IV

In un grido di abbandono filiale

il compimento della nostra salvezza

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo (Lc 23, 44-46; Mc 15,39)

Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò, e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù gridando a gran voce, disse: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito". Detto questo spirò. 

Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: "Veramente quest'uomo era Figlio di Dio!"

Riflessione

Tutta la vita di Gesù è caratterizzata dal voler rendere visibile ed incontrabile l'amore del Padre per noi, suoi figli: i gesti, le parole, i miracoli stessi sono il segno della potenza di tale amore, che non si arrende nemmeno di fronte all'opera del Maligno; che prende su di sé tutto il male del mondo, pur di riportare l'uomo alla sua dignità originaria. Ora, sul patibolo della Croce, sfinito e dolorante, con l'animo pieno di tristezza per coloro che ancora "non sanno quello che fanno", Gesù grida il suo supremo atto di Amore per Colui che gli ha affidato il compimento della Redenzione del mondo. E in quel grido è contenuta tutta l'affezione del Figlio prediletto, in cui il Padre si è compiaciuto; in quel grido c'è tutto il consegnarsi del Cristo al Padre e a noi, ma c'è anche il nostro desiderio di appartenere al Padre, come figli che hanno sì tentato di allontanarsi dalla Sorgente della vita, ma che sanno di essere riaccolti in un abbraccio di misericordia e tenerezza infinita.

"Padre, io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo l'opera che mi hai dato da fare" (Gv 17,4): la creatura è stata restituita al Creatore, il figlio al Padre, il fratello ai fratelli. Ora ritorno a Te, perché ti appartengo, perché sono Tuo!

Di fronte ad un atto di abbandono così grande, tutta la creazione è come attonita, commossa e riverente; non c'è bisogno di nessun altro miracolo per attestare che "veramente quest'uomo era Figlio di Dio". C'è soltanto da inchinarsi profondamente e lasciarsi amare, ancora una volta, da quel Figlio che per insegnare a noi la grandezza e la bellezza di essere figli, "si è fatto obbediente fino alla morte e alla morte di croce" (Fil 2,8).

Sì, veramente e coralmente, ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo perché con la tua santa Croce hai redento il mondo: hai redento ciascuno di noi, hai redento anche me!

Quando il dolore bussa alle porte della nostra vita,

Resta con noi, Signore!

Quando siamo feriti nella nostra sensibilità,

Resta con noi, Signore!

Quando dubitiamo del tuo amore per noi,

Resta con noi, Signore!

Quando la croce ci sembra ingiusta e insopportabile,

Resta con noi, Signore!

Quando siamo derisi nella testimonianza della fede,

Resta con noi, Signore!

Signore, nelle tue mani affido il mio spirito.

Signore, nelle tue mani affido il mio spirito.

Dio di verità, tu mi hai redento:

nelle tue mani affido il mio spirito.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Signore, nelle tue mani affido il mio spirito.

Preghiamo.

Padre onnipotente ed eterno, conforto degli afflitti, sostegno dei tribolati, ascolta il grido dell’umanità sofferente, perché tutti si rallegrino di avere ricevuto nelle loro necessità il soccorso della tua misericordia.

Per Cristo, Nostro Signore.  

Amen.

E SONO SOLO UN UOMO   (Io lo so Signore)

Io lo so Signore che vengo da lontano

prima nel pensiero e poi nella tua mano

io mi rendo conto che tu sei la mia vita

e non mi sembra vero di pregarti così.

“Padre d’ogni uomo” - e non t’ho visto mai -

“Spirito di vita” - e nacqui da una donna -

“Figlio mio fratello” - e sono solo un uomo -

eppure io capisco che Tu sei verità.

E imparerò a guardare tutto il mondo

con gli occhi trasparenti di un bambino

e insegnerò a chiamarti “Padre nostro”

ad ogni figlio che diventa uomo.   (2v.)

Io lo so Signore che Tu mi sei vicino

Luce alla mia mente, guida al mio cammino

mano che sorregge, sguardo che perdona,

e non mi sembra vero che Tu esista così.

Dove nasce amore Tu sei la sorgente

dove c’è una croce Tu sei la speranza

dove il tempo ha fine Tu sei vita eterna

e so che posso sempre contare su di Te!

E accoglierò la vita come un dono

e avrò il coraggio di morire anch’io

e incontro a Te verrò col mio fratello

che non si sente amato da nessuno.   (2v.)

V  - Il ritorno al Padre di tutti

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