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 AGRUMI

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ricetta

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COMPOSIZIONE per 100gr.
ARANCIA LIMONE MANDARINO POMPELMO CEDRO
Acqua
87
Acqua
90,6
Acqua
83,4
Acqua
88
Acqua
80
Proteine
0,8
Proteine
0,6
Proteine
0,5
Proteine
0,6
Proteine
0,7
Lipidi
0,3
Lipidi
0,3
Lipidi
0,2
Lipidi
0,2
Lipidi
0,6
Glucidi
9,3
Glucidi
3,2
Glucidi
15,9
Glucidi
8,3
Glucidi
7,1
Energia
43
Energia
14
Energia
67
Energia
36
Energia
32
Vitamine
B1,B2,  PP., C, prov.A, E
Vitamine
prov.A, C, B1, B2, PP.
Vitamine
C, B1, B2, PP.,
Vitamine
C, B1, B2, PP., prov.A (tracce)
Vitamine
B1, B2, PP.,  ßcarotene, C(50mg%)
Sali minerali
potassio, calcio, fosforo, sodio, rame, ferro, zinco
Sali minerali
potassio, fosforo, calcio, sodio, ferro
Sali minerali
potassio, fosforo, sodio
Sali minerali
potassio calcio, fosforo, sodio ferro, zinco, rame
Sali minerali
potassio fosforo calcio sodio ferro magnesio iodio fluoro

su.gif (463 byte)CARATTERISTICHE

Gli agrumi sono piante coltivate appartenenti al genere Citrus della famiglia delle rutacee (limone, arancio, mandarino, pompelmo, ecc.) sono così chiamati anche i loro frutti. Si tratta di alberi o arbusti sempreverdi originari dell'India e dell'Estremo Oriente e diffusi in epoche diverse in Europa in tutte le zone a clima mediterraneo. Sono coltivati per i frutti di alto valore alimentare e vitaminico; consumati freschi o per conservare, marmellate, canditi e bevande e per l'estrazione di oli essenziali usati in profumeria.
Limone
Pianta delle rutacee, originaria dell'Asia ma coltivata nelle regioni temperate (in Italia soprattutto in Sicilia e Calabria) per i frutti, e anche come pianta ornamentale in vaso, in parchi, giardini e terrazze: alta dai 2 ai 6 metri, ha foglie ovali, fiori bianchi e profumati. Il frutto della pianta di limone ha forma ovoidale, buccia di colore verdognolo e a maturazione completa giallo chiaro, polpa chiara, succosa, acida, ricchissima di acido citrico e ascorbico (o vitamina C); il succo è largamente usato come condimento e aroma per preparare bevande e, nell'industrie estrarne l'acido citrico; la buccia (o scorza), come aroma per dolci e pietanze e, nell'industria, per estrarre un olio essenziale aromatico adoperato per profumi, dolci e bibite.
Mandarino
Pianta delle rutacee, originaria della Cina ma largamente coltivata nelle regioni temperate( in Italia soprattutto nella Sicilia occidentale) per i frutti e anche come pianta ornamentale in vaso, parchi e giardini: alta dai 2 ai 4 metri, ha foglie piccole, lanceolate, fiori bianchi. Il piccolo frutto della pianta di mandarino di forma globosa, con buccia sottile verdognola e a maturazione completa arancione, con polpa arancione, succosa, dolce e molto profumata.
Pompelmo
Albero di media altezza appartenente al gruppo degli agrumi della famiglia delle rutacee, originaria dell'estremo Oriente e largamente coltivato in tutte le zone subtropicali per i frutti a grappolo commestibili. Il frutto della Citrus paradisi, simile all'arancia ma più grande e con la buccia e la polpa colore giallo chiaro dal succo acidulo e amarognolo, tuttavia gradevole (specialmente con un po'' di zucchero!!): può essere consumato fresco per colazione, come antipasto o come frutta, oppure spremuto come bevanda tonica.
Arancio
Pianta e specie di piante della famiglia delle rutacee, originaria della Cina e della Cocincina, coltivata nelle regioni temperate (in Italia soprattutto in Sicilia e in Calabria) per i frutti e anche come pianta ornamentale in vaso. E' un albero alto fino ad una decina di metri, con foglie ovali, frutti globosi, piccoli fiori bianchi, intensamente profumati (fiori d'arancio, simbolo di purezza e per questo portati sul capo dalle spose durante la cerimonia nuziale), da cui si estrae un'essenza usata in profumeria. Esistono due varietà:
- l'arancio dolce, largamente coltivato per i frutti più dolci, adatti per essere consumati freschi;
- l'arancio amaro, dai frutti amarognoli utilizzati per preparare marmellate e canditi, e per estrarre essenze. Il colore della buccia dell'arancia matura è intermedio tra il giallo/arancione e il rosso, con varie tonalità.
A chi fa bene, a chi fa male
La frutta e gli ortaggi ricchi di vitamina C sono particolarmente indicati per bambini e ragazzi, che durante la crescita hanno bisogno di molte vitamine, e sono utili anche agli anziani. Si consigliano inoltre ai convalescenti, a chi è affetto da raffreddore e a chi deve rimanere esposto al freddo
. L'azione protettiva e curativa svolta dalla vitamina C nei confronti delle malattie da raffreddamento è controverso. Gli agrumi a volte creano problemi a chi soffre di bruciori di stomaco, gastrite e ulcera. In questi casi si deve avere la precauzione di ingerirli solo a stomaco pieno. Se la bocca o la gola sono infiammate, gli agrumi provocano una sensazione di bruciore. Anche se in misura minore, sono irritanti anche le fragole, i lamponi, i mirtilli, il kiwi, i pomodori, i peperoni e le cipolle crude.
Quanto bisogna mangiarne
Si calcola che il fabbisogno giornaliero medio di vitamina C sia di circa 45 mg, un po' più alto per gli uomini, e per le donne in gravidanza o che allattano. Questa quantità la possiamo trovare tranquillamente in un'arancia, due mandarini, mezzo pompelmo o mezzo ananas, un etto di fragole, mezzo bicchiere di spremuta d'arancia o di limone. La vitamina C in eccesso entro certi limiti non nuoce all'organismo in quanto non si accumula e viene eliminata con le urine. E' più frequente, anzi, che qualcuno non ne mangi a sufficienza; questo può accadere nei bambini (poco abituati a consumare verdura cruda) e negli anziani (che mangiano poco e in maniera monotona). Ma non bisogna dimenticare che anche la vita d'ufficio, con i pasti  consumati fuori casa ed i cibi sempre più "preparati" o cotti e riscaldati più volte, non agevola certo un adeguato consumo di questa vitamina così facilmente deperibile.

su.gif (463 byte)LETTERATURA: Ode al limone

Da quelle zagare
disfatte
dal lume della luna,
da quell'
effluvio di un amore
esasperato,
affondato in fragranza
uscì
dall'albero in giallo,
dal loro planetario
scesero a terra i limoni.

Tenera mercanzia!
Si germinano rive,
mercati, di luce, d'oro
silvestre,
e aprimmo
le due metà
del miracolo,
acido congelato
che scintillava
dagli emisferi
di una stella,
e un liquore più profondo
della natura,
intrasferibile, vivo,
irriducibile,
nacque dalla freschezza
del limone, dalla sua casa fragrante,
dalla sua agra, segreta simmetria.

Nel limone divisero
i coltelli
una piccola
cattedrale,
l'abside nascosta
aprì alla luce le acide vetrate
e in gocce
scivolarono i topazi,
gli altari, la fresca architettura.

Così, quando la sua mano
strinse l'emisfero
del tagliato
limone sul tuo piatto,
un universo d'oro
tu spargi,
un
giallo calice
di miracoli,
uno dei capezzoli dorosi
del petto della terra,
raggio di luce convertito in frutto,
il minuscolo fuoco di un pianeta.

Pablo Neruda

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RICETTA

ARANCE
IN GELATINA

Ingredienti:
6 arance
250 g di zucchero semolato
50 g di zucchero a velo
250 g di panna
1 limone
2 fogli di colla di pesce
.

 

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Scegliete delle arance possibilmente uguali con la buccia piuttosto sottile. Con un taglio orizzontale tagliate a ogni arancia la calotta superiore e svuotatela dalla polpa (che terrete a parte), servendovi di un cucchiaino, curandovi di non rompere la buccia. Scottate le scodelline di buccia per un minuto di acqua bollente scolatele e immergetele in acqua fredda. Con un coltellino affilato eliminate il più possibile la parte bianca della buccia che potrebbe conferire alla gelatina un sapore amarognolo. Ammollate i fogli di colla di pesce in acqua fredda. Passate la polpa delle arance al setaccio, versate tutto in una casseruola, aggiungete il succo del limone e lo zucchero semolato. Mettete al fuoco e fate bollire fino a quando il tutto si sarà addensato e sarà divenuto sciropposo. Togliete allora il recipiente dal fuoco. Incorporatevi subito la colla di pesce, scolatela e ben strizzata con le mani, sbattendo con la frusta per scioglierla perfettamente, quindi versatela in un piatto largo e profondo ponendo in frigorifero fino a solidificazione. Dieci minuti prima di servire il dessert tagliate a cubetti la gelatina ormai solida e riempitene le bucce d'arancia. A parte, montate la panna, senza eccedere nello sbattere per non trasformarla in burro e aggiungete lo zucchero a velo mescolando delicatamente. Mettete la panna in una tasca di tela munita di bocchette seghettate e decorate a piacere la superficie delle arance. Potete decorare il piatto con fette d'arancia sulle quali farete scendere dall'apposita tasca un poco di panna montata.su.gif (463 byte)

DOLCE ALL'ARANCIA

Ingredienti:  300g di un pan d'anice; 20 g di farina; 50 g di zucchero; 250 g di latte; 125 g di panna; 2 uova; 4 arance; alcune ciliege sciroppate; cognac; maraschino.
Tagliate a fette il pan d'anice. Separate a freddo in una casseruola la farina, lo zucchero, le uova intere e il latte finché il tutto non sarà divenuto ben liscio; aggiungete un pezzetto di scorza d'arancia  e ponete il recipiente sul fuoco. Senza mai smettere di mescolare, fate bollire la crema per 5 minuti toglietela dal fuoco e lasciatela completamente raffreddare. Togliete il pezzetto di scorza, incorporate il succo di 2 arance e profumate con due cucchiaiate di cognac; da ultimo aggiungete la panna montata a parte. Spruzzate in uno stampo quadrato con un po' di cognac: versate sul fondo un po' di crema, eseguite uno strato con fette di pan d'anice e ricoprite con la crema continuando fino a esaurimento degli ingredienti. Ponete sullo stampo un foglio di carta oleata e mettete in frigorifero fino al momento di servire. Prima di presentarlo in tavola capovolgete lo stampo su un piatto da portata e decorate la superficie del dolce con le ciliegine sciroppate e guarnite il piatto con le rimanenti arance tagliate a fette. Volendo, con la buccia delle arance, potete fare delle scorzette caramellate, che preparerete seguendo questa ricetta con la quale vi sarà possibile coprire completamente il dolce rendendolo di migliore aspetto e più presentabile esteticamente. Togliete le bucce ai frutti prima di spremerli. Eliminate tutta la parte bianca della bucce, che taglierete poi in striscioline sottili. Scottatele in acqua bollente, stendetele su un canovaccio e asciugatele. Pesate le scorze d'arancia e in una casseruola a parte mettete il peso equivalente di zucchero, poi aggiungete un cucchiaio di acqua. Ponete sul fuoco a fiamma bassissima mescolando con un cucchiaio di legno. Quando lo zucchero sarà tutto sciolto e leggermente dorato buttatevi le scorzette d'arancia. Continuate a rigirarle per caramellarle completamente. Quando lo zucchero sarà piuttosto scuro togliete le scorzette dal fuoco e ponetele su un piano di marmo leggermente unto. Lasciate indurire, quindi separate l'una dall'altra le scorzette dal fuoco e ponetele su un piano di marmo leggermente unto. Se il dolce viene servito a merenda, potete accompagnarlo con spremuta d'arancia. Entrambi questi dolci, essendo a base di frutta, rappresentano un dessert completo e non richiedono dopo l'offerta di frutta secca. Per accompagnare questo dolce scegliete un vino come lo Sciacchetrà delle Cinque Terre.

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Questa pagina Web è stata realizzata da Valeria De Simone