La respirazione artificiale serve ad ossigenare artificialmente
un infortunato che ha un arresto respiratorio, tipico per esempio
nei casi di asfissia, annegamento, avvelenamento da farmaci, overdose
e altro.
In questi casi i muscoli involontari che dilatano la gabbia toracica
sono bloccati e l'infortunato non può ossiggenare il sangue.
In queste condizioni, dopo pochi minuti, anche l'attività
del cuore si blocca. E' perciò necessario agire tempestivamente
per ossigenare il sangue in modo artificiale.
COME FARE
Respirazione bocca
a bocca
Distendere l'infortunato a pancia in su e iperestendere la testa
appoggiando una mano sotto la nuca e spingendo verso l'alto mentre
contemporaneamente con l'altra mano si può esercitare una
pressione sulla fronte verso il basso.
Chiudere con due dita il naso dell'infortunato per evitare che l'aria
insufflata fuoriesca.
Dopo avere inspirato profondamente, far aderire le proprie labbra
con quelle dell'infortunato (meglio dopo aver apposto un fazzoletto)
e insufflare con forza. Quindi sollevare la testa e controllare
che il torace si sollevi per poi abbassarsi immediatamente dopo.
Per ridurre gli effetti dannosi sulla circolazione
indotti da una respirazione artificiale a pressione positiva, è
necessario che il tempo di insufflazione sia limitato alla durata
di circa 1 secondo.
Ripetere l'operazione al ritmo di circa 12 insufflazioni al minuto
(1 ogni 5 secondi) nell'adulto e 20 al minuto (1 ogni 3 secondi)
nel bambino., fino a quando l'infortunato non riprende la respirazione
autonoma o sino all'arrivo dei soccorsi.
Controllare ogni tanto che l'infortunato non vada in arresto cardiaco.
Respirazione bocca a naso
Se l'infortunato presenta delle fratture alla mandibola o alla mascella,
si può procedere come nel caso della respirazione bocca a
bocca con la differenza che la bocca viene tenuta chiusa per evitare
che fuoriesca l'aria insufflata, e le insufflazioni vanno fatte
attraverso il naso.
Respirazione bocca a bocca naso
Nel caso l'infortunato sia un bambino piccolo, il soccorritore può
aderire le proprie labbra sul viso del bambino effettuando le insufflazioni
contemporaneamente attraverso la bocca e il naso dell'infortunato.
In questo caso la quantità d'aria insufflata e la forza dell'insufflazione
devono essere ridotte.
Respirazione manuale
di Nielsen
Se non è possibile la respirazione boca a bocca si può
tentare una respirazione manuale la cui efficacia è molto
inferiore.
Questa manovra è controindicata in caso di traumi o fratture
agli arti superiori o alla colonna vertebrale.
Dopo aver steso l'infortunato a pancia in giù,
su un piano rigido, con la testa iperestesa e gli arti speriori
piegati, il soccorritore, inginocchiato, posiziona le mani sulle
scapole dell'infortunato, con le dita ben aperte e, sfruttando il
peso del proprio corpo, esercita una compressione sulla schiena
che serve a far espirare l'aria. Successivamente afferra i gomiti
dell'infortunato tirandoli verso di sè per favorire l'allargamento
della gabbia toracica e quindi l'inspirazione. L'operazione va ripetuta
con un ritmo di 15 atti al minuto.
Respirazione manuale
di Silvester
Se non è possibile la respirazione boca a bocca si può
tentare questa respirazione manuale la cui efficacia è molto
inferiore.
Questa manovra è controindicata in caso di traumi o fratture
agli arti superiori o alla colonna vertebrale.
Dopo aver steso l'infortunato a pancia in su,
su un piano rigido, con la testa iperestesa, il soccorritore, inginocchiato
dietro la testa del paziente, dovrà afferrargli i polsi,
incrociarli sull'addome, portarsi in avanti e, sfruttando il proprio
peso, comprimere l'addome per produrre l'espirazione. A questo punto
dovrà portarsi all'indietro sedendosi sui talloni e aprire
le braccia dell'infortunato per allargare la gabbia toracica e produrre
l'inspirazione.