ANAGNIA
Anagni, famosa fino ad
oggi soprattutto per il ruolo avuto come sede papale nel Medioevo e legata alle
vicende di Bonifacio VIII, ha ultimamente assunto una notevole importanza anche
nel campo delle ricerche preistoriche grazie al rinvenimento di manufatti litici
di oltre 700.000 anni fa e di resti fossili di Homo
Erectus datati
458.000 anni, i più antichi d'Italia.
Di estrema importanza anche il rinvenimento di materiale etrusco del VII secolo
a.C., a testimonianza della penetrazione di questo popolo nella Valle del Sacco
e del Liri, probabile itinerario seguito dagli Etruschi
per gli scambi culturali con la Magna Grecia. All'epoca di Tarquinio il Superbo
( inizi V sec. a. C.) il sito di Anagni era abitato da genti erniche,
probabilmente di origine marsa o sabina. I rapporti con la nascente potenza
romana conobbero alterne vicende: dalle alleanze del V sec. a. C. alle guerre
con Roma del 318 a. C. fino allo scioglimento
della Confederazione Ernica imposto dai romani nel 306 a. C.
L'impianto urbanistico-arcaico di Anagni, città sacra e centro politico della Confederazione, era limitato alla zona dell'acropoli e difeso parzialmente da una cinta muraria difeso interamente in epoca romana secondo la tecnica delle mura cosiddette " serviane" (IV-III sec. a. C.). Al II sec. a. C. risale la costruzione dell'emicidio degli "Arcazzi", con tre grandi archi a tutto sesto sorretti da pilastri isolati dalla cinta muraria, cui si ricollegano in al rito mediante una pseudo-volta. Anagni fu residenza estiva dell'imperatore Marco Aurelio, di Commodo, di Lucio Settimo e di Caracalla. Centro della vita politica internazionale del Medioevo, fù a buon diritto chiamata la "La Città dei Papi" non solo per essere stata la patria di quattro grandi pontefici: Innocenzo III, Gregorio IX, Alessandro IV e Bonifacio VIII; fu infatti anche residenza ufficiale dei Papi che trovavano in Anagni un sicuro rifugio ed una degna sede del loro mandato.
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