Il territorio dell'attuale Romania fu abitato in età antica da
popolazioni Daciche, conquistato e colonizzato dai Romani al tempo di Traiano
all'inizio del II secolo D.C., venne poi abbandonato negli anni 271-275 al
tempo di Aureliano.
Dopo il ritiro dei Romani la regione rimase esposta per circa mille
anni alle invasioni dei Goti, Unni, Gepidi, Avari, Slavi,
Bulgari, Magiari e Mongoli, ma la popolazione riuscì ad assimilare i
conquistatori e già nel secolo X si era completato il processo di
formazione del popolo romeno e della sua lingua.
La fede ortodossa fu introdotta dai Bulgari
nel secolo IX.
Con la sconfitta del 1526 dei principati di Valacchia e Moldavia,
caddero sotto il governo dei Turchi.
La lotta contro i Turchi riprese alla fine del secolo XVI e il
principe valacco Michele il Bravo riuscì a proclamarsi "Principe
di Valacchia, di Transilvania e di tutto il paese moldavo" nel
1600, ma fu assassinato. Lo spirito di indipendenza venne meno e gli
Ottomani ristabilirono il loro controllo sui principati imponendo severe
restrizioni politiche.
Durante il secolo XVIII i principati danubiani furono teatro di
continue guerre austro-russo-turche e solo nel 1861 si realizzò
l'unione dei principati con l'elezione del colonnello Giovanni
Cuza a principe di Moldavia e Valacchia e il nuovo stato assunse
il nome di Romania.
Cuza dispiegò una grande azione riformatrice: secolarizzò i beni dei
conventi, introdusse il codice civile francese, promulgò un nuovo
codice penale, istituì l'istruzione pubblica gratuita e obbligatoria,
fondò l'università di Bucarest, avviò la riorganizzazione
dell'esercito.
Per realizzare la riforma agraria fu costretto nel maggio 1864 ad un
vero e proprio colpo di stato ma, l'opposizione dei ceti conservatori e
l'insofferenza creata dai suoi metodi autoritari sfociarono nella
congiura del 1866 e fu costretto ad abdicare.
Gli succedette il principe Carlo di Hohenzollern
che diede alla Romania una costituzione liberale assai avanzata
modellata su quella belga.
Carlo entrò nella guerra russo-turca del 1877-78 come alleato della
Russia e proclamò la completa indipendenza della Romania riconosciuta
dal congresso di Berlino del 1878 che però impose la riannessione
all'impero zarista della Bessarabia.
Il principe Carlo fu incoronato Re nel 1881.
La Romania si proclamò regno neutrale durante la prima guerra dei
balcani contro i turchi del 1912, ma si schierò contro la Bulgaria con
Serbia e Grecia nella seconda guerra dei Balcani.
Con il trattato di Bucarest del 10 agosto 1913 ottenne la Dobrugia
meridionale.