VERULAE

Città di origine antichissima, Veroli sorge su un colle nel settore sud-orientale dei Monti Ernici. Di epoca preromana sono le mura poligonali che, con sovrapposizioni romane e medioevali ancora oggi, cingono la rocca di S. Leucio, un tempo chiamata "Civitas Erecta". Furono infatti gli Ernici che intorno al XII a.C. fondarono l'antica Verulae in posizione strategica, su un'altura tra la valle del Sacco e quella del Liri. 

Anche Veroli, come tanti altri centri del Latium Novum, cadde sotto il dominio di Roma, ma rimasta ad essa sempre fedele ottenne già nel 90 a.C. la municipalità romana e con essa autonomia amministrativa.

Testimonianza del periodo dell'alleanza con Roma sono i Fasti Verulani (I sec. d.C.), un particolare calendario romano marmoreo, uno dei pochi rinvenuti nel territorio dell'impero romano. Si tratta di una lastra di marmo situata in un cortile medioevale del centro storico (casa Reali) che porta scritte tutte le date delle ricorrenze civili e religiose, delle fiere e dei mercati come i "Carmentalia", festa in onore della dea Carmenta, protettrice delle partorienti, i "Lupercalia", festa in onore del dio Luperco, al quale si rivolgevano le donne sterili. Vi sono indicati solo i primi tre mesi dell'anno, dei quali fa conoscere la ripartizione del mese, i giorni fasti, i nefasti, quelli parzialmente favorevoli e quelli idonei alla convocazione dei comizi.

Veroli, nel Medioevo fu inclusa nel ducato di Roma; divenne sede vescovile e residenza dei duchi di Campagna e Marittima (secolo IX). Appartenne poi allo Stato della Chiesa, che la favorì con privilegi e il riconoscimento delle autonomie comunali. Veroli, esercitò il controllo su vasti territori della zona e fu sede di importanti avvenimenti storici: vi soggiornò S. Benedetto e vi fondò la bella chiesa di S. Erasmo, Papa Alessandro III vi visse per alcuni anni e fu nella basilica di S. Erasmo che ricevette l'ambasciatore di Federico Barbarossa, per negoziare la pace.

 

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