più importante fu nel 1863, sotto la guida di K. Kalinovski.
 

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