PALMYRA
Antica città della Siria, sorta in un'oasi all'estremità settentrionale del deserto, 240 km circa a nord-est di Damasco. Fondata secondo la tradizione da Salomone, re d'Israele, compare nella Bibbia come Tadmor (I Re 9:18).
Prospera stazione carovaniera sulla strada tra l'Eufrate e il Mediterraneo, nel I secolo a.C. Palmyra divenne un avamposto romano e una grande città-stato dell'impero nel I secolo d.C., raggiungendo la massima potenza sotto Odenato e Zenobia. Alleatosi a Roma, Odenato riconquistò le posizioni strappate ai romani da Sapore I, re della Persia dal 241 al 272 d.C. Assunto il potere in seguito all'assassinio di Odenato, Zenobia tentò di estendere l'influenza di Palmyra in Asia Minore e in Egitto, ma fu sconfitta dall'imperatore Aureliano, che nel 272 la catturò e rase al suolo la città.
In seguito Palmyra fu presa dagli arabi e saccheggiata da Tamerlano. Il tempio di Baal e il relativo colonnato, costituito in origine da 1500 colonne, sono ancora intatti.
Tempio di Baal
ZENOBIA
Zenobia (morta a Tivoli 275 ca. d.C.), regina di Palmyra (267-272). Moglie del re Odenato, in seguito all'assassinio del marito, Zenobia salì al potere come reggente in nome del figlio. In tre anni, riuscì a estendere il suo dominio sull'intera Siria, sull'Egitto e sulla maggior parte dell'Asia Minore. La sua azione di conquista provocò nel 271 l'intervento dell'imperatore Lucio Domizio Aureliano. Dopo avere occupato quasi tutti i suoi domini, Aureliano la sconfisse a Emesa e conquistò Palmyra. Zenobia fu catturata, portata a Roma e relegata a Tivoli. |
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