POLONIA  

 

Il nome Polonia deriva da quello della tribù dei polani, una popolazione dedita alla coltivazione della terra ( pole ) insediatasi nella regione del bacino del fiume Warta, ossia in quella zona che in seguito fu chiamata la Grande Polonia. I capi di tale tribù appartenevano alla dinastia di Piasti, capostipite dai tratti leggendari, e scelsero il paese di Gniezno quale loro dimora.
 
    
Nel corso del X secolo i polani sottomisero i kieviani, i masoviani, i ledziani, i pomerani, i vistolani e gli slesiani . Fu Mieszko I (960-992), duca dei Piasti, a fondare il primo stato polacco, unificando le tribù appartenenti al medesimo ceppo protoslavo in una struttura statale comune. Mieszko si convertì al cristianesimo nell’anno 966.
 
Fino al XII secolo la Polonia fu retta da una monarchia ereditaria, in cui il potere era concentrato nelle mani del duca e di un gruppo di notabili e veniva esercitato attraverso un esercito formato da militari professionisti.
I contadini liberi, che rappresentavano la categoria sociale più povera ma quella numericamente più consistente, venivano mobilitati solamente in caso di guerra ed erano obbligati al versamento dei tributi.
Sul piano politico, il maggior dilemma della Polonia medievale riguardò la posizione da assumere nei confronti del Sacro Romano Impero e del Papato. Davanti all’espansionismo dell’impero, Mieszko accettò di diventarne subalterno, ottenendone quale contropartita il riconoscimento della propria sovranità. Per bilanciare una simile presa di posizione, Mieszko fece contemporaneamente appello anche alla protezione del papato e, nell’anno 1000, istituì a Gniezno la prima diocesi metropolitana polacca.
Da quel momento la Chiesa cattolica romana divenne un elemento fondamentale nella struttura politica dello stato polacco. La Polonia oscillò fra fasi in cui era più forte la spinta all’indipendenza e altre più favorevoli ad una annessione all’impero fino al XII secolo, quando lo stato polacco iniziò a sgretolarsi.
Durante il periodo del feudalesimo la Polonia venne ripartita in vari ducati - retti sempre dai Piasti - e una ventina di signorie. La crescita dell’autonomia dall’aristocrazia e dal clero fu parallela all’indebolimento del potere centrale e dei duchi. Questa epoca fu contrassegnata da un notevole incremento demografico.
L’immigrazione di contadini tedeschi modificò le composizioni etniche del paese, fino a quel momento dominato dall’etnia slava, al punto che, a partire dal XIII secolo, gli abitanti delle città polacche erano sempre più spesso tedeschi o ebrei. Gli immigrati portarono con sé in Polonia i propri modelli giuridici, capitali freschi e un insieme di nuove tecniche in fatto di agricoltura e di lavorazione di manufatti.
Durante il regno di Casimiro III il Grande (1333-70) la Polonia diventò una monarchia basata sulla ripartizione in classi, dove il sovrano svolgeva la funzione di arbitro tra le varie componenti sociali, ossia fra nobiltà, clero, borghesia e contadini. Lo stato cessò di essere considerato patrimonio personale del monarca e nel 1399 venne istituita l’elettività del re.
Nel 1386, mediante un’alleanza dinastica sancita da un matrimonio reale, venne stabilita l’unione della Polonia alla Lituania, adottando comunque un’organizzazione che rispettava le peculiarità di entrambi gli Stati. Nel 1409 l’Ordine Teutonico, che aveva cercato di frenare l’espansione polacco-lituana, venne sconfitto a Grunwald. La Pace di Thorn, nel 1411, non rappresentò in realtà la fine del conflitto, ma il potere dell’Ordine ne uscì indebolito.
Dopo l’ennesima vittoria riportata sui teutoni, nel 1466 la Polonia riconquistò la regione della Pomerania, con le città di Gdansk, Malbork, Elblag e la Terra di Chelmo, ottenendo inoltre anche la regione di Warmia. Per compensarla del ruolo svolto nella guerra, la Polonia cedette alla Pomerania l’autonomia e concesse alcuni speciali privilegi alle città. Questi anni segnarono l’inizio di un periodo di prosperità economica e di rigoglio culturale.
Nel XV secolo venne istituita la Dieta unica di Polonia e Lituania, composta da due Camere: quella dei deputati, composta dai rappresentanti dell’aristocrazia, e quella del Senato, che svolgeva le funzioni del consiglio reale ed era presieduta dal re. I due Stati, così come la Dieta e la politica estera, trovarono un fattore unificante nella figura del re, mentre l’amministrazione, la giustizia, le finanze e l’esercito restavano separati.
Il XVI secolo, detto anche Secolo d’Oro, è conosciuto nella storia della Polonia come il periodo della repubblica nobiliare, dove il re dipendeva sempre più dalla nobiltà, della quale doveva ad esempio avere l’approvazione per fissare nuove tasse oppure per dichiarare guerra. La riduzione dei diritti della borghesia e del ceto contadino a favore dell’aristocrazia e del clero finì col modificare l’originaria monarchia basata sull’equilibrio fra le diverse classi sociali.
Nel 1573, una volta estintasi la dinastia degli Jagelloni, la Dieta si arrogò il diritto di eleggere e deporre il sovrano ed introdusse una politica di tolleranza religiosa, compiendo un gesto n qualche modo eccezionale in un’Europa scossa da contrasti religiosi. Il re Stefano Báthory (1576-1586) rinunciò al ruolo di arbitraggio proprio del monarca, lasciando che la nobiltà iniziasse ad eleggere i propri tribunali.
Durante il XVII secolo l’evoluzione della situazione internazionale si rivelò sfavorevole per Polonia e Lituania. La Svezia disputò con la Polonia il controllo del Mar Baltico, mentre la Russia dichiarò guerra alla Lituania. Anche Turchia e Austria iniziavano a manifestare le proprie pretese in Europa centrale, facendosi minacciose per la Polonia.
Lungo il basso corso del Dnepr, al confine con l’Ucraina, i contadini liberi ed i nobili decaduti diedero vita al corpo dei cosacchi, guerrieri che vivevano saccheggiando le campagne. Nel 1648 i cosacchi, insieme ai contadini russi, furono protagonisti di una rivolta su scala nazionale. Il re cercò invano di pervenire a un accordo coi ribelli, le cui vittorie gettarono il paese nell’anarchia e indebolirono fortemente la repubblica polacca. 
 
Per approfondire.......  CRACOVIA
 
 
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